Misteri

E così, come nessun giornalista ha chiesto cosa ne pensassero i musicanti ucraini che il Primo Maggio sono venuti a celebrarlo a Roma, nessun giornalista, nessun analista, nessun vip geopolitico che affollano di questi tempi gli studi televisivi, ha avuto niente da obiettare allo stupefacente monologo di Zelensky per le vie di Kyev in cui celebrando in solitaria la ricorrenza del 9 maggio, tra l’altro afferma: “In futuro a questa sacra data che celebra la vittoria degli ucraini sui nazisti ne sarà affiancata un’altra, quella della vittoria sui barbari russi”. Nessuno a rammentare che negli scorsi 7 anni, a partire dalla promulgazione della legge dei divieti del 2015, la gran parte dei monumenti dedicati alla vittoria nella seconda guerra mondiale, sono stati abbattuti e in molti casi sostituiti da monumenti a Bandera. Nessuno a rilevare che nella ricorrenza del 9 maggio, da 8 anni, fin dal 2014, ci sono scontri di piazza tra filorussi e nazionalisti ucraini, con pestaggi e arresti dei russofoni-russofili.
Se a queste cose si aggiunge i fatto che, palesemente, nel 2014 in Ucraina c’è stato un golpe sostenuto dagli americani ben orchestrato dalla Nuland (quella del “si fotta l’Europa”) che, dopo il golpe, l’Ucraina che era sulla soglia della bancarotta ha ricevuto un’iniezione di milioni di dollari, è stata “attenzionata”, tanto per usare un eufemismo, dalle lobby che ruotano attorno al figlio di Biden, governata da emissari di oligarchi della peggior specie, infiltrata dalla NATO, dagli inglesi indipendentemente dalla NATO e, per finire, si è ritrovata con un comico come presidente che non per ridere ne ha fatte di ogni colore, fino al punto di far dimettere i vertici della magistratura che intendevano arginare la sua deriva da satrapo, se si tiene conto di tutto questo risulta veramente difficile capire come larghe fette della sinistra radicale si siano ritrovate partigiane per l’Ucraina.

estratto da https://www.ariannaeditrice.it/articoli/13525

4 thoughts on “Misteri

  1. Nel mondo che emerge, un mondo fatto di conflitti etnici e scontri di civiltà, la convinzione occidentale dell’universalità della propria cultura comporta tre problemi: è falsa, è immorale, è pericolosa… l’imperialismo è la conseguenza logica e necessaria dell’universalismo». Queste istanze delle civiltà oppresse dal Mondialismo sono alla fine emerse. In Medio Oriente dove sono state soffocate e ora danno segnali di rivalsa in Cina India e appunto in Russia. Questo è un elemento oggi in gioco nello scontro tra Russia e Usa che utilizza l’Ucraina e l’Europa (che sta allegramente portando al suicidio definitivo) per soffocare la nuova potenziale primavera della civiltà russa che se si realizza appieno, gli europei non possono che trarre beneficio.
    Ibidem

  2. Fonte: Andrea Zhok

    Ogni tanto trovi ancora gente che continua a contrapporre l’Occidente – guidato dalla difesa dei diritti umani, dall’implementazione della democrazia, dal principio di autodeterminazione dei popoli, e dalla pratica del “dolce commercio” – al rimanente mondo non-occidentale: oscuro, autoritario, oppressivo e, diciamocelo, in fondo disumano (praticamente Mordor).
    Ora, sappiamo tutti che la storia oramai non la studia davvero più nessuno e che essa è stata sostituita dall’opinione volante dell’ultimo tiggì. E tuttavia, anche per il nostro stesso bene, sarebbe il caso che noi occidentali capissimo una cosa.
    L’Occidente moderno è la società più aggressiva della storia.
    Nessuna civiltà nella storia è stata maggiormente votata all’espansionismo, alla conquista militare, e allo sfruttamento sistematico degli altri della civiltà occidentale moderna e in particolare della sua recente versione “liberale”

  3. Nuove prove di come gli Stati Uniti elaborano le armi biologiche le ha pubblicate ieri il Ministero della Difesa della Federazione Russa. In questi studi erano coinvolte anche la Germania e la Polonia, mentre l’Ucraina era il “fornitore” della popolazione, compreso i bambini e i pazienti psichiatrici, cavie su cui sperimentare diversi nuovi preparati medici, aggirando le norme internazionali sulla sicurezza.
    Fonte: l’antidiplomatico

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