Il gesto giusto

5 – 6 Maggio
Museo Archeologico “G. Ferraresi” – Stellata di Bondeno (FE)
Workshop rivolto ad operatori ed appassionati della rievocazione storica dell’evo antico che desiderano perfezionare la gestualità ed il comportamento che  accompagna l’atto tecnico nell’interpretazione delle attività del passato.
PROGRAMMA
Sabato 4 Maggio
9.00 Registrazione dei partecipanti e benvenuto
9.30 La Ceramica preistorica – relatrice Susanna Gasparini (Archeotravo)
14.00 Pausa pranzo
15.00 La tessitura neolitica – relatrice Claudia Minuta (Archeotravo)
19.00 Dibattito e conclusione lavori
Laboratori svolti con la consulenza e la supervisione artistica di Andrea Moretti (MoroEventi)
Domenica 5 Maggio
10.00 Registrazione dei partecipanti e benvenuto
10.45 L’accensione del fuoco – relatore Davide Visentin (Università di Ferrara)
13.30 Pausa pranzo
15.00 La scheggiatura della selce – relatore Davide Visentin (Università di Ferrara)
19.00 Dibattito e conclusione lavori
Laboratori svolti con la consulenza e la supervisione artistica di Andrea Moretti (MoroEventi)
Ogni laboratorio sarà composto da una parte introduttiva che inquadrerà le tecniche, le tecnologie ed i manufatti del passato sotto il profilo cronologico e tecnico-produttivo e ne esemplificherà le fasi operative.

L’esperienza in ambito rievocativo, di ricostruzione archeologica e le competenze tecnico scientifiche degli operatori coinvolti permetterà di riproporre il comportamento dell’uomo preistorico in ambito lavorativo e nelle attività della quotidianità.
La parte più importante della formazione consisterà nell’attività pratica e nella interpretazione del gesto in funzione della comunicazione con il pubblico, guidata e assistita dagli operatori.
Al termine del Workshop verranno forniti in ausilio, un breve resoconto della parte teorica in forma digitale ed una serie di fotografie che ripropongono le fasi tecniche in sequenza.
Pranzo al sacco o presso la pizzeria ristorante “La Rocca” a Stellata di Bondeno (FE), a pochi passi
dal museo, telefono 0532/885.100.
Per la partecipazione al Workshop è richiesto un contributo pari a 10,00€ a persona per ogni giornata, partecipazione gratuita per studenti fino a 18 anni, prenotazione obbligatoria 348/782.37.97 Gian Battista o 340/350.65.32 Claudia.
Il Museo Archeologico “G. Ferraresi” è sito presso la Casa dell’Ariosto, Via A. Gramsci, 301 – Stellata
di Bondeno (FE), telefono 0532/899.293

90 anni di Spina

FERRARA, Museo Archeologico Nazionale
Sala delle Carte Geografiche
Via XX settembre n. 122
info 0532 66299

Era una fresca giornata di primavera, quel 3 aprile 1922. Le bonifiche nelle  valli di Comacchio procedevano senza sosta quand’ecco riemergere dal fango, in modo del tutto casuale e inaspettato, “terrecotte e bronzi di magnifica fattura greca“, un tesoro di inestimabile valore e la conferma inconfutabile del ritrovamento di una necropoli e dei resti della mitica città scomparsa: Spina.
Per ricordare quel giorno, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (che a quella scoperta deve la propria nascita) organizza un incontro aperto a tutti nel Salone delle Carte Geografiche di Palazzo Costabili, in Via XX Settembre 122.
Gli archeologi ricorderanno le tappe salienti di un ritrovamento eccezionale che ha restituito reperti unici che tutto il mondo conosce e ci invidia, commemorando tra gli altri, la figura di Augusto Negrioli, il primo archeologo coinvolto nello scavo della necropoli di Valle Trebba, e quella di Salvatore Aurigemma, il primo Soprintendente alle Antichità dell’Emilia-Romagna e di Spina

Nell’occasione, sarà conferito un riconoscimento ufficiale all’architetto Severino Maccaferri -già direttore del Museo Archeologico di Ferrara ed ex Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna– che ha donato un pianoforte al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara in ricordo della moglie Anna.
Le note di Beethoven, eseguite da Davide Rinaldi, chiuderanno il pomeriggio dedicato alla scoperta di Spina

Ore 16 – Saluti di Caterina Cornelio, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara

Luigi Malnati, Direttore Generale per le  Antichità
“L’importanza della scoperta di Spina nella protostoria del nord Italia”

Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emiilia-Romagna
“Correva l’anno 1922…”

Anna Dore, Museo Civico Archeologico di Bologna
“Augusto Negrioli:gli albori degli scavi di Spina”

Paola Desantis, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
“Salvatore Aurigemma, il primo Soprintendente in Emilia-Romagna e a Spina”

Caterina Cornelio, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
“Dagli scavi al museo”

Segue encomio all’Architetto Severino Maccaferri per la donazione del pianoforte al Museo di Ferrara e scopertura della targa  con dedica alla moglie Anna.

Chiude Davide Rinaldi che eseguirà “La sonata al chiaro di luna” di Ludwig Van Beethoven, dedicata a Severino e Anna Maccaferri

La ricerca della mitica città di Spina ha appassionato studiosi e illustri eruditi fin dal Medioevo. Per secoli il florido emporio marittimo descritto dagli autori greci e romani sembrava sparito nel nulla, scomparsa l’antica città sorta nel VI secolo a.C. sulle rive del fiume Spinete, oggi estinto
Le tappe della scoperta archeologica di Spina hanno accompagnato il procedere delle bonifiche delle “valli” circostanti Comacchio, oggi terre fertili nelle quali l’intensivo sfruttamento agricolo ha cancellato quasi del tutto le vestigia del precedente popolamento. Le ricerche archeologiche, avviate subito in modo sistematico, hanno portato in luce migliaia di tombe dai ricchissimi corredi, grazie ai quali gli studiosi hanno potuto ricostruire il passato della famosa città che, tra il VI e il III sec. a.C., rappresentò uno dei centri focali della regione.
Il 20 ottobre 1935 è stato anche inaugurato il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, nato per ospitare i reperti provenienti dagli scavi, primi fra tutti le ceramiche attiche figurate che rimandano ai rituali del convito e del simposio.
Comunicato a cura di Carla Conti (OdG 83183)
Rapporti con i Media della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Via Belle Arti 52 (BO) tel. 051.223773 (interno 138) – fax 051.227170
e-mail sba-ero.stampa@beniculturali.it

32.000 anni fa

Un viaggio eccezionale tra le pitture rupestri di 32.000 anni fa. Sono quelle della grotta di Chauvet, nella Francia attraversata dal fiume Ardèche. Per quel che ne sappiamo, sono le più antiche mai ritrovate.
A Werner Herzog è stato concesso il privilegio unico di filmarle, per qualche ora, per pochi giorni, per restituirci un documento, unico a sua volta.
La Cineteca di Bologna propone nel fine settimana tre proiezioni (in 3D) di Cave of Forgotten Dreams di Werner Herzog: venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 marzo, sempre alle ore 22.20 al Cinema Lumière.

Venerdì 9 marzo, ore 22.20, Cinema Lumière
Sabato 10 marzo, ore 22.20, Cinema Lumière
Domenica 11 marzo, ore 22.20, Cinema Lumière
CAVE OF FORGOTTEN DREAMS (Francia-Canada-USA-GB-Germania/2010) di Werner Herzog (90’)
Armato di una piccola videocamera assemblata per l’occasione e accompagnato da un gruppo di geologi, archeologi, storici dell’arte, Herzog penetra nelle profondità della terra e della storia, mostrandoci le pitture rupestri della grotta di Chauvet, le più antiche finora ritrovate. L’antro, un tempo luogo di culto e di cerimonie, si trasforma nella caverna di Platone e il cinema nel luogo privilegiato per l’indagine del mito. Attraverso la più moderna delle tecnologie (il 3D, che qui il maestro tedesco ha affermato di usare per la prima e ultima volta) riprende vita la più antica e primigenia espressione artistica dell’essere umano. E con la sua inconfondibile voce suadente armata di feroce e struggente ironia, Herzog arriva dritto al cuore delle domande esistenziali che quelle immagini (e quegli uomini) ci pongono.

I week-end del Museo

Comune di Bondeno – Assessorato alla Cultura

Museo Civico Archeologico

G. Ferraresi

Casa Ariosto – Stellata (Fe)

I week-end del Museo

Sabato 10 dicembre 2011

alle ore 16,30

Conferenza della dr.ssa Morgana Zuffi

Senza gli occhi dell’Occidente: il mondo celtico nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio”

Domenica 11 dicembre ore 11.00

Visita guidata al Museo archeologico

Nuove sale al museo archeologico

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara | inaugurazione delle nuove sale espositive: 14 ottobre, ore 18.00

comunicato stampa

Venerdì 14 ottobre, alle ore 18.00, presso Palazzo Costabili, detto “di Ludovico il Moro”, a Ferrara in via XX Settembre 122, avrà luogo l’inaugurazione dei nuovi allestimenti del Museo Archeologico Nazionale.

Alla presenza del Direttore Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Carla Di Francesco, del Soprintendente per i Beni Archeologici Filippo Maria Gambari, del Direttore del Museo Caterina Cornelio, del Presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, del Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani e del Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Massimo Maisto, verranno presentate le nuove quattro sale espositive che di fatto concludono la serie di iniziative di restauro e valorizzazione (con il recente allestimento della Sala delle Piroghe e della Sala degli Ori ed il restauro del Giardino neo-rinascimentale e del Giardino di Levante) iniziate negli anni Novanta e oggi arrivate a definitivo compimento.

Saranno inoltre presenti all’inagurazione il Prefetto Raimondo Provvidenza e l’Onorevole Dario Franceschini.

I nuovi spazi espositivi, situati al piano terra e mai aperti al pubblico in precedenza, si presentano con importanti novità soprattutto in materia di strumenti didattici e tecnologie della comunicazione nel tentativo di avvicinare il pubblico in un modo sempre più coinvolgente, emozionale e completo, all’esperienza museale.

–       una prima sala, interamente dedicata all’abitato di Spina, per la prima volta illustrata con dovizia di materiali che mostrano gli aspetti urbanistici, architettonici e sociali dell’insediamento deltizio. La sala, dotata di particolari attrezzature tecnologiche quali touch screen e video proiettori sincronizzati, viene animata da una proiezione di immagini su tre pareti che immerge il visitatore all’interno di scene di vita quotidiana delle popolazioni di Spina con suggestivi effetti tridimensionali;

–       una seconda sala con gli affreschi che raffigurano le storie di Giuseppe, realizzati dal Garofalo e da Dosso Dossi, dedicata ai culti e ai miti corredata da appositi video relativi ali argomenti trattati;

–       una terza sala con gli affreschi delle sibille e dei profeti sempre del Garofalo e del Dossi, dedicata ai popoli e alle scritture di Spina ed anch’essa integrata con contributi video;

–       una quarta sala, detta della “la Cappelletta”, ospita una delle due biblioteche virtuali e conclude il percorso a piano terra dedicato “alla città dei vivi” e rappresenta per il visitatore il trait-d’union con il piano superiore.

Le nuove sale completano quindi un percorso che prosegue al piano nobile, nucleo originario del Museo, interamente dedicato alla necropoli della città etrusca, che annovera capolavori della pittura vascolare attica, bronzi etruschi, preziosi oggetti di importazione da tutto il mediterraneo a cui si aggiungono i sontuosi gioielli esposti nella bellissima Sala degli Ori.

In fine un’ulteriore novità: l’apertura al primo piano di una zona relax, un vero e proprio salotto che permetterà ai visitatori di soffermarsi e vivere più a lungo il Museo grazie alla possibilità di approfondimenti didattici e tattili.e nella quale hanno trovato posto anche il banco tattile, all’interno del percorso per non vedenti.

L’ingresso all’inaugurazione è aperto alla cittadinanza.

Archeopolis

Si celebrano i 2200 anni dalla fondazione di Bononia: la città di oggi diviene teatro del progetto Archeopolis, voluto dal Museo Civico Archeologico e articolato su diverse iniziative di valorizzazione delle più antiche testimonianze della storia di Bologna. Si comincia dal 22 al 25 settembre 2011 con una kermesse densa di eventi dedicati all’archeologia, avvicinata in modo divertente, interessante, stimolante.

Per l’occasione, con l’apporto fondamentale dei musei del sistema regionale, l’Istituto Beni Culturali promuove fra settembre e dicembre “Sotto il segno di Roma”, un programma di iniziative incentrate sull’eredità culturale della civiltà romana. Lo scopo è incentivare la conoscenza delle importanti realtà museali emiliano-romagnole e offrire a tutti l’opportunità di apprezzarne le collezioni e le attività, permettendo così ad ogni cittadino di entrare in contatto con il ricco patrimonio archeologico regionale.

Quasi sessanta musei disseminati nei grandi e nei piccoli centri, addentro le ridenti vallate appenniniche, come lungo l’antica via consolare, trafficata allora quanto oggi, e nella pianura antistante fino al corso del Po. Una vasta gamma di proposte sparse sul territorio e destinate ad un pubblico di varie età: aperture straordinarie e visite guidate, presentazioni e incontri con gli studiosi, mostre e laboratori, conferenze, dibattiti, percorsi e itinerari attendono chi voglia esplorare il passato con gli occhi curiosi della contemporaneità.

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Museo Archeologico


Rhytón (boccale) attico configurata a testa umana (Caronte?). Circa 460 a. C., Scuola del Pittore di Sotades. – Immagine concessa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Foto: Archivio MiBAC

inaugurano le nuove sale dedicate all’abitato di Spina e i nuovi allestimenti del Museo Archeologico
Venerdì 14 ottobre alle 18.00 si inaugurano ufficialmente i nuovi allestimenti di Palazzo Costabili, o di Ludovico il Moro, dal 1935 sede del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, dedicato a Spina.

Il museo, allestito nel pregevole complesso architettonico progettato nel 1500 da Biagio Rossetti per il nobile ferrarese Antonio Costabili, conserva le testimonianze di uno dei più interessanti ritrovamenti archeologici del XX secolo: la necropoli e l’abitato di Spina – la città etrusca sorta sul Po, in fregio alle sponde del Mar Adriatico (fine VI – metà III secolo a. C.). – che ha restituito agli studiosi un nucleo di materiali giunto in gran parte integro fino a noi, grazie alle straordinarie condizioni ambientali di giacitura delle antiche vestigia, naturalmente protette dalle acque della laguna di Comacchio.

Ai laboriosi interventi su struttura, decorazioni pittoriche, sale espositive e giardini, mirati a rendere compiutamente fruibile il ricco contesto, è stata affiancata una complessa e radicale operazione, volta a “comunicare “ secondo criteri moderni contenitore e contenuto.

Dal 2007 il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è stato al centro di una serie di iniziative tese a restituirgli il primato culturale che gli spetta; iniziative intensificatesi nel 2010, anno di apertura al pubblico di alcuni spazi – Sala delle piroghe e Sala degli Ori, il Giardino neo-rinascimentale e il Giardino di Levante – e di presentazione dell’apparato didattico dell’esposizione del piano nobile.

Ora l’inaugurazione delle nuove sale rappresenta solo l’ultima tappa di questo articolato percorso di valorizzazione.

Si tratta di quattro nuove sale ubicate al piano terra, e mai aperte al pubblico: la sala grande, interamente dedicata all’abitato di Spina, una seconda sala con gli affreschi delle sibille e dei profeti realizzati dal Garofalo e da Dosso Dossi, dedicata ai popoli e alle scritture di Spina, una terza sala con gli affreschi che raffigurano le storie di Giuseppe, sempre del Garofalo e del Dossi, dedicata ai culti e una quarta sala in cui si trova una delle due biblioteche virtuali.

Per informazioni:
Museo Nazionale Archeologico di Ferrara
Palazzo Costabili detto “di Ludovico il Moro”
via XX Settembre, 122 Ferrara
prenotazioni e visite guidate: 0532 66299
orari: 9.00/14.00, lunedì chiuso

Nuovo sito archeologico

NUOVO SITO DELL’ETA’ DEL FERRO

Il terreno delle frazioni di Bondeno continua a regalare tesori delle varie epoche: monete, ossa di animali antiche di secoli (l’ultimo solo alcuni mesi fa) e siti di epoche lontane. In particolare dell’Età del ferro. Epoca alla quale appartengono gran parte dei siti ritrovati fra Gavello e Pilastri. “I siti dell’Età del ferro sono collocati in queste zone e in uno in particolare si è concentrata l’attenzione del Gruppo Archeologico di Bondeno di cui io sono il presidente – dice Daniele Biancardi, ex sindaco di Bondeno -. E’ stato compiuto un sopralluogo in uno di questi siti, proprio a Gavello, già segnalato alcuni anni fa dal professor Mauro Calzolari, con alcuni membri del Gruppo Archeologico e il dottor Nizzo della Soprintendenza Archeologica di Ferrara, ed è stata valutata l’opportunità di aprire una trincea di scavo nel luogo di ritrovamento di ceramica dell’Età del ferro (ceramica che affiora dopo le arature).” Proprio queste settimane, in genere, si rivelano particolarmente feconde, nel restituire oggetti e manufatti del passato. Il sindaco di Bondeno, Alan Fabbri, si compiace del prezioso ritrovamento e parla di “un luogo ricco di storia, che intendiamo valorizzare adeguatamente, assieme al suo patrimonio. In parte – ricorda – già custodito nel museo archeologico di Stellata.”Il quale, con le sole aperture nei fine settimana, ha già fatto registrare circa 3000 presenze quest’anno, favorite dai numerosi eventi collaterali con le scuole, la presentazione di libri e tesi di laurea.