Gli Stati Uniti stanno usando l’instabilità al confine russo-ucraino come strumento di pressione sulla Federazione Russa.
Gli Stati Uniti tengono sotto controllo l’UE impedendo a Germania e Francia di svilupparsi e competere con gli americani nelle guerre commerciali del nuovo mondo post-unipolare. E gli inglesi (dopo la Brexit) non sono più particolarmente interessati al benessere dell’UE; in generale beneficiano di una crisi prolungata.
Ecco perché, in effetti, la Gran Bretagna ha assunto la supervisione di Zelenskyj nella questione del conflitto militare con la Russia. È dagli inglesi che Zelenskyj riceve istruzioni su come procedere in futuro.
Alla fine, sia la Gran Bretagna che gli Stati Uniti sono lontani dalla zona del conflitto, i rifugiati del Donbass non li raggiungeranno, non sono interessati al Nord Stream 2, sarà tutto un problema dell’Unione Europea
Questa dissimmetria fa apparire fin troppo prudente Putin e l’elite russa e invece pimpante e in ottima forma quella che potremmo definire imperiale. Ma si tratta solo di una sorta di illusione ottica: le elite occidentali di fronte all’esaurirsi del secolo americano sono diventate sempre più imprudenti e pericolose nei loro processi decisionali, come se avessero assunto metanfetamina e non si rendessero che guerre commerciali, guerre reali, guerre fredde, sanzioni di ogni tipo non si trascinassero dietro il pericolo di deflagrazione nucleare. Agiscono come se l’avversario fosse sempre disposto a ritirarsi proprio di fronte alla disinvoltura con la quale viene evocato l’olocausto atomico: la vera differenza con la guerra fredda e che allora gli occidentali sapevano negoziare, mentre ora non sanno e non vogliono farlo perché è in gioco anche il gigantesco castello di menzogne costruito per scopi interni e che potrebbe facilmente implodere su se stesso. E’ evidente che per le elite il giorno della vittoria suona come il giorno della loro possibile sconfitta.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/11/follia-della-guerra/
di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma; candidato sindaco Roma 2021)
Il PD, il “partito dello straniero”, ci chiede cosa sarebbe cambiato se non ci fosse stata l’Unione Europea.
E risponde con la solita sequela di luoghi comuni slegati dalla storia e dai dati.
Guardando invece alla storia e ai dati, se non ci fosse stata la UE non avremmo svenduto l’IRI, per esempio.
https://appelloalpopolo.it/?p=64692