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Cristofaro Sola04 agosto 2021
Houston, abbiamo un problema. Con l’accelerazione dell’immigrazione illegale dalla sponda africana ieri è stata toccata la cifra record di 29.968 persone sbarcate sulle coste italiane dal 1 gennaio (fonte: ministero dell’Interno – cruscotto statistico immigrazione). Circa il doppio di quelle approdate nello stesso periodo lo scorso anno (14.658) e dieci volte quelle che giunsero nel 2019 (3.923) quando al Viminale c’era Matteo Salvini.
Di questo passo si rischia di sforare quota 100mila sbarchi entro il prossimo 31 dicembre, se non interverranno cambiamenti radicali nella gestione del fenomeno migratorio da parte del ministero dell’Interno. Il leader leghista se la prende con la ministra Luciana Lamorgese, alle cui spalle però si scorgono i profili di due edifici monumentali: Palazzo Chigi e il Quirinale. Lo abbiamo detto in passato, riguardo a una diversa vicenda, e lo ribadiamo adesso con maggiore convinzione: Mario Draghi non è l’essere perfettissimo. Finora ha fatto molte cose giuste ma sul capitolo dell’accoglienza degli immigrati sta sbagliando a non mettere becco nel colpevole immobilismo del Viminale.
In queste ultime ore sull’isola di Lampedusa si sono susseguiti gli sbarchi di centinaia d’immigrati irregolari mentre due navi delle Ong, la Ocean Viking di Sos Mediterranée e la Sea Watch 3 con a bordo rispettivamente 555 e 263 clandestini, fanno rotta verso la perla delle Pelagie provenendo dalle acque antistanti la costa libica. Un numero enorme d’immigrati che vanno a intasare gli hotspot e i centri di accoglienza attivi in Sicilia. Non si può fare. Non si può ricadere nell’incubo nel quale abbiamo vissuto negli anni dei governi di Matteo Renzi e di Paolo Gentiloni. Soprattutto, non lo si può fare con la Lega che è nella maggioranza parlamentare di sostegno a Draghi. Eppure, stringere le maglie di una frontiera meridionale che è tornata a essere un colabrodo non sarebbe un regalo all’ingombrante alleato di governo ma un doveroso atto da spendere per ragioni di sicurezza nazionale. Già, perché a differenza della stagione d’oro (2013-2017) dell’accoglienza illimitata dei clandestini, è sopraggiunta una variabile non prevista che ha inciso profondamente nella vita degli italiani: la pandemia.