Canarie liberate

E’ stato quasi automatico: dopo la sconfitta a Madrid dei cultori pandemici, purtroppo rappresentati da una sinistra che non sa più cosa fare per mettersi fuori giocoi da sola, il governo spagnolo ha fatto cadere molte delle restrizioni messe in atto in quasi tutto il Paese mentre la Corte suprema delle Canarie ha revocato o fortemente allentato tutte le misure di anti covid prese dal governo locale che invece voleva mantenerle . Nel mirino della Corte sono finite le restrizioni di viaggio e i coprifuochi notturni perché anticostituzionali, perché violano il principio di uguaglianza fra cittadini e infine perché non sono sufficientemente giustificate  “in relazione agli scopi esecutivi di protezione della salute pubblica”. Il governo delle Isole Canarie, guidata dal socialista Angel Victor Torres ha reagito annunciando di voler consultare la Corte Suprema spagnola perché con straordinaria ostinazione non intende  riconoscere la decisione della Corte locale sebbene in Spagna le misure anti Covid debbano essere approvate dalla magistratura. 

Da questa vicenda possiamo imparare qualcosa e al tempo stesso farci qualche domanda in più. 

La prima cosa da mettere in conto è che si può reagire efficacemente a politiche assurdamente restrittive, di fatto insensate e peraltro basate su presupposti medico teorici ormai respinti persino dall’Oms, anche se il sistema mediatico fa da tappo alla diffusione di questa consapevolezza: qui basterebbe che fossero gli stessi cittadini a favorire una mutazione di  atteggiamento da parte delle forze politiche e di tutti gli apparati dello stato, magari appoggiando il nascere di nuove formazioni invece di attendersi una resipiscenza da parte di quelle esistenti che sono visibilmente subalterne a quelli che potremmo chiamare poteri global pandemici. Una subalternità che diventa vera e propria subornazione nel momento in cui non esiste un’alternativa. Basterebbe uscire dall’atarassia in cui da troppo tempo vivono i cittadini per snidare la politica dal suo unanimismo con vista sul peggio. Ciò che poi dovremmo chiederci è come mai le misure anti pandemia più severe in Spagna sono state prese proprio dal governo della regione in assoluto più turistica del Paese e interamente dipendente da questo tipo di economia  visto che essa è vivace anche durante l’inverno a causa della posizione geografica delle isole Canarie . E questo senza che vi siano mai state  situazioni di particolare preoccupazione, anche ammesso di poter dar credito ad allarmi creati da tamponi spinti oltre i 40 cicli di moltiplicazione che sono una vera e propria truffa (per fortuna adesso lo dice lo dice anche  l’Oms). Ma anche a mettere da parte questo assurdo, ci troviamo di fronte a uno 0,03% scarso di persone decedute con tampone positivo e con un’età media di oltre 80 anni, qualcosa insomma di simile a un terzo dell’influenza stagionale che non sfiora nemmeno da vicino il cuore dell’economia turistica. allora perché misure eccezionali di questo tipo?

Viene in mente che si tratta di una zona tre le più appetibili al mondo dal punto di vista turistico e corteggiata da anni da tutti i grandi gruppi mondiali del settore, ma finora anche fortemente presidiata dall’iniziativa locale o comunque individuale o familiare che è riuscita a riempire ogni spazio: adesso che questa finirà in rovina ci sarà ampio spazio per i mega gruppi che certamente non faranno mancare la loro riconoscenza a chi ha permesso tutto questo.

Riprodotto integralmente da https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/12/canarie-liberate-dalle-restrizioni

Italia: parco a tema

Vuoi vedere che davvero ha preso forma un complotto in modo che soggetti strutturati, quotati in borsa, fondi sovrani e reucci dell’hotellerie potessero approfittare delle misure messe in atto per contrastare il Gran Morbo e infiltrare e occupare quel comparto economico?

Vuoi vedere che sono stati favoriti da ministri e amministratori, se tra i capisaldi della ricostruzione secondo Franceschini, oggi espropriato delle competenze, c’era anche la promozione in grande stile di un progetto espansivo di  Airbnb in ogni borgo, tanto che Sunia e Cgil lucane si sono ribellate perché a Matera e dintorni non esistono più case in affitto per i residenti?

Vuoi vedere che dietro ci sono i soliti noti, Cassa Depositi e Prestiti che così realizza la sua vocazione, proprio come l’Invitalia di Arcuri, di ente assistenziale per multinazionali e imprese straniere che hanno bisogno di essere incoraggiate a comprarci coi nostri stessi quattrini, impegnata   in qualità di vero e proprio istituto finanziario a vocazione immobiliare per sottrarre patrimonio pubblico ai cittadini, come nel caso della vendita della Villa Medicea di Cafaggiolo a Firenze?

estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2021/03/26/turismo-svenduto-alle-multinazionali-estere/

Controcorrente

La differenza è che a Lisbona c’è un governo di sinistra di cui fa parte per l’orrore dei nostri pennivendoli o disintellettuali patinati, anche il partito comunista e che sta facendo senza clamori l’esatto contrario di quanto Bruxelles comanda riuscendo a far crescere oltre ogni previsione un Paese che nel  2015 era praticamente in default: infatti in due anni è stato istituito il salario minimo, peraltro aumentato ogni anno, ma questo non ha portato alla disoccupazione di massa di cui parlano gli asini e i servi italioti riguardo al decreto dignità, bensì alla massima occupazione conosciuta dal tempo della rivoluzione dei garofani. Inoltre sono state aumentate le pensioni, è stato varato un vasto programma di adeguamento dei servizi pubblici, sono state diminuite le tassazioni sui redditi bassi e medi, mentre è stata istituita una tassa per tutte le imprese con un fatturato di oltre 35 milioni di euro cosa che peraltro non ha impedito una forte crescita  in diversi settori tecnologici. Paradossalmente e contro ogni falsa logica le grandi aziende straniere hanno cominciato ad investire nel Paese proprio da quando al potere ci sono le sinistre. Inoltre c’è una folla di pensionati che dall’Europa dell’austerità si trasferiscono in Portogallo grazie a una legge che abolisce le imposte sui trattamenti di anzianità. Insomma si sta facendo l’esatto contrario di quanto vorrebbe Bruxelles con ottimi risultati, nonostante il freno dell’euro e gli altri vincoli comunitari: per questo il Paese è uscito dai radar della grande informazione, che, per carità, che non si sappia in giro, non si diffondano esempi così negativi.

A Genova passando per Lisbona

Giordania

A Bruxelles, al-Azraq è un “nome familiare”, in quanto utilizzata dalla NATO e dalle forze aeree dell’UE, concretamente dai belgi (2014-2015), e ora da olandesi e tedeschi. Le forze aeree statunitensi vi operano da anni. La base è situata in un’altra parte oscura del Medio Oriente; economicamente depressa con innumerevoli piccole imprese e fabbriche chiuse e arrugginite e la quasi completamente prosciugata Azraq Wetlands Reserve un’oasi un tempo rinomata come ‘santuario degli uccelli migratori’. L’oasi si estendeva quasi al confine con l’Arabia Saudita. Ora la maggior parte del territorio della “riserva” è secca. In ogni caso, non ci sarebbero volati molti uccelli perché si sarebbero trovati di fronte al rombo assordante dei motori degli aerei e agli impianti di collaudo dei motori, non diversamente da quelli di cui fui testimone ad Okinawa. Chi viene in questo angolo della Giordania è per lo più un “avventuroso” turista occidentale, pronto a “esplorare” il vicino castello un tempo usato come base dal glorioso agente segreto inglese Thomas Edward Lawrence, noto come “Lawrence of Arabia”. Vengono anche a visitare “riserve naturali” e diversi siti archeologici. La signora Alia, che lavora nel centro artigianale di al-Azraq, confessa: “A volte siamo molto spaventati… Perché il nostro posto è proprio sul perimetro della base aerea, pur essendo un hotel per turisti stranieri. Ci sono molte ragioni per cui qualcuno potrebbe pensare di attaccare questo posto…” Ma questa è davvero una locanda “turistica”, chiedo, dopo aver osservato numerosi hangar e aerei militari sul parcheggio, dietro la struttura. Esita per qualche istante, ma poi risponde: “In origine era una eco-hotel, ma ora le prenotazioni provengono principalmente dalla base. Ci sono statunitensi e tedeschi; mentre un paio d’anni fa c’erano i belgi. Gli ufficiali a volte vivono qui per un mese intero, sa: addestramento, riunioni … Lavorano nella base, ma dormono da noi“. C’è un cartello “US Aid” avvitato sul muro all’ingresso della locanda. E vi sono innumerevoli foto sin bianco e nero della zona, che decorano le pareti, così come la statuetta di un soldato con la vecchia uniforme coloniale inglese. La città di Azraq è polverosa e semivuota. È circondata da un deserto brutalmente secco. Ci sono innumerevoli rovine di case e servizi sulla strada principale. Alcuni vivono nella miseria, in tende lacere. Mi fermai vicino a un gruppo di dimore umili. Una vecchia dal vestito nero mi agitava un bastone con aria minacciosa. Un uomo anziano si avvicinò all’auto tendendo la mano verso di me. Era rugoso e duro. L’ho scosso. Non avevo idea di quanti anni avesse; molto probabilmente non troppo vecchio, ma sembrava stanco e avvilito. “È questa la base”, agitai la mano astrattamente verso i muri: “Aiuta la città, almeno un po’?” L’uomo mi fissò per diversi secondi. Poi borbottò: “Aiutare? Sì, forse… Forse no… Non lo so davvero“. Il mio autista e interprete, un ex-commerciati diversi anni fa, prima di affrontare momenti difficili commentava, mentre ci stavamo lentamente allontanando da al-Azraq: “È assai brutto qui! La situazione è tragica. West Amman e questo, come se esistessero due universi diversi su un solo Paese. Un tale contrasto! Beh, può vederlo da solo“. Gli chiesi se ai giordani sarebbe dispiaciuta l’idea di espandere questa micidiale base aerea nel loro Paese? Dopo tutto, l’unico scopo è brutalizzare nazioni arabe, uccidere innumerevoli esseri umani inermi. Si strinse nelle spalle: “Non gli importa. La maggior parte delle persone qui non pensa a queste cose. Vogliono poter mangiare, cavarsela. Il governo li ha convinti che collaborare con l’occidente potrebbe migliorarne il tenore di vita. È tutto ciò a cui pensano. I nostri capi, del Golfo e qui, sono corrotti e la gente umiliata; non vedono alcun futuro luminoso, nessuna via d’uscita dalla situazione attuale…” Circa 70 chilometri verso la capitale, Amman, rallentiamo, mentre superiamo diversi checkpoint e una recinzione di cemento, che assomiglia a quella costruiti dagli occidentali in Afghanistan. L’autista mi dice: “Guardi, questo è dove hanno addestrato la cosiddetta opposizione siriana, per anni“. Di ritorno ad Amman, incontrai diversi amici, principalmente stranieri, che vi lavorano. “Esistono numerose basi militari occidentali in Giordania“, mi disse uno di loro. “Questo argomento non è discusso qui, apertamente. Giusto o sbagliato, non importa. A nessuno importa. La spina dorsale di questa parte del mondo è già stata spezzata“.
Al-Azraq non è solo una grande base aerea. È anche sinonimo di uno dei maggiori campi profughi in Medio Oriente. È un nuovo campo, costruito nel deserto per ospitare principalmente profughi siriani. Nel 2016 e 2017 vi lavorai, o più precisamente, ci provai prima di essere cacciato dalle locali aggressive forze di sicurezza. Crisi dei rifugiati, basi militari occidentali, aiuti esteri e turismo, queste sono le principali fonti di reddito del Regno di Giordania. In modo sinistro e surreale, tutto qui si segue un cerchio, “ha un senso perverso“: “interi Paesi vengono appiattiti dalle basi militari, che la Giordania è disposta ad ospitare sul proprio territorio; naturalmente, a una grossa tariffa. Di conseguenza, centinaia di migliaia di profughi disperati continueranno a riversarsi in questa “isola di stabilità in Medio Oriente”, portando decine, centinaia di milioni di dollari in aiuti stranieri nelle casse di Amman“. Nessuna industria, produzione o duro lavoro è necessario. Questo accordo potrebbe essere definito come “immorale”? ‘Ed è veramente importante?’ Mi fu detto in diverse occasioni, durante questa e le precedenti visite al Regno di Giordania, che “a nessuno importa”. Quasi tutte le ideologie, insieme a spirito di solidarietà ed internazionalismo, sono già state distrutte da programmi e campagne di indottrinamento sponsorizzate dall’occidente camuffati da “aiuti”. Dico “quasi”, perché ora appare un barlume di speranza. Non tutto è perduto, ancora. Un Paese vicino, la Siria, resiste combattendo e perdendo centinaia di migliaia di persone, ma è quasi riuscito a sconfiggere il brutale intervento occidentale. Questo potrebbe essere il momento più importante nella storia araba moderna. I popoli del Medio Oriente guardano. I giordani guardano. I turchi guardano. Chiaramente, gli imperialisti possono essere sconfitti. Chiaramente, il collaborazionismo non è l’unico modo per sopravvivere. L’enorme base aerea della NATO passa lentamente dalla Turchia alla Giordania. L’occidente ha già perso la Siria. Potrebbe anche perdere la Turchia. Chissà: un giorno anche la Giordania potrebbe svegliarsi. Alcuni dicono: l’effetto “Domino è iniziato”.
Andre Vltchek

estratto da https://aurorasito.wordpress.com/2018/03/13/la-nato-passa-dalla-turchia-alla-giordania/

Una storia di altri tempi

di Carlo Bertani

Ora che abbiamo chiarito la Geografia dei luoghi, dobbiamo fare anche un salto nel tempo per incontrare Bernardo P. (taceremo il cognome per non irritare qualche vivente) all’inizio del secolo. Il Novecento, ovviamente.
Bernardo si sente stretto in quel luogo gelido: lavorare tutta la vita nei boschi a fare il taglialegna? Oppure a rimestare corteccia di castagno nelle vasche della fabbrica di tannino? No, Bernardo ha coraggio ed inventiva: S. Giustina gli va stretta, l’America è là che aspetta ed un giorno s’imbarca da Genova su un “vapore”.
Una storia banale, come tante, all’apparenza: se non esistessero i cercametalli e le vicende nascoste nei meandri della terra.
Bernardo giunge in una New York in fermento: si costruisce di tutto, dalle case ai grattacieli, dalle gallerie ai ponti e non gli è difficile trovare un posto come manovale.
Così, lavora duramente nei cantieri con tanti altri italiani e mette da parte, come un certosino, le paghe settimanali perché Bernardo vuole tornare: al paese ha lasciato la fidanzata e, si sa, le fidanzate non aspettano troppo, rischiando di divenire zitelle nell’attesa di un evento lontano.
Un giorno come un altro trova un pezzo di giornale e riesce a capire che è in atto la più folle corsa del secolo: tutti vanno nel Klondike, su al nord, in Canada, perché lassù pare che l’Oro spunti come i funghi sotto i castagni e la gente si riempie le tasche.
Ci pensa, ci medita poi – tanto un lavoro da manovale si trova sempre, avrà concluso – parte.
Le giornate in treno sono lunghe e fredde: bisogna fare in fretta prima che l’Estate cali, che il gelo del Polo s’impadronisca delle foreste. E dell’Oro.
Giunge a Dawson una mattina di chissà quale anno e subito parte per le immense foreste dove, i fiumi che le attraversano, nascondono il sogno, l’incubo, la speranza.
Non sappiamo quanto tempo vagò per le foreste, ma Bernardo va “a correggere la fortuna” – come molti anni dopo un altro ligure, De André, avrebbe messo in bocca ad un viados brasiliano in Princesa, storie d’emigranti anche quelle – con determinazione, con coraggio, con convinzione. E trova, finalmente.
Cosa trovò e, soprattutto, quanto trovò è un segreto custodito ancora oggi dai nipoti: ma trovò qualcosa di consistente, al punto da convincerlo a tornare a New York e ad imbarcarsi nuovamente per l’Italia. Majin (Maria o Marina, in ligure) mica aspetta per sempre.
Tornato che fu, una notizia lo colse: l’arciprete di Albisola aveva messo all’incanto una collina, proprio dove sto posando i piedi oggi.
Albisola, all’epoca, era un grande, immenso orto che sfamava le popolazioni ben oltre Savona, fino a Genova con fagioli e zucchette, pomodori e peperoni d’Estate spinaci e cavoli d’Inverno, fave e piselli in Primavera, insalate tutto l’anno: “turismo” era un termine addirittura sconosciuto nella lingua dell’epoca. Al più, “viaggiatore”.
Le donne imbarcavano su delle specie di gondole (per remare da sole) le ceste di verdura e così attraversavano il breve braccio di mare che le divideva da Savona: la galleria l’avrebbe portata il fascismo. Gli uomini seguivano identici percorsi con la carbonella, per alimentare le cucine della città borghese oppure legna, vino e grano.
Ancora in tempi recenti (vale a dire a memoria degli attuali vecchi) veniva “U Biundin” (Il Biondino) dapprima con un cavallo e poi con un rombante e puzzolente autocarro da Genova, riempiva sacchi e ceste di fagiolini, fagioli, zucchette e le profumatissime pesche d’Albisola per il famoso mercato orientale di Genova (quello dove furono registrate le voci dei mercanti, al temine della canzone “Creuza de mä”).
Avere della terra, all’epoca, significava ricchezza: nessuno, allora, pensava alla speculazione edilizia semplicemente perché non esisteva.
Non sappiamo come Bernardo tradusse la pepita in denaro: immaginiamo lunghe trattative con gli orafi dell’epoca, obiezioni sulla purezza del materiale, contro-obiezioni con offerte subito proposte ad un altro orafo (così il primo veniva a saperlo) finché la trattativa ebbe buon fine e Bernardo incassò il denaro.
Quanto?
Non lo sappiamo, perché la famiglia custodisce gelosamente il segreto: quanto pesava la pepita?
L’unica risposta veritiera è che la pepita “pesava” quanto la collina che osservate nell’immagine: anzi, l’assenza del grandangolo la penalizza un po’, perché s’estende ancora verso destra. Non dobbiamo, però, fare valutazioni col metro odierno: all’epoca, era terreno agricolo e basta.
Passarono gli anni e nacquero i figli, tanti: sulla collina si coltivava ogni metro quadrato e, da Novembre in poi, si spremevano le olive e si faceva l’olio con il procedimento antico, vale a dire macina a pietra e torchio. Mica viti senza fine e centrifughe, come oggi.
Man mano che i figli crescevano e si sposavano si costruiva una casa: tutto fatto in famiglia, ovviamente, perché il legname veniva dai boschi di S. Giustina, la sabbia e le pietre dal fiume.
Poi venne la guerra che sfoltì un poco il gruppo dei fratelli: Russia ed Albania vollero il loro tributo di sangue e Bernardo questa volta pagò per la Patria, per il Duce e per il Re ed Imperatore, di un Impero che si dissolveva come neve al sole sotto i colpi delle armate britanniche.
Tutto finì e, sulla collina, si contarono i sopravvissuti e si ridistribuirono le case, prima di farne altre: uno dei figli volle tentare l’avventura paterna – questa volta in Argentina – ma non ebbe egual fortuna: finito nel turbine dell’instabilità politica argentina del dopoguerra, tornò con la coda fra le gambe dal padre senza un soldo, con una moglie dai tratti indios ed una vagonata di figli che parlavano spagnolo.
Majin, negli ultimi anni di vita, quando Bernardo se n’era già andato, osservava la collina coi suoi figli nelle loro case che s’industriavano nell’Italia del “miracolo economico”: chi scelse di lavorare come muratore, andava per sei mesi all’estero poi tornava e raccontava storie incredibili di tigri ed elefanti. Portava alla moglie una scatoletta di legno di sandalo e questa ricambiava: quando il marito ripartiva, il pancione era già bello tondo.
Chi invece s’inventò le attività più strane: uno, addirittura, varò una piccola fabbrica di varechina. Poi il solito: muratori, idraulici, falegnami…quindi i figli crebbero ed i genitori se n’andarono anch’essi…ed oggi chi fa un mestiere sopravvive, chi ha scelto una laurea ha dovuto emigrare. Se è stato fortunatissimo Genova, solo fortunato Milano o Torino…per gli altri…Colonia, Dusseldorf, Parigi…l’Oro della collina torna ad espandersi per il mondo.
Bernardo viene appena ricordato dai nipoti, i pronipoti non sanno più che faccia avesse se non quella della foto sulla lapide, al cimitero, e di Majin si ricorda una frase che è lo stereotipo delle madri italiane. Guardava la collina, Bernardo e poi, pensando ai figli, sospirava: «Mia, Bernardu, se i tegnimmu come i sun» (Sai, Bernardo, ce li teniamo come sono).
La collina, per ora, ha resistito all’attacco dei banchieri: si difende con l’auto-produzione come solo il popolo italiano sa fare, usando i soldi di stipendi e pensioni solo per pagare le mille gabelle che li taglieggiano. Intanto, si contano i chili d’olio ed i quintali di patate, come un tempo: roba vera, che ti fa vivere, non fuffa.
Questa storia è dedicata ai vecchi politici, perché si vergognino d’aver sodomizzato gente del genere ed ai nuovi, quelli di Grillo – che imparino qualcosa – prima di pensare subito alla notorietà ed ai talk-show.

Eventi alla Bassani

20 novembre ore 16

Grand tour. Passeggiate virtuali nei più bei giardini storici italiani – Ville e giardini storici di Roma
Livia(…) abbiamo deciso di prolungare le nostre passeggiate virtuali per giardini assieme a Monty Don (straordinario e accattivante esperto di giardini e documentarista della BBC) e alla nostra bravissima paesaggista Giovanna Mattioli.
Questa volta potremo visitare – assieme alle nostre due guide – i più bei giardini storici italiani del Sud, del Centro e del Nord. Sarà un’occasione per prendere o riprendere visione del nostro patrimonio storico e paesaggistico attraverso gli occhi attenti e curiosi di un inglese, considerato uno dei conoscitori e divulgatori di storia dei giardini più profondi e appassionati del mondo.
(Testo tratto dalla Circolare ai soci)
Grand tour: passeggiate virtuali nei più bei giardini storici italiani. Ville e giardini storici di Roma
Martedì 20 novembre 2012, ore 16
Auditorium Biblioteca Comunale Bassani
via Grosoli 42 – Piazza Emilia 1 (Barco) Ferrara
Le proiezioni saranno introdotte e commentate da Giovanna Mattioli, che curerà anche la stesura delle schede con le principali notizie sui giardini storici
Ferrara Garden Club
Comune di Ferrara
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Bassani

» 17 ottobre – 20 novembre
Il terremoto d’Emilia – Fotografie di Jimmy Michele Valieri
CristoUn terremoto di magnitudo (Ml) 5.9 è avvenuto alle ore 04:03 italiane del giorno 20 maggio 2012. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nel distretto sismico: Pianura Padana emiliana. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Coordinate epicentro 44.89°N, 11.23°E – Profondità 6.3 km. I comuni più vicini all’epicentro sono al confine tra le province di Modena (Finale Emilia), Ferrara, Rovigo e Mantova.
(tratto dalle pagine web: http://www.ingv.it).
La mostra Il terremoto d’Emilia propone 17 scatti realizzati a Sant’Agostino, Finale Emilia e San Felice sul Panaro nei giorni successivi al sisma del 20 maggio 2012.
Ho iniziato a fotografare nel 2003 come fotoamatore autodidatta, con l’uso esclusivo della tradizionale pellicola. La fotografia mi permette di documentare il quotidiano senza alterare l’immagine, una cronaca attenta dei gesti “familiari”. La mia ricerca analizza con delicata crudezza la vita di tutti i giorni in tutte le sue sfumature, i riti rurali di un vicino passato e della natura, attraverso i volti carpiti a persone sconosciute o intime. (Testo tratto dal sito dell’autore)
La mostra è visitabile negli orari di apertura della Biblioteca Bassani
via Grosoli 42 (Barco) Ferrara, martedì – sabato (9-13) e martedì mercoledì e giovedì 15-18:30
Immagine riprodotta: Il recupero del Cristo nella Chiesa di Buonacompra, 2012 ©Michele Valieri
Comune di Ferrara
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Bassani

» 21 novembre ore 17
Ora del racconto – Storie per la pancia e per il cuore
TeodoroBird feeding: arriva l’inverno!
Diamo da mangiare ai nostri piccoli amici: realizziamo una Torta Babbalù con semi e margarina.
Mostra di mangiatoie per uccelli realizzate con materiali di recupero. Il materiale occorrente è disponibile in loco.
L’esposizione è aperta a tutti; l’attività di laboratorio necessita di prenotazione da comunicare entro mercoledì 14 novembre.
Attività a cura di
CEAS – Centro Idea – Assessorato Ambiente Comune di Ferrara
in collaborazione con Ragruppamento Provinciale Guardie Ecologiche Volontarie Ferrara
Informazioni: Sala Ragazzi, Biblioteca Comunale Bassani – via Grosoli 42 (Barco) Ferrara

Comune di Ferrara
Assessorato Ambiente
CEAS
Centro Idea
Raggruppamento provinciale Guardie Ecologiche Volontarie (Ferrara)
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Bassani

» 21 e 24 novembre
Impara a giocare – Corsi di scacchi
ScacchiIl mercoledì pomeriggio, per ragazzi della scuola media e il sabato mattina, per principianti della scuola elementare, sono iniziate le lezioni del Corso di scacchi
Dove?
Mercoledì: patio della biblioteca, area antistante il giardino
Sabato: sala ragazzi
Biblioteca Comunale Bassani – via G. Grosoli – Piazza Emilia (Barco) Ferrara
Quando?
Autunno-Inverno
Maestro di Scacchi: Mauro Catozzi
Patrocinio: Circolo Scacchistico Estense

Comune di Ferrara
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Bassani

» 22 Novembre ore 16:15
Cibo per la pancia e cibo per il cuore – Tre seminari
MelaCibo per la pancia e cibo per il cuore è il titolo di un breve ciclo di tre seminari previsto in autunno:
Giovedì 27 Settembre
Giovedì 25 Ottobre
Giovedì 22 Novembre
Conferenze ad ingresso libero
dalle 16:15 alle 18:30
I relatori, la neuropsichiatra infantile Dina Benetti (ER) e tre psicologi (Andrea Cardi, Vissia Zanobi, Federica Zappaterra), hanno scelto acquolina in bocca come parola chiave.
L’ obiettivo sarà di sensibilizzare la popolazione ad alcune problematiche inerenti l’alimentazione ed i diversi aspetti psicologici correlati.
Verranno messe sotto la lente d’ingrandimento le varie fasi del ciclo vitale: prima l’età evolutiva, poi a seguire quella adulta con particolare riferimento alla donna e la terza età.”
Auditorium Biblioteca Comunale Bassani
via G. Grosoli 42
44122 Ferrara

Provincia di Ferrara
Comune di Ferrara
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Bassani

» 24 novembre – 22 dicembre
Impara l’arte – La ceramica
Stefania_StocchiEsposizione delle opere di Stefania Stocchi.
Nata a Ferrara, sin dall’infanzia ha coltivato la passione per il disegno e l’attività artistica manuale, scegliendo di frequentare la scuola superiore presso l’Istituto d’Arte Dosso Dossi (Ferrara). Ha acquisito il Diploma di specializzazione di Maestra D’Arte nel 1985 come decoratrice plastica. Lavorando presso alcune botteghe artistiche ferraresi ha conseguito una lunga e proficua esperienza nell’arte di modellare la creta. Dal 1995 si rende “indipendente” cominciando a realizzare e presentare le sue opere nelle fiere e sale per la valorizzazione dell’artigianato locale.
Apre una bottega d’arte come artigiana dal dicembre 2005 fino al luglio 2007 a Pontelagoscuro (Fe).
Mostre personali presso la Sala “Nemesio Orsatti” di Pontelagoscuro (Fe) nel 1999 e maggio 2004.
Espone ceramiche artistiche con Ferrara Arte presso il Palazzo dei Diamanti nel 2007.
Comune di Ferrara
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Bassani

» 27 novembre ore 17
Incontrando poesia – Reading e consegna dell’antologia ai partecipanti
Reading poetico a cura degli allievi con epilogo in musica e consegna dell’antologia dei testi ai partecipanti
Martedì 27 novembre alle ore 17
Auditorium Biblioteca Comunale Bassani
via G. Grosoli 42 – Piazza Emilia 1 (Barco) Ferrara
Saluto della Presidente del Gruppo Scrittori Ferraresi
Proposta calendario attività per l’inverno 2013
Comune di Ferrara
Gruppo Scrittori Ferraresi
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Bassani
Biblioteca Comunale Bassani
via Giovanni Grosoli, 42 – 44122 Ferrara
tel. 0532 797414 – fax 0532 797417
mail: info.bassani@comune.fe.it

Orari
lunedì chiuso
mattino: dal martedì al sabato 9-13
pomeriggio: dal martedì al giovedì 15-18:30

Viaggio in Birmania

Birmania, con gli Sciamani sul Divino Popa

– DAL 26 DICEMBRE 2012 al 8  GENNAIO 2013 –

Myanmar, la Terra dei 37 Nat

Con il seminario itinerante di

Selene Calloni Williams autrice


Yangon – Heho – Lago Inle – Kyaing Tong – Bagan – Monte Popa- Mindut – Kanpalette – Bagan – Yangon

DURATA DEL VIAGGIO:  12 GIORNI/ 11 NOTTI

Questa proposta di viaggio di voyagesillumination nasce da un interesse antropologico e antroposofico. Capire i popoli, le loro culture, i loro riti, sentirne l’anima. Asceti e guerrieri, eremiti e capi tribù, mistiche e cortigiane, uomini e donne fuori dal comune, rari: bisogna saperli cercare. Monaci, medici, maghi, scienziati, poeti… c’è qualcosa di immancabilmente presente in tutti loro: la capacità di non arrendersi mai; incontrarli è come guardare il proprio cuore e prendere coscienza del fatto che è vivo. Nel mondo dell’omologazione, certi incontri sono autentici tesori.

Vieni in Birmania con noi a meditare, immaginare, sognare!

Per informazioni info@voyagesillumination.com

Vuoi saperne di più sui magici luoghi e sugli dei che andremo a conoscere?

Leggi il libro di Selene Calloni Williams Le Carte dei Nat , edizioni Mediterranee e visita il sito www.libromagico.or

Giorno 01: arrivo e visita della città Yangon (in auto)

Arrivo all’aeroporto internazionale di Yangon. Check in hotel e benvenuto dalla nostra guida e giornata libera. Insegnamenti sulla Mindfulness. Pernottamento in hotel.

Giorno 02: Yangon – Heho- Lago Inle (volo e auto)

Dopo la prima colazione in hotel, volo per Heho e trasferimento in auto fino al lago Inle. Poi escursione di 25 km in barca sul Lago Inle, dove vedremo  la lavorazione del ferro e dell’argento, isole galleggianti, la Phaung Daw Oo Pagoda, con le immagini sacre del Buddha, i rematori che stanno su una gamba sola, il metodo di pesca tradizionale e la tessitura della seta. Quindi visita del  monastero di Nga Phe Chaung, detto il “monastero dei gatti che saltano”. Pernottamento in hotel sul lago Inle.


Giorno 3: Lago Inle – Heho – Kyaing Tong (volo e auto)
Dopo la prima colazione in hotel ci immergeremo nel coloratissimo mercato galleggiante del lago Inle. Quindi trasferimento all’aeroporto di Heho e volo per Kyaing Tong. Arrivo a  Kyaing Tong e check-in in hotel. In serata visita dell’area di Kyaing Tong intorno al lago Nong Tong. Pernottamento in hotel a Kyaing Tong.

Giorno 4: Kyaing Tong – trekking verso i villaggi delle tribù Akha (auto, trekking, pranzo al sacco)

Dopo la colazione, di primo mattino trasferimento in auto a Hokyin (un’ora e mezza di auto). Incontro con la guida locale per l’inizio del trekking. Nel villaggio di Hokyn incontreremo le tribù Akha. Se una donna di queste tribù volesse indossare il suo costume tradizionale completo impiegherebbe più di un’ora. Quindi trekking verso i 3 villaggi vicini per conoscere la vita di queste tribù che ancora vivono allo stato animista. Il trekking non è impegnativo e può essere fatto lentamente. Nel pomeriggio rientro a Kyaing Tong e tempo a disposizione per insegnamenti sulla mindfulness e sulla cultura delle tribù Akha. Pernottamento in hotel a Kyaing Tong.
Giorno 5: Kyaing Tong – Mandalay- Bagan (auto, volo)
Di primo mattino visita al mercato locale di Kyaing Tong quindi trasferimento all’aeroporto e volo per Mandalay e successivamente volo per Bagan. Arrivo a Bagan e trasferimento in hotel. Tempo a disposizione per insegnamenti o riposo. Pernottamento in hotel a Bagan.

Giorno 06: Bagan – visita Monte Popa (in auto)
Dopo la prima colazione in hotel,  trasferimento in auto nell’area del Monte Popa ,  la dimora dei Nat, luogo sacro di grande potere. Circa un’ora e mezza di auto. Lungo il percorso vedremo alcuni villaggi dove il succo di palma viene trasformato in zucchero. Vedremo il vulcano spento del Monte Popa, domora dei Nat più potenti.  Escursione per la salita al Monte Popa. Visita al museo dei Nat, che ospita le statue dei Nat a grandezza naturale.

Sul Monte Popa vivono i Nat, gli Spiriti della Natura. I Nat ci ispirano un modo di sentire naturale che dona ristoro all’anima selvaggia permettendole di respirare, essi sono un omaggio alla vita secondo natura. All’imbrunire ci indicano la via verso la felicità e all’alba, quando le immagini dei sogni si dissolvono, essi sussurrano alle nostre orecchie “formule magiche” che ci sostengono lungo il cammino fino al traguardo finale. I Nat possiedono il sapere delle stelle e l’amore dei poeti. Erano uomini e donne in un tempo molto lontano e sono divenuti spiriti per guidarci impeccabilmente lungo il cammino. Oggi l’evocazione dei Nat è una festa popolare che ha  perso molti dei tratti magici e sacri che aveva un tempo. Ma, nella foresta del Monte Popa, con la guida di Selene Calloni Williams, potremo contattare i Nat attraverso la meditazione. Pernottamento in hotel sul Monte Popa.


Giorno 07: Monte Popa – Mindut  (in auto)
Dopo la prima colazione in hotel, partenza per Mindut, nello stato Chin. Incontro con l’etnia  Chin, gruppo etnico con una forte identità culturale, che pratica il tatuaggio in modo simile ai polinesiani. Vedremo donne Chin dal viso tatuato, suonatori del flauto Chin e gli affascinanti  mercati locali. Lo stato Chin è una regione montuosa, ricca delle sorgenti dei grandi fiumi del paese. Il monte Kaw Nu Symm (chiamato anche Monte Victoria o Nat Ma Taung) è la montagna più alta dello stato Chin, e raggiunge un’altezza di 3100 metri. Attraverseremo il fiume Ayeyarwaddy sul ponte Anawyahta e proseguiremo verso  la regione occidentale del paese. Lo Stato Chin  dista circa 8 ore da Bagan. E’ una terra di cieli nebbiosi, pini torreggianti, foreste di rododendri, che offre il fascino di una natura incontaminata. All’arrivo a Mindut check-in hotel e tempo a disposizione. Pernottamento a Mindut al Mountain Oasis Resort.


Giorno 08: Mindut – Kanpelet (in auto, pranzo al sacco)
Dopo la prima colazione in hotel, partenza per Kanpalette  e visita della città con una passeggiata (trekking) sulla collina che circonda  Kanpalette. Visiteremo alcuni villaggi, Oak Pho, Ma Kyauk e  Saut Larn, dove la popolazione vive allo stato animista in stretta connessione con la terra, dedicandosi all’ agricoltura e all’allevamento e dove potremo godere di un’ospitalità naturale. In questi villaggi la menzogna non esiste  e nella lingua locale non esistono le parole per “ansia” e “preoccupazione”. Pranzo al sacco in uno dei villaggi. In serata arrivo a Kanpalette e pernottamento al Mountain Oasis Resort.

Giorno 09: Kanpatlette – Bagan (in auto)
Prima colazione in hotel.  Trasferimento  a Bagan. Il percorso si snoda in una pianura semi desertica  punteggiata di acacia, cactus e cespugli bassi. Pernottamento a Bagan. Insegnamenti sulla MIndfulness.
Giorno 10: Bagan
Dopo la prima colazione in hotel, tutta la giornata è dedicata a Bagan. Vedremo il coloratissimo mercato Nyaung U, la Shwezigon pagoda, con il suo magnifico stupa dorato, costruita dal re Anawrata agli inizi dell’undicesimo secolo, il tempio Htilominlo noto per le sue sculture in gesso fine e le decorazioni in  pietra arenaria, il tempio Gubyaukgyi, con superbe pitture murali. Visita al Tempio di Ananda, capolavoro architettonico dello stile antico con quattro immagini grandiose del Buddha in posizione eretta. Nel pomeriggio visiteremo Myinkaba, 2 km a sud di Bagan. Il villaggio è noto per i suoi laboratori di lacche e per una serie di templi interessanti, come il tempio Nanphaya Tempio, antica residenza di re birmani e il tempio Manuha Gu Byauk, con i suo bellissimi affreschi. Godremo il tramonto  in cima alla terrazza dellaShwesandaw pagoda. Pernottamento in hotel a Bagan.
Giorno 11: Bagan – Yangon ( volo e auto)
Dopo la prima colazione in hotel, volo di ritorno a Yangon e visita della città, con la pagoda Chaukhtatgyi (Pho) e il suo colossale Buddha dormiente e la pagoda Botataung, il mercato, i negozi di artigianato e gemme. Nel tardo pomeriggio vedremo la magnifica Pagoda Shwedagon Pernottamento in hotel a Yangon. Insegnamenti sulla Mindfulness.
Giorno 12. Trasferimento in aeroporto e rientro in Italia

Scarica il programma di viaggio in formato pdf

Ferrara nera

Prosegue “Ferrara città aperta” passeggiate culturali a piedi e in bicicletta nelle sere dell’Estate 2012

Questa settimana protagonisti delle serate, che si svolgeranno in bicicletta, saranno:

Mercoledì 8 Agosto, una scia di sangue guiderà cittadini e turisti dentro il fitto reticolo delle strade medioevali della città sulle orme di 12 omicidi ed una strage, ricostruiti attraverso le pubblicazioni di Micaela Torboli, ricercatrice meticolosa nel rievocare episodi di cronaca e stagioni culturali del passato ferrarese, estense e non solo. Il recente “Ferrara Nera. Quattro passi nel delitto” ed “Il Seprente e la rondine” sono infatti due vere e proprie guide indispensabili per riscopre gli spazi nei quali si è svolta la nostra, talvolta truculenta, storia cittadina.
Giovedì 9 Agosto, con “Alla ricerca della Città Sacra” sono questa settimana i luoghi sacri del Rinascimento ad essere oggetto della visita guidata condotta da Alessandro Gulinati, un itinerario che prenderà le mosse dalla Cattedrale cittadina per poi dipanarsi tra i templi nella città medioevale e quindi all’interno dell’Addizione Erculea.

Appuntamento e partenza ore 21.00 presso “Il Mercatino del Libro e del Fumetto” in via delle Scienze, 12, durata circa 90′.

La passeggiata si svolge in bicicletta ed è rigorosamente ad offerta libera.
Su prenotazione è possibile noleggiare una o più biciclette (Euro 5)

Le passeggiate sono a cura di Alessandro Gulinati

Nel corso della serata sarà possibile acquistare la t-shirt “Nessuna scossa fermerà il nostro cuore”

Per saperne di più:

Nessuna Scossa Fermerà il Nostro Cuore

Ferrara nascosta Inedite passeggiate culturali nella città emiliana

di Silvia Raimondi

Agosto ai Lidi

Giovedì 2 agosto, ore 21.30 P.tta Trepponti – COMACCHIO
GIUSEPPE VERDI con Enrico Beruschi

2 e 7 agosto ore 21.00
Casa Museo Remo Brindisi – LIDO DI SPINA
ARTE IN VIDEO AL MARE
Conversazioni d’arte contemporanea con proiezione di video storici.

3, 4 agosto ore 21.30
Capanno Garibaldi – LIDO DELLE NAZIONI
“IL CINEMA E L’UNITA’ D’ITALIA – Lo sbarco di Garibaldi a Magnavacca – 3 agosto 1849”.
3 agosto: I Vicerè di Roberto Faenza
4 agosto Noi credevamo di Mario Martone

Domenica 5 agosto ore 6.00
Bagno Playground – LIDO DI VOLANO
MUSICA ALL’ALBA
– ESMA Minimalismo, Ambient, Inframusica
Eugenio Squarcia (violoncello, piano, live electronics); Andrea Pavinato (contrabbasso).

ODISSEO: L’EROE DEL MARE IN OMERO
Antica Pescheria – COMACCHIO
7 agosto ore 21.30 L’ira di Nettuno signore del mare
9 agosto ore 21.30 Il fascino mortale del canto delle sirene.
Incontri con il Prof. Pier Luigi Montanari.

Sabato 11  agosto ore 21.30
P.zza Giovanni Ballardini – LIDO DI POMPOSA
MINAVAGANTE Jazz tribute a Mina
Michela Pedrini (voce); Antonio Amabile (piano); Giorgio Santisi (basso); Christian Rovatti (batteria)

Mercoledì 15 agosto ore 6.00
Bagno Gallanti Beach – LIDO DI POMPOSA
MUSICA ALL’ALBA – GONDWANA DUO Ambient organica
Antonio Coatti (conchiglie, fiati, live electronics); Samanta Balzani (voce, danza, fiati, shruti box)

Giovedì 16 agosto ore 21.30
Casa Museo Remo Brindisi – LIDO DI SPINA
DETRITI JAZZ QUINTET
Marco Matteuzzi (sax); Federico Pierantoni (trombone); Davide Rovati (chitarra); Luca Dalpozzo (contrabbasso); Christian Rovatti (batteria)

Sabato 18 agosto ore 21.30
V.le Carducci – Porta Venezia – LIDO DEGLI ESTENSI
CISALPIPERS – Folk e musica celtica
Domenico Foschini (piva emiliana, cornamusa scozzese, tin e low whistles, clarinetto); Chiara Temporin (piva emiliana, cornamusa scozzese, tin whistle); Mauro Pambianchi (digital piano, percussioni, tamburo rinascimentale); Stefano Peretto (batteria, percussioni).

Sabato 18 agosto, ore 16.00-23.00
Casa Museo Remo Brindisi – Giardino – LIDO DI SPINA
ASSALTO PITTORICO/DIPINGI LA TUA PASSIONE Performance di Linda Brindisi nell’ambito del progetto Pitturainmovimento, dedicata al maestro e zio Remo Brindisi.

Domenica 19 agosto ore 21.30
P.tta Trepponti – COMACCHIO
CONCERTO della Filarmonica “G. DIAZZI” di Concordia
Direttore Marco Bergamaschi

Passeggiate culturali

Ferrara città aperta

passeggiate culturali a piedi e in bicicletta

nelle sere dell’ Agosto 2012

appuntamento e partenza:
ore 21.00
Il Mercatino del Libro e del Fumetto
via delle Scienze, 12 – Ferrara
partecipazione rigorosamente ad offerta libera

Giovedì 2 Agosto

Ferrara Ebraica  Una città nella città.
Itinerario liberamente ispirato all’omonimo testo di Matteo Provasi, Ferrara, 2010

Passeggiata a piedi

Mercoledì 8   e  Giovedì 23 Agosto

Ferrara Nera  Quattro passi nel delitto
Itinerario liberamente ispirato all’omonimo testo di Micaela Torboli, Ferrara 2012

Passeggiata in bicicletta

Giovedì 9   e   Giovedì 30 Agosto

Alla ricerca della Città Sacra
Alla scoperta dei luoghi sacri della città medioevale, rinascimentale e moderna

Passeggiata in bicicletta

Martedì  –  Mercoledì  e  Giovedì  14 – 15  e  16 Agosto

Sex in the City
Itinerario nella storia della sessualità attraverso il centro storico di Ferrara

Passeggiata in bicicletta

Venerdì 17   e   Sabato 18 Agosto

Ferrara Magica
Liberamente ispirato all’omonimo testo di Morena Poltronieri ed Ernesto Fazioli, Bologna 2002

Passeggiata in bicicletta

Informazioni e noleggio bicicletta su prenotazione tel. 0532-205804 e 340-6494998

Le passeggiate sono a cura di Alessandro Gulinati. La partecipazione è rigorosamente ad offerta libera.
E’ una azione a sostegno del Cantiere Aperto all’Oratorio dell’Annunziata in via Borgo di Sotto, 47 – Ferrara
Ferrara Città Aperta aderisce a Nessuna scossa fermerà il nostro cuore
La T-shirt che aiuta la ricostruzione è in vendita presso Il Mercatino del Libro e del Fumetto