Il PD non è un soggetto malato, è la malattia
di Paolo Desogus – 11/03/2021

Fonte: L’Antidiplomatico In molti descrivono il PD come un partito malato giunto ormai allo stadio terminale. Probabilmente è così. Credo tuttavia che occorra un qualche chiarimento. Il PD come spesso ripetuto dai suoi critici, me incluso, è un partito nato male, malissimo anche se sull’onda della novità delle primarie e la minaccia berlusconiana ha ottenuto un forte risultato il giorno del suo battesimo elettorale: 12 milioni di voti (33%) nel 2008. Numeri importanti, certo. E tuttavia il PD è nato male perché ha fatto della sua mancanza di identità il suo dna.
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La figura del politico, ovvero dell’individuo che in determinate condizioni e grazie a sue caratteristiche personali poteva distinguersi come statista seguendo un’ideologia e perfino, pensate un po’, degli ideali, è totalmente scomparsa per essere sostituita, per la parte manovalanza attiva, da avventizi intercambiabili a piacere e destinati a non lasciar alcuna traccia storica di sé e, per la parte di facciata, per la farsa della rappresentanza, da frontman più avvezzi alla comparsata in televisione che alle raffinatezze della dialettica politica appresa in lunghi anni di “scuola” di partito. L’evidenza della totale inadeguatezza a governare la complessità attuale di tali personaggi selezionati con il medesimo tipo di casting che presceglie i concorrenti dei reality show, è esplosa con la crisi del covid, che è destinata a spazzarli via definitivamente.
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