Adesso la russofobia di Boris Johnson si è concretizzata – se questo termine si potesse adattare ai vaneggiamenti di Downing Street – in sogni sgangherati che si sono ingranditi come una montagna da quando il primo ministro inglese ha fallito nel suo tentativo di trascinare l’India nella battaglia che l’anglosfera sta conducendo per rimanere al comando. A parte le frenetiche invocazioni di distruzione della Russia e la continua proposta di provocazioni , l’unica maniera di prendere parte allo spettacolo è quello di inventarsi una sorta di sub Nato o mini europa dominata da Londra della quale dovrebbero far parte gli stati baltici, la Polonia, l’Ucraina e forse in futuro la Turchia. E si capisce perché circoli la barzelletta sulla differenza che passa tra Zelensky e Johnson: il primo è un comico diventato politico e il secondo un politico che si è trasformato in buffone. Questa “Global Britain” che ha appunto un nome ma non un senso, nasce dalla evidente incapacità del governo britannico di prendere atto della realtà, come se davvero credesse alle chiacchiere dei suoi giornali.
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Ogni missile Starstreak inviato dagli inglesi in Ucraina, è un missile finalizzato a lasciare Germania e Italia a secco di energia: tutto lasciare supporre che l’autunno 2022 sarà uno dei più duri a memoria d’uomo.
Federico Dezzani