Ci vuole poco a capire come tutto questo sia il frutto complessivo di vecchie e fumose ossessioni britanniche per il centro dell’Asia, unite alle teorie messe a punto da grandi vecchi guerrafondai come Kissinger e Brzezinski che hanno portato nelle vene dell’America antichi veleni che tornano a formare incubi: se infatti le speranze di Washington dovessero per ipotesi realizzarsi la Russia userebbe il suo arsenale nucleare che è superiore per grandezza e cosa ancora più importante per qualità a quelli occidentali. Invano Mosca tenta di far comprendere agli Usa che essi hanno imboccato una strada senza uscita, ma a Washington non sono nemmeno in grado di concepire la propria sconfitta, non hanno un piano B e la loro rabbia aumenta nel momento in cui si rendono conto di aver buttato alle ortiche la possibilità di dividere Russia e Cina e di aver invece favorito la loro unione, che è un osso che non possono mordere.
Come la seconda guerra mondiale ha segnato la fine dell’Impero britannico, gli eventi di queste settimane sono la campana a morto per la capacità degli Stati Uniti di agire come poliziotto del mondo, imponendo il proprio ordine a paesi “indisciplinati”. Se l’Europa avesse avuto un po’ di coraggio e di visione , probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. Adesso è troppo tardi per inventarsi autonomie a cui è rinunciato: nessuno si fida più degli americani e men che meno dei loro servi. Ora siamo noi a dover pronunciare quel no che i governi asserviti non hanno saputo pronunciare
Ibidem
Naturalmente tutti credono alle dichiarazioni del portavoce del Pentagono John Kirby, secondo il quale i militari americani in Ucraina sarebbero lì soltanto per una funzione di “controllo di contabilità” sulle armi inviate nel paese. Chi potrebbe mai mettere in dubbio tali affermazioni?
Sarà quindi un caso che sempre più di frequente vengano visti miitari USA mescolati alle truppe ucraine per assistere al funzionamento delle armi tattiche inviate nel paese, per far funzionare i sistemi antiaerei e i sistemi radar, come sarà una coincidenza che l’intelligence russa, da tempo intercetta una grande mole di comunicazioni radio fra le truppe in Ucraina che avvengono in perfetto inglese con accento della Virginia, del Texas o della California.
Quando i militari USA vengono uccisi o presi prigionieri, le autorità di Washington si affrettano a dichiarare che trattasi di “mercenari”, quasi sempre ex militari ritiratisi dal servizio. Tutto naturalmente molto “plausibile” secondo i media occidentali.
Fonte: Top War
Traduzione e nota: Luciano Lago