Guerra culturale dell’Impero contro la Russia

Missione USA n Russia 8 ore fa.
Oggi l’ambasciata americana in Russia mostra la bandiera dell’orgoglio LGBTI. La bandiera LGBTI è stata creata dall’artista e attivista americano Gilbert Baker e per la prima volta è stata sollevata come simbolo di speranza e diversità il 25 giugno 1978, durante la parata del Gay Freedom Day a San Francisco.

Missione USA a Mosca


Giugno è il mese dell’orgoglio e celebriamo che tutti meritano di vivere una vita libera da odio, pregiudizio e persecuzione. Come ha affermato l’ambasciatore Sullivan, “i diritti LGBTI sono diritti umani. E i diritti umani sono universali. E ‘così semplice.”

Fonte: US Mission Russia

Traduzione: L.Lago

https://www.controinformazione.info/lambasciata-americana-protesta-limminente-emendamento-costituzionale-della-russia-che-definisce-il-matrimonio-come-unione-di-uomo-e-donna/

Kaliningrad

L’esercito americano continua a trasferire i suoi aerei da combattimento, veicoli blindati e personale militare ai confini della Russia occidentale. Se fino a poco tempo fa si credeva che l’apparizione di migliaia di truppe americane in Polonia non comportasse rischi reali, allora, come si è scoperto, appariranno il doppio dei rappresentanti dell’esercito americano invece di migliaia di soldati, il che è molto più spaventoso – gli Stati Uniti intendono collocare vicino alla regione di Kaliningrad fin a tre dozzine dei loro caccia F-16.

“Gli Stati Uniti ridistribuiranno in Polonia fino a duemila soldati, a Varsavia verrà dato il comando del 5 ° Corpo dell’esercito americano dal Kentucky. Domani a Washington confermeranno come sarà rafforzata la presenza militare americana.

Difese russe su Kaliningrad

Sono noti i piani USA per il trasferimento dalla Germania alla Polonia di circa 30 F-16 americani. Ora in Polonia ci sono circa 5.000 truppe statunitensi di stanza. Circa il 60% dei residenti locali, secondo i sondaggi, sostiene un aumento del contingente militare statunitense nel paese ”, hanno riferito i media. Pertanto, il numero totale di militari statunitensi in Polonia raggiungerà 7000 unità.

Mappa della regione

Quale sia esattamente la ragione dell’accumulo attivo del gruppo militare vicino ai confini russi non è noto. Le autorità miltari russe seguono con molta attenzione i movimenti di forze USA e NATO nelle vicinanze della zona di Kaliningrad.

Fonte: Avia Pro.ru

Traduzione: Sergei Leonov

Comunità

I cinesi sono pragmatici che pensano a lungo termine. L’ideologia dei diritti umani è per loro totalmente estranea (le parole «legge» e «uomo», nel senso che diamo loro, non hanno nemmeno un equivalente in cinese:«diritti umani» si dice «ren-quan», «uomo-potere», che non è particolarmente chiaro), così come l’individualismo. Per i cinesi, l’uomo deve adempiere i suoi doveri verso la comunità piuttosto che rivendicare diritti come individuo. Durante l’epidemia di Covid-19, gli europei si sono confinati per paura; i cinesi lo hanno fatto per disciplina. Gli occidentali hanno riferimenti «universali», i cinesi hanno riferimenti cinesi. C’è una bella differenza.
Gli americani hanno sempre voluto uniformare il mondo secondo i propri canoni identificati con la marcia naturale del progresso umano. Da quando hanno raggiunto una posizione dominante, si sono costantemente adoperati per evitare l’emergere di qualsiasi potere crescente che potesse mettere in pericolo questa egemonia. Negli ultimi anni, negli Stati Uniti sono proliferati i libri (Geoffrey Murray, David L. Shambaugh, ecc.) che dimostrano che la Cina è oggi la grande potenza in ascesa, mentre gli Stati Uniti sono in declino.
In un libro molto discusso (Destined for War), il politologo Graham Allison mostra che nel corso della storia, ogni volta che una potenza dominante si è sentita minacciata da una nuova potenza nascente, la guerra si profila all’orizzonte, non per ragioni politiche, ma per il semplice fatto della logica propria dei rapporti di potere.

Navi cinesi in Siria

Questo è ciò che Allison ha chiamato la «trappola di Tucidide», in riferimento al modo in cui la paura ispirata a Sparta dall’ascesa di Atene ha portato alla guerra del Peloponneso. Ci sono buone probabilità che lo stesso accada con Washington e Pechino. A breve termine, i cinesi faranno di tutto per evitare uno scontro armato e non lasciare il posto alle provocazioni con cui gli americani hanno familiarità.
A lungo termine, tuttavia, un tale conflitto è perfettamente possibile. La grande domanda è, quindi, se l’Europa passerà dalla parte americana o se dichiarerà la sua solidarietà con le altre grandi potenze del continente eurasiatico. Questa è, naturalmente, la questione decisiva.

La spartizione

La spartizione in due zone monetarie è ineluttabile ed è già scritta. Molto dipende se la spartizione sarà consensuale o conflittuale, se si riconoscerà che l’euro è stato una moneta sbagliata e una rovina economica per molti.

La cosa grave è che in questa lotta finale, il governo di Gualtieri e Conte ci mette – col MES – dalla parte della Germania, invece che dove dovremmo stare, con la Francia i paesi del Sud, per una moneta più svalutata, salari migliori e ripresa economica sicura.

E ciò, mentre la Fed, “in nome della stabilità finanziaria,ha aperto 14 linee di credito swap e repo con banche centrali estere a cui fornire liquidità in dollari Usa; come sarebbe da fare in caso di uscita dall’euro di uno stato UE. Sarebbe un piacere per l’attuale governo USA aiutare membri della UE a evadere dall’egemone tedesco” (/Cochard)

Perché piddini e grillini fanno questa scelta, suicida anche per il loro elettorato?

Per Mauro Zanni, “ L’obiettivo è chiaro: visto che sanno che appena ci faranno votare li faranno sloggiare, preferiscono dare fuoco alla casa”.

Uno degli effetti collaterali del governo più meridionale della storia, sarà la spaccatura della nazione, col Nord che può “stare” nell’area tedesca come satellite, mentre il Sud no. “In Italia le cose vanno selvaggiamente”, chi lo disse?

Nel MES a forza, mentre l’euro implode

Un uomo solo al comando

di Luciano Lago

Quando il premier Conte decide per suo conto di utilizzare i soldi pubblici per finanziare i miliardari , finti filantropi, come Bill Gates, non ci sono esitazioni nè ritardi, i soldi vengono stanziati e inviati subito.
Si possono far aspettare i lavoratori italiani che ancora non ricevono la cassa integrazione e i piccoli imprenditori che sono alla disperazione, in attesa di ricevere i soldi stanziati dal governo, ma Bill Gates no, a quello i soldi vanno inviati subito, si sa che lui è un grande “filantropo” (come lo descrivono i media del sistema), che ci procurerà il vaccino per tutti.
Così ha fatto Giuseppe Conte, il quale ha informato che l’Italia avrebbe contribuito con un sostegno maggiore rispetto a quanto già dichiarato precedentemente, raggiungendo la modica cifra di 287,5 milioni di euro dei contribuenti italiani, per sostenere Bill Gates e la sua fondazione “Gavi Alliance”. Una decisione presa da Conte “motu proprio” scavalcando il Parlamento e senza indugi, perchè lui, l’avvocato Conte è un “decisionista” quando si tratta di omaggiare miliardari e gruppi di potere di oltre atlantico.

Per la verità la mossa di Conte ha suscitato qualche malumore ma di quelli che non contano niente, come Claudio Borghi (economista della Lega) e Federico D’Incà (ministro per i rapporti con il Parlamento).
Il quotidiano “La Verità” aveva rivelato che nel decreto rilancio erano già stati inseriti “un finanziamento di oltre 150 milioni, in 5 rate da 30 milioni, dal 2026 al 2030, all’ Iffim, Interntional finance facility for immunization; e un finanziamento di 5 milioni, per quest’anno, da indirizzare alla Coalition for epideminc preparedness innovations”. Entrambe le strutture sono collegate a Bill Gates, in particolare l’Iffim raccoglie le risorse finzanziarie per destinarle alla Gavi alliance, l’Alleanza mondiale per vaccini e immunizzazione, lanciata nel 1999 dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.

La mossa di Conte dimostra quanto questo governo sia piegato a interessi della elite tecnico finanziaria collegata alla “Big Pharma” (le grandi corporations farmaceutiche) che si trova dietro tutte le campagne di vaccinanzione obbligatoria e che utilizza i suoi investitori, uno dei quali è Bill Gates, per fare lobby con i governi della UE e convincere ad instaurare un regime di stretto controllo sanitario con il pretesto delle pandemie, spontanee o provocate.
D’altraparte Conte è consapevole che i circoli dei miliardari della elite transnazionale bisogna “tenerseli buoni”, come di dice da noi, in modo che si possano poi ottenere i favori con prestigiosi incarichi e lucrose consulenze. Conte è un politico avveduto, perfetta incarnazione del nuovo statista democristiano che deve sapersi destreggiare fra i potenti.

https://www.controinformazione.info/giuseppi-conte-decide-e-dispone-soldi-pubblici-alla-fondazione-di-bill-gates/

Strategia elettorale

La strategia ufficiale della campagna di rielezione di Trump “Cina, Cina, Cina”, dettagliata in un memo di 57 pagine per Repubblicani, è destinata ad essere implementata come guerra ibrida totale, tra cui propaganda non-stop, minacce, tecnologie infowar, guerra cibernetica e fabbricazioni di ultime notizie.

L’obiettivo finale condiviso da ogni filone sinofobico, di mentalità commerciale o basata su think tank, è far deragliare l’economia cinese – un concorrente di alto livello – con ogni mezzo necessario e quindi paralizzare il processo di integrazione eurasiatico in corso i cui tre nodi chiave, la Cina, Russia e Iran sono le massime “minacce” secondo la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Ancora una volta, i guanti sono sfoderati. E Pechino non smetterà di contrapporsi in natura.

È come se Pechino avesse finora sottovalutato serialmente l’ossessione più grande della vita del Deep State e Beltway, quella di rimanere sempre l’egemone indiscusso, geopoliticamente e geoeconomicamente. Ogni “conflitto” che esplode attraverso la scacchiera è e continuerà ad essere direttamente collegato agli obiettivi di contenimento della Russia e distruzione della Cintura e della Seta.

In precedenza mi riferivo all’Impero del Caos , dove una plutocrazia proietta progressivamente la propria disintegrazione interna su tutto il mondo. Ma solo ora sta iniziando il gioco serio, completo dell’intenzione di Trump di testare di nuovo le bombe nucleari. Non contro un gruppo di “terroristi” di bassa vita, ma contro un serio concorrente alla pari: il partenariato strategico eurasiatico.

Sarebbe troppo aspettarsi che il Team Trump apprenda dalle analisi sulla Belt and Road, che dimostrano in che modo il sogno cinese – una variante confucianista del neoliberismo – segna l’evoluzione della Cina in una zona di produzione centrale nell’economia mondiale neoliberista approfittando di la struttura legale globale esistente.

Il team Trump ha annunciato in modo clamoroso la propria strategia. Aspettatevi contraccolpi seriali silenziosi di Sun Tzu.

Fonte: Asia Times

Traduzione: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/il-conflitto-usa-cina-si-fa-sempre-piu-serio/