Non so quante possano essere le persone in grado di indicare con esattezza dove i trovi la Moldavia o Moldova in rumeno e così non stupisce che non si legga praticamente nulla su questo Paese che è al confine tra la Romania e l’Ucraina, proprio in mezzo al caos e dove crescono le proteste contro il governo filo Nato che sta infliggendo sacrifici enormi alla popolazione. Non si legge che il Paese è ormai da mesi in stato di rivolta permanente contro il governo filoccidentale guidato da Maia Sandu l’ennesimo personaggio formatosi negli Usa e associata a George Soros , eletta grazie all’azione diuturna di decine e decine di Ogn soprannominate “rete Soros”. Ma prima di andare avanti vale la pena dare un contesto a tutto ciò: la Moldavia è un’ex repubblica sovietica che ha vissuto la guerra civile dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Da allora, il paese è stato diviso ed è composto dalla Moldavia, vera e propria riconosciuta dal diritto internazionale e dalla repubblica separatista della Transnistria. La guerra civile si è conclusa con un accordo tra Moldova e Russia e le forze di pace russe proteggono l’ex prima linea da quasi 20 anni. La Moldova è paragonabile all’Ucraina in quanto è un paese multietnico in cui i moldavi dominanti, che spesso si riferiscono a se stessi come rumeni discriminano le lingue di altre minoranze. Ad esempio, sebbene il russo sia ampiamente parlato e utilizzato principalmente nelle città e negli affari, non ha lo status di lingua nazionale. Proprio questi problemi etnici furono all’epoca la ragione della guerra civile.
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