Però la Germania che sperava di essere il terminal del commercio tra Europa e Cina, nonché quello delle materie prime energetiche di Mosca , non può nemmeno lontanamente pensare di portare a compimento questo progetto costruendo un muro con la Russia. Scholz e i suo compari possono viaggiare quanto vogliono, ma per far sopravvivere economicamente il Paese devono risolversi a non essere più un cortile di Washington e dunque un sottoprodotto dell’elite globalista armata di economia di carta , missili e siringhe. Per avere un futuro occorre una profonda ribellione ai rapporti di occupazione e sudditanza, ora che essi sono giunti a un nodo fondamentale della storia nel quale gli uni possono offrire nel migliore dei casi denaro e perline, mentre gli altri gas, petrolio, metalli, grano, fertilizzanti. A questo proposito vorrei far notare che continuare la lotta contro le narrazioni sanitarie, impedendo che tutto scivoli dentro l’oblio può essere un’arma formidabile contro il potere grigio che ci sovrasta e mettere finalmente al muro la più tragica e la più cinica delle sue narrazioni.
L’inarrestabile aumento dei prezzi dei generi alimentari è senza precedenti
Ciò non accadeva in Germania dal 1920. Ad agosto è stata registrata la più alta crescita complessiva dei prezzi nella storia della zona euro con il 9,1% in termini annuali. Il motivo principale dell’accelerazione dell’inflazione è il rifiuto del gas russo imposto dagli Stati Uniti. L’inflazione ha nuovamente raggiunto il picco , attestandosi al 10,7% ad ottobre nell’arco di un anno nella zona euro.
Secondo l’Aie, nel 2022 i paesi europei potrebbero sostituire solo circa la metà delle importazioni russe di gas da fonti alternative (GNL statunitense, gasdotti alternativi, carbone, biocarburanti, nucleare e fonti rinnovabili). Nell’ottobre 2022 il livello medio di riempimento degli impianti di stoccaggio del gas negli Stati membri era superiore al 92%, ma queste riserve non dureranno a lungo.
Quindi, secondo la stima della Bundesnetzagentur, l’autorità di regolamentazione tedesca dell’energia, entro novembre gli impianti di stoccaggio del gas nel Paese saranno pieni al 95%, ma, secondo il capo dell’agenzia, Klaus Müller, questo basterà solo per due mesi e mezzo per la stagione di riscaldamento.