Qualche giorno fa la Corte Suprema dei Paesi Baschi ha vietato il certificato di vaccinazione perché esso viola il diritto fondamentale alla libertà di riunione, alla libertà di movimento o persino alla libertà di espressione ed è per giunta del tutto incongruo vista l’alta percentuale di vaccinati. Ma c’è anche un’altra Spagna che si ribella dal basso e che sembra stia per innescare una vera e propria lotta di classe: nell’immagine sopra il post si vede una manifestazione per le strade del quartiere operaio di Cadice , Río de San Pedro: per otto giorni, da martedì 16 novembre 2021, migliaia di lavoratori metalmeccanici nella provincia meridionale spagnola hanno iniziato uno sciopero a tempo indeterminato chiedendo aumenti salariali in linea con l’aumento del tasso di inflazione del paese. Ma non sono solo i metalmeccanici: gli scioperi di solidarietà si diffondono in tutta la provincia di Cadice e anche le rappresentanze studentesche si sono unite allo sciopero che ha un amplissimo sostegno nella regione con il più alto tasso di disoccupazione in Spagna ( 23% ) e oltre il 40% di disoccupazione giovanile. I sindacati riferiscono che il 98% dei lavoratori è in sciopero poiché la rabbia è diffusa in tutta la regione.
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