L’Impero americano sta perdendo il controllo del Medio Oriente, dove la Russia si è inserita a pieno titolo e questo rende più forte l’influenza russa nell’area strategica che era una volta dominata dagli USA e consente a Mosca di avere maggiore peso sulle quotazioni delle risorse energetiche. Nello stesso Medio Oriente si è inserita anche la Cina con accordi economici di cooperazione con i principali paesi, soppiantando in molti casi gli USA e le potenze occidentali.
Gli Stati Uniti, inpantanati per anni in guerre senza fine, stanno dimostrando la loro impotenza, che si tradurrà immediatamente nell’attivazione di tutti i pretendenti all’eredità americana. L’Impero USA è come un leone indebolito ma è ancora vivo, mentre la sua preda è già contesa da altri protagonisti.
Gli Stati Uniti dovranno competere e lottare con la Cina, con la Russia e l’Iran per preservare ogni briciolo della loro influenza.
Il dramma per gli Stati Uniti è rappresentato dal fatto che non possono fermare nessuno processi di erosione del loro potere sopra descritti. Questi proseguiranno a svilupparsi e faranno arretrare il dominio degli Stati Uniti, spartendosi una parte importante di questo. Washington ne è consapevole e i falchi della Amministrazione Biden stanno cercando freneticamente di trovare degli escamotage per risalire la china.

Questo spiega i continui proclami bellicosi e le minacce contro gli avversari da contrastare, considerati un pericolo per la sicurezza. Ucraina, Taiwan, Iran sono i tre settori aperti di potenziale conflitto.
Non riuscire a prendere il controllo di queste aree del mondo, imponendo i loro interessi di dominio, per gli Stati Uniti significa il fallimento delle pretese di egemonia. D’altra parte il fallimento dei progetti maturati dagli strateghi USA ha determinato l’arretramento dell’influenza USA e della perdita di territori.
L’elite di potere USA sta maturando la pericolosa idea che solo una nuova guerra potrebbe favorire un ritorno dell’influenza americana nelle aree dove Washington si trova in difficoltà e questa idea viene appoggiata dall’apparato militare industriale USA che vede nelle guerre la fonte dei suoi profitti. Il grande capitale si regge su un processo di espansione continua e la guerra è il suo naturale sviluppo tendenziale.
Lo scontro sembra quindi inevitabile e con questo l’ultimo sussulto di un Impero che si trova sulla china discendente e che può ancora determinare un disastro di proporzioni immani causato dalla sua cupidigia di dominio e di guerre.