Fonte: Antonio Catalano
La visita di Zelensky a Roma sigilla la sciagurata sottomissione italiana all’ordine americano. Un ordine ormai messo in discussione dalla realtà storica che vede un numero sempre più alto di paesi non più disposti ad accettare la supremazia a stelle e strisce. Si è aperta l’epoca del multilateralismo. Piaccia o non piaccia è un semplice dato di fatto. Tutto il resto è propaganda ideologica. Il governo Meloni, formatosi grazie ai consensi tributati a Fratelli d’Italia da larghi strati dei ceti popolari, sta facendo quello che fa un paese assolutamente privo di sovranità: accettare pedissequamente gli ordini atlantici, naturalmente in nome della libertà, nella meschina attesa di raccogliere poi briciole di ricostruzione sul suolo ucraino. Gli Usa/Nato hanno tenacemente abbaiato alla porta della Russia nell’intenzione di scatenarne l’ira. E ci sono riusciti. La Russia è stata messa nelle condizioni di dover intervenire. Non si tratta ora di tifare per l’uno o per l’altro. Si tratta solo di decidere, sul piano della Storia, da che parte collocarsi. Lasciamo stare discorsi astratti sulla libertà e cose del genere, lasciamo questo tema a Rai Storia dell’inglese Paolo Mieli.
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Non a caso la sinistra democristiana, insieme al Pci divenuto Pds, fu salvata dall’operazione atlantica “Mani Pulite”. Perché a Washington sapevano bene che questa parte politica era più funzionale a un ordine americano che non poteva più tollerare i “vizi” (margini di autonomia) della cosiddetta prima repubblica
Ibidem