Si naviga a vista

In effetti la transizione ecologica voluta sostanzialmente dalla Germania e dai suoi pesci pilota non tiene in minimo conto la differenza tra i vari Paesi dell’Unione e della diversa composizione dell’energia: c’è una grande differenza tra l’Italia che va gas, la Germania che va a carbone e rinnovabili, la Francia che va a nucleare. Oltretutto questi piani europei sembrano essere pensati e messi a punto da dilettanti: l’aver subito puntato sull’auto elettrica perché questo conveniva all’industria tedesca ha creato una richiesta di materiali che servono anche per l’allestimento per le rinnovabili  che cosi andranno incontro ad aumenti straordinari di prezzo, tali da impedirne la diffusione proprio ai livelli in cui sarebbe più utile. E questo senza parlare dell’effetto che l’aumento dei certificati di emissione avrà sull’agricoltura e quindi sui prezzi degli alimentari.

Ad ogni modo di fronte all’aumento strutturale delle bollette il governo cercherà di calmierare i prezzi utilizzando parte dei proventi delle aste dei certificati di emissione, ma qui siamo al classica situazione del serpente che si mangia la coda, perché quei proventi bisognerà in ogni caso recuperarli attraverso le tasse. Ormai si naviga a vista con un ponte di comando affetto da cecità. Che cosa farebbero senza quel toccasana della falsa pandemia e dunque della tirannide a progetto?

estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2021/09/29/il-gas-ci-manca-inventiamo-balle/

Bigotti

Si tratta di quelli che invocano Bava Beccaris, che pretendono che chi vota debba esibire il certificato di igiene, che sollecitano misure per sospendere la pensione ai riottosi, che pensano che i giovani debbano soffrire per prepararsi alla vita, che sono pronti a sacrificare la prole su suggerimento del dio che governa il brand sanitario, che ritengono che i decessi attribuibili al vaccino così come quelli frutto dello stato di abbandono criminale in cui sono stati lasciati i pazienti affetti da gravi patologie, non siano altro che effetti collaterali sopportabili dal sistema che in una situazione di emergenza è costretto a “selezionare”.

Sono diventati loro il ceto intellettuale a libro paga dell’oligarchia, che liquida chi esercita ancora critica o dubbio come molesti disfattisti irresponsabili, che apostrofa di populista chi denuncia l’approccio tecnocratico dei competenti, che deplora come sovranista chi ha l’ardire di contestare la generosità europea. Sono loro che officiano i riti del Pnrr proprio come quelli delle reiterate dosi da somministrare, in modo che si agisca per provvedimenti d’urgenza, per comandi autoritari, per controriforme che non devono intervenire sullo statu quo, che non fanno assunzioni, non investono in stato sociale, non spendono in niente che abbia un effetto duraturo sul servizio sanitario, come in qualsiasi altro settore strategico del “sistema Paese”.

Difficile dar torto a chi come Andrea Zhock  pensa che ormai l’esclusione dei cittadini da ogni scelta è completa e non vale più la pena di denunciare  “abusi, coazioni, forzature, ricatti, discriminazioni, omissioni, bastonature mediatiche, distorsioni della Costituzione, censure, macchine del fango” ormai passati in cavalleria senza che si senta “neanche il bisogno di verificarne i presupposti, senza che un sussulto di indignazione (prepolitica) metta in allerta”.

estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2021/09/22/dittatura-della-mancia-155170/

Europa inesistente

Prima gli Usa di Biden hanno fatto di tutto per impedire che l’Europa nel suo complesso e i singoli Paesi che la compongono stabilissero solidi accordi con la Cina in nome della “solidarietà atlantica” , facendo di fatto saltare l’“accordo globale di investimento” (CAI), un accordo redditizio che avrebbe dato alle aziende europee un migliore accesso ai mercati cinesi rispetto a quello che hanno attualmente gli Stati Uniti. Poi hanno tradito con il nuovo accordo militare anticinese tra Gran Bretagna, Usa e Australia che non solo fa sapere quali sono le vere priorità statunitensi, ma che diche chiaramente che l’Europa ormai non conta nulla e deve soltanto adeguarsi a ciò che dice il padrone. Le spese di tutto questo le fa in termini economici immediati la Francia che aveva siglato con l’Australia un accordo per la costruzione di 12 sommergibili a propulsione nucleare per un valore di 43 miliardi dollari. E questo fa fallire i legami transatlantici con l’Europa, con il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian che afferma: “Questa decisione unilaterale, brutale e imprevedibile è molto simile a quella che stava facendo Trump”.

Del resto tutto questo era nelle cose ed è stato semplicemente nascosto da una narrazione fasulla e francamente, anzi americanamente  stupida secondo la quale il deterioramento dei rapporti tra Europa ed Ue era da addebitarsi all’America first di Trump e che dunque tutto sarebbe rientrato nella normalità con Biden. Però il problema non è questo o quel presidente, ma l’America stessa che fa esclusivamente i propri ossessivi interessi di potere planetario: adesso che il nuovo nemico è la Cina, l’Europa è costretta a far parte dello spettacolo di Washington, ma solo come comparsa che le prende da tutte le parti. La minimizzazione di Trump della Nato non era semplicemente dovuta alla sua natura erratica e imprevedibile, ma era un’espressione del cambiamento di interessi strategici degli Stati Uniti non più concentrati sull’Europa, cosa che è rimasta sottotraccia per 4 anni senza che i poteri europei lo comprendessero. E del resto a vederli e sentirli, la cosa non stupisce affatto, come non stupisce che troppo a lungo non si sia afferrato come  .Washington abbia una lunga storia di comportamenti in malafede nei confronti del continente, che l’America non è affatto il il “salvatore” dell’Europa, ma il suo sfruttatore e chi ha lavorato nel campo dei brevetti – tanto per dirne una- capirà immediatamente il senso del discorso.*

Le due americhe

A volte processi che sembravano lenti come bradisismi accelerano fino diventare terremoti: adesso ci troviamo di fronte non ad una ma a due Americhe, quella imperiale delle due coste che aspira al dominio degli oceani e quella agricola e industriale del centro continentale; quella della finanza globale che aspira a mantenere il ruolo parassitario del dollaro e garantire un così un posto di comando planetario alle proprie elites e quella della produzione reale e al reddito locale; quella che si proclama progressista a parole, che fa del politicamente corretto una religione, ma poi fa strage ovunque sul pianeta e quella invece conservatrice più attenta alle proprie condizioni e meno interventista. Queste due Americhe hanno convissuto  egregiamente tanto da parere indistinguibili fino a quando l’imperialismo dell’una portava lavoro ed esportazioni all’altra, ma con la caduta del muro di Berlino e il dissolvimento del grande nemico, il neoliberismo di ispirazione finanziaria ha cominciato a cambiare le cose e a trasferire la manifattura dove i costi del lavoro erano convenienti, cominciando così a mettere in crisi l’equilibrio che si era in qualche modo creato. La nascita di una vera e propria fattura tra queste due realtà continentali è stata lenta, ma inesorabile ed è diventata protagonista della politica nazionale quando la l’Asia e in particolare la Cina sono diventate la manifattura del mondo, sottraendo molto lavoro sicuro e ben pagato al centro e da quando le strategie messe a punto dalla parte per così dire imperiale sono miseramente fallite: tutto ciò che è stato fatto dopo l’11 settembre, anzi grazie all’11 settembre per creare un nuovo Medio Oriente e in parte un nuova Asia  si è rivelato un disastro e la fuga da Kabul ne è una plastica immagine. In ogni casi è chiaro che l’impero si è arrestato in Siria e che la sua definita crisi è divenuta palese ai primi  di gennaio del 2020 quando un attacco missilistico iraniano su un base americana è rimasto senza risposta.

Del resto anche Obama, troppo legato all’America globalista e imperiale ha fallito completamente nel tentativo di risaldare in qualche modo le due parti che hanno cominciato a fratturarsi in maniera evidente con la crisi del 2008 che peraltro non è mai terminata e anzi è peggiorata al punto da costringere le elite di comando a simulare una pandemia per sparigliare le carte: la vittoria elettorale di Trump non è stata che un’espressione sia di quel fallimento che dell’allargamento della frattura. E adesso Biden o forse sarebbe meglio dire chi per lui sta peggiorando ulteriormente le cose arruolando il combinato disposto pandemia – vaccini per colpire gli stati centrali, ovvero quelli generalmente governati dai repubblicani che poi sono anche quelli che rifiutano i passaporti vaccinali che hanno imposto misure più leggere per la cosiddetta pandemia e se la sono cavata molto meglio quanto a morti e contagi. L’intenzione espressa da Biden – che ormai ha fatto della pandemia una sorta di oggetto metafisico di adorazione, al di là di qualsiasi dato e realtà – di superare in qualche modo le resistenze degli stati, ( ma con il suo obbligo di vaccino per i dipendenti federali ha mostrato la sua debolezza)  si scontra con la stessa struttura federe degli Usa e ha già trovato l’opposizione di 19 governatori e 2 procuratori generali. “Il mio team legale è pronto a presentare la nostra causa nel momento in cui Joe Biden archivia la sua regola incostituzionale” , ha scritto in un post su Twitter il governatore del South Dakota Kristi Noem,  ” Questo grossolano esempio di intrusione federale non reggerà “. Qui è possibile leggere tutte le dichiarazioni dei governatori che sono davvero molto dure e che in qualche caso accennano sia pure in via indiretta a una possibile uscita dall’unione. Il fatto è che la Casa bianca ha pensato di togliersi d’imbarazzo per l’Afghanistan, rilanciando le vaccinazioni obbligatorie che subito i servetti europei senza testa e senza dignità si sono affrettati ad imitare, ma è riuscito a fare ancora peggio mettendo l’intero Paese in stato di divisione permanente creando una divisione sanitaria proprio in corrispondenza delle linee divisione economica tra l’America finanziaria e quella produttiva.

Probabilmente molti dei creatori pandemici non si aspettavano che il covid  e i vaccini sarebbero stati così divisivi, ma il fatto è che la mistificazione è stata troppo grande: troppe  le morti attribuite al covid persino per pazienti terminali di cancro, sulla base di test totalmente inaffidabili e per giunta gestibili aumentando o diminuendo i cicli di amplificazione  per giungere ai risultati voluti: troppo evidente il tentativo di nascondere tutti morti post vaccino. e il tempo e il susseguirsi delle dosi non lavorano a favore dei pandemisti sistemici che di certo non sono in grado di imporre iniezioni per sempre visto che comunque la verità si fa sempre più strada. Per ora l’unica prospettiva concreta è la distruzione dell’America.

riportato integralmente da https://ilsimplicissimus2.com/2021/09/13/154837/

Assistenza sanitaria

* Entro 10 settimane dal blocco, 2,1 milioni di persone nel Regno Unito erano in attesa di un esame per cancro al seno, al collo dell’utero o all’intestino.

* La diagnosi di 6 tipi di cancro (seno, colon-retto, polmone, pancreas, gastrico ed esofageo) è diminuita del 46,4% ad agosto 2020 rispetto al 2018.  

* La diagnosi di cancro al pancreas è diminuita del 24,7% ad agosto 2020 rispetto al 2018.          

* La diagnosi di cancro al seno è stata ridotta negli Stati Uniti del 51,8% ad agosto 2020 rispetto al 2018.

* Il registro dei tumori dei Paesi Bassi ha registrato una riduzione fino al 40% dell’incidenza settimanale del cancro.

* Prima del covid, la Medical University of South Carolina è passata da 20 chiamate giornaliere relative all’ictus (o 550 al mese) a circa nove a metà aprile 2020.

* I rinvii per cancro (presumibilmente) nel Regno Unito sono diminuiti del 75% da quando sono state applicate le restrizioni covid-19 fino ad agosto 2020.

* In Italia le procedure diagnostiche cardiologiche sono diminuite del 56%, gli interventi coronarici percutanei del 48%, gli interventi strutturali dell’81%.

* I ricoveri per chemioterapia nel Regno Unito sono diminuiti del 45-66%, mentre i rinvii urgenti per la diagnosi precoce del cancro sono diminuiti del 70-89%.

* Nel mese di aprile 2020 le visite settimanali ai servizi di emergenza sono diminuite del 42% rispetto alla media dell’anno precedente.

* I tassi di mortalità per malattia di Alzheimer/demenza sono raddoppiati tra il 21 marzo e l’11 aprile e tra il 6 giugno e il 25 luglio.

* Le notifiche di casi di tubercolosi sono diminuite significativamente in tutto il mondo, del 25-30% nei paesi colpiti (India, Indonesia, Filippine).

* 69 studi riscontrano un cambiamento nel modello di test di screening del cancro, diagnosi, liste di attesa e trattamenti relativi alle restrizioni durante la pandemia, 14 riscontrano un aumento nella presentazione del cancro in fase avanzata.              

* Gli arresti cardiaci associati a overdose sono aumentati di circa il 40% negli Stati Uniti nel 2020.

* I ricoveri per i principali gruppi di malattie non covid-19 sono diminuiti durante i blocchi negli Stati Uniti rispetto al periodo di riferimento pre-pandemia.