Ancora Putin!

Dopo l’annuncio di Putin del primo vaccino contro il covid-19 prodotto e testato in Russia si è scatenata la campagna di discredito occidentale contro il vaccino prodotto in Russia.
Inizialmente l’annuncio è stato accolto con una certa incredulità ma, in breve, questa si è tradotta in scetticismo sull’efficacia di tale vaccino.
Questo vaccino non è uscito dai laboratori di proprietà di Bill Gates, non viene presentato come obbligatorio, probabilmente sarà innocuo, è stato prodotto da una entità statale russa e non rientra nelle produzioni della Big Pharma, quanto basta per essere in conflitto con i giganteschi interessi delle grandi corporations farmaceutiche.

Normale quindi che parta una campagna mediatica di discredito che cerca di sminuire la scoperta ed il brevetto del vaccino russo. Ne iniziano a dire di tutti i colori.
Tutto parte dagli Stati Uniti ed il primo a “scomunicare” il vaccino russo, si può indovinare, è il dr. Fauci, consulente di Trump e speciaista in malattie infettive.
Dubito che i russi abbiano un vaccino sicuro: cos’ ha detto il capo specialista in malattie infettive degli Stati Uniti il quale ha detto di non credere nel vaccino russo per il virus K.
ll dr. Anthony Fauci, afferma che gli USA potrebbero presentare diverse versioni del loro vaccino contemporaneamente anche la prossima settimana, ma non sono sicuri della loro efficacia e sicurezza e dubitano che la Russia abbia adeguatamente testato il proprio.

Il Ministero della Salute russo ha registrato martedì il primo vaccino al mondo per la prevenzione della nuova infezione da coronavirus COVID-19, sviluppato dal Centro di ricerca per l’elettrochimica N.F. Gamaleya in collaborazione con il Fondo russo per gli investimenti diretti. Si chiamava “Sputnik V”. Il ministro della Salute russo Mikhail Murashko ha annunciato che il vaccino sarà prodotto in due siti: il centro di Gamaleya e lo stabilimento di Binnopharm.

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il vaccino ha superato tutti i test necessari e forma un’immunità stabile.

“Avere un vaccino e provare che un vaccino è sicuro ed efficace sono due cose diverse. Abbiamo una mezza dozzina di vaccini o più, quindi se volessimo correre dei rischi e ferire molte persone, dare loro qualcosa che non aiuta, potremmo iniziare a farlo la prossima settimana se lo volessimo “, ha risposto Fauci alla rivista National Geografic, la Russia ha davvero un vaccino contro il coronavirus? La trasmissione è stata condotta sul sito web della rivista.

“Pertanto, ha proseguito Fauci, spero che i russi siano davvero pienamente convinti che il vaccino sia sicuro ed efficace. Dubito fortemente che l’abbiano fatto “, ha aggiunto il direttore dell’Istituto nazionale statunitense di malattie allergiche e infettive.

https://www.controinformazione.info/parte-la-campagna-di-discredito-contro-il-vaccino-anti-covid-brevettato-dai-russi-bill-gates-furibondo/

Telemedicina a Ferrara

Marcella Zappaterra, Presidente Provincia di Ferrara; Alessandro Martelli, Direttore del Centro ENEA di Bologna; Giulia Angeli di CUP2000 S.p.a  e Paolo Saltari, Direttore Generale Azienda USL Ferrara hanno presentato il meeting d’apertura del progetto europeo  SPES Support Patients through E-services-Solutions.

Il progetto pilota di telemedicina per pazienti con patologie respiratorie, demenze, handicap fisici, servizi per anziani durerà complessivamente 24 mesi -di cui dodici riservati agli studi clinici- ha un budget totale di 2.102.048,00 €uro ed è finanziato con oltre 1.600,00 €uro dal Programma  di Cooperazione Transnazionale Central Europe Programme con il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale.

“Come direttore di un’azienda sanitaria del territorio, -ha introdotto Paolo Saltari, direttore generale AUSL Ferrara- dico: ben venga questa esperienza che condivideremo con i colleghi di Austria, Slovacchia e Repubblica Ceca, perché ne abbiamo bisogno. Noi pensiamo che sarà un successo e ci permetterà, poi, di proseguire -anche in ambiti come la cardiologia- sulla strada della telemedicina che è certamente il futuro della medicina: una delle strade di sviluppo non solo in questo nostro paese, ma anche in tutti i paesi occidentali dove l’invecchiamento della popolazione va via, via, sempre più aumentando. A Ferrara, come d’altronde in tutta Italia, abbiamo tante persone anziane che, purtroppo, hanno, anche, delle malattie croniche che, però, in prospettiva, possono essere tranquillamente seguite con queste nuove tecnologie e questi  nuovi protocolli clinici. Ecco il senso del nostro studio pilota”.

170 mila euro il budget per lo studio pilota di Ferrara -di cui 40 mila sul bilancio dell’AUSL- che investirà anche per l’acquisizione di tecnologia hardware, sensori, connessioni internet e strumenti tecnico-clinici, tutti supporti che resteranno in possesso dell’Azienda USL per successive azioni di telemedicina.

4 STUDI CLINICI IN 12 MESI

SPES  è l’importante continuazione di una precedente azione, sempre finanziata dall’Europa, che ha messo a punto OLDES, una piattaforma-sistema informatica interattiva, utilizzabile da qualsiasi personal computer, con il quale sono forniti servizi sanitari e di assistenza.

I quattro studi pilota di Italia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia, riguardano 40 pazienti ciascuno che saranno monitorati, costantemente, sul piano clinico, per 12 mesi continuativi, e saranno sviluppati dall’Azienda USL di Ferrara che seguirà, da remoto, pazienti con patologie respiratorie croniche; dall’Università di Vienna coinvolgendo persone affette da demenze; da Pro DEEP della Repubblica Ceca che si rivolge, invece, a pazienti con handicap fisici; mentre Kosice, in Slovacchia, testerà con la piattaforma di telemedicina la possibilità di erogare servizi sociali a  persone anziane fragili.

ENEA E IL COMITATO SCIENTIFICO

Il management ed il coordinamento di tutto il progetto SPES sono sotto la regia e responsabilità di ENEA sede di Bologna che ha maturato un’ampia esperienza a livello regionale, nazionale ed europeo come partner associato e come partner leader in ambito tecnologico proprio a partire da progetti europei come OLDES, Switch4Food, IRENE.

Enea ha il compito di  definire la composizione di un Comitato Etico di alto profilo,  con la presenza di un rappresentante del Ministero della Salute che avrà il compito di valutare i risultati del progetto  e creare un sistema di telemedicina condiviso che risponda ai bisogni dei servizi alla salute.

La Technology Transfer Unit (UTT) di ENEA  si occuperà dello sviluppo della ricerca e del trasferimento dei benefici/risultati. UTT di ENEA rappresenta, infatti, il motore di collegamento tra il mondo della ricerca e quello dell’industria e dei servizi per le innovazioni. Il campo d’applicazione dei progetti è ampio: dagli studi ambientali dei prodotti, come il ciclo di vita, alla collaborazione con le aziende nell’individuazione di standard di qualità.

CUP 2000

CUP 2000 S.p.A., società industriale leader in Italia nella sanità elettronica e nelle reti Internet per l’assistenza di tutte le aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna, forte dell’esperienza europea elaborata con OLDES per realizzare un network multi canale per il tele-aiuto e lo sviluppo e l’integrazione di tecnologie innovative per l’intercettare eventi abnormi -come le cadute o comportamenti imprevisti- collabora con AUSL Ferrara agli aspetti di telemedicina del progetto SPES.

Compito di CUP 2000 è quello di far sì che i 4 studi pilota forniscano dati quantitativi che provino il potenziale successo della piattaforma su scala più ampia.

I PREZIOSI PARTNER TECNICI

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche  gli altri partner del Progetto SPES:

Il Fondo Sociale di Vienna (Austria) che assieme all’Università di Vienna, avrà la gran responsabilità di far aumentare la consapevolezza del mondo non scientifico e politico sull’importanza dell’adozione della telemedicina.

L’Università Tecnica di Kosice (Repubblica Slovacca);

– Il Dipartimento di Cibernetica della Facoltà d’Ingegneria Elettronica dell’Università Tecnica di Praga

(Repubblica Ceca).

Il Centro d’Eccellenza in Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione (Belgio) che adatterà la piattaforma di telemedicina alle specificità del progetto.

OBIETTIVI DI SPES

SPES si basa su un precedente progetto europeo che ha preparato un sistema informatico interattivo su piattaforma denominato OLDES, utilizzabile da qualsiasi personal computer attraverso il quale sono forniti servizi alla salute efficaci ed efficienti.

L’esperienza tecnica ed amministrativa maturata nel progetto preliminare vuole studiare, ora, l’utilizzo di tale tecnologia anche per altre patologie ed in altri contesti dell’Europa Centrale.

L’integrazione delle esperienze del precedente progetto OLDES, in SPES, permetterà la definizione delle caratteristiche che i servizi di telemedicina devono possedere nelle regioni dell’Europa Centrale.

BENEFICI  ATTESI

Il progetto contribuirà al rafforzamento, attraverso soluzioni innovative, della coesione interna dei paesi dell’Europa Centrale.

SPES permetterà l’utilizzo di uno strumento accessibile per l’invio di dati clinici, diminuendo i costi e gli sforzi connessi agli accessi dei pazienti ai Servizi Sanitari/Ospedalieri, in termini di trasferimenti, tempi morti, procedure burocratiche, supporto e tempo dedicato dei familiari.

Il progetto contribuirà allo sviluppo sostenibilità delle città e delle regioni trasferendo e sviluppando a livello locale uno strumento di telemedicina capace di ridurre i confini economici ed amministrativi degli enti coinvolti, attraverso il monitoraggio dei pazienti situati nelle città e nelle periferie tramite un sistema centralizzato.

I Servizi Sanitari Locali saranno rinforzati grazie a servizi di telemedicina, con un conseguente impatto positivo sul benessere e l’autonomia dei cittadini, favorendo l’accesso a diagnosi e monitoraggio ai pazienti situati nelle aree rurali.

Le nuove soluzioni tecnologiche, non ultime, permetteranno, di ridurre il traffico automobilistico indotto per l’accesso alle strutture sanitarie, migliorando, di conseguenza, la qualità dell’aria, riducendo i consumi petroliferi e l’inquinamento. Infine, daranno la possibilità di risparmiare tempo, costi di gestione e di trasporto a carico dei pazienti e delle loro famiglie, diminuendo, al contempo, la spesa pubblica dei servizi sociali e sanitari.

Approfondimenti sono disponibili  su  www.ausl.fe.it

Inaugura "Il veliero"

CENTO: Martedì 22 febbraio 2011 – Ore 14.00 – Via Gennari, 24
L’apertura dell’unità abitativa esterna Il VELIERO nel Distretto Ovest, in particolare sul territorio di Cento, nasce dall’esigenza di dare risposte efficaci per migliorare la qualità della vita di cinque utenti con un relativo scompenso psichico e che non necessitano d’interventi “protettivi e di contenimento”.

L’abitazione è nella zona urbana di Cento per favorire il raggiungimento, facile e in modo autonomo, dei servizi utili alla vita quotidiana: Servizio Psichiatrico, trasporti, negozi, farmacia, etc.

La struttura è, quindi, caratterizzata da una bassa attività sanitaria, di breve e medio termine, per risolvere problemi di ordine familiare, psicosociale e ambientale e per affrontare particolari situazioni critiche individuate dai referenti del Servizio Psichiatrico.

L’obiettivo è quello di mantenere e sviluppare le abilità presenti negli ospiti inseriti nel “Veliero”, utilizzando progetti individuali regolati sulle reali possibilità delle persone di sostenere una convivenza sia dal punto di vista delle relazioni interpersonali sia sul piano delle quotidiane attività domestiche.

Il servizio è realizzato con la Cooperativa Sociale “Città Verde” e la Cooperativa di Assistenza Domiciliare AIDE, cui sono affidate l’avviamento e la gestione dell’abitazione, ponendo particolare attenzione a progetti individuali con la collaborazione dei Servizi Sociali e del mondo associativo.

OSPITI PREVISTI: 5 utenti di sesso maschile tra i 25 e 65 anni.

L’EQUIPE ASSISTENZIALE

Gli ospiti de “IL VELIERO” sono seguiti da una micro equìpe composta di: psichiatra, assistente sociale, infermieri, educatori/TRP, che si occuperà, dei progetti individuali, del coordinamento, dell’organizzazione del ménage quotidiano e dei problemi che si manifesteranno.

La terapia farmacologica prescritta dallo psichiatra di riferimento, è autosomministrata dagli ospiti, con l’eventuale sostegno dell’assistente familiare e il monitoraggio del personale sanitario.

PERSONALE DI SUPPORTO

Il VELIERO vede la presenza, nelle 24 ore, d’assistenti familiari, opportunamente formati, che si occuperanno della gestione pratica garantendo le generali condizioni di igiene della casa e personale degli ospiti, della fornitura e preparazione dei pasti, aiutando chi presenta difficoltà temporanee nel soddisfare bisogni primari (cura, igiene personale e alimentazione).

Gli ospiti, di contro, dovranno collaborare con il personale di supporto per lo svolgimento delle attività domestiche quotidiane nelle misure previste dai progetti terapeutici individuali.

VITA E ORGANIZZAZIONE DEL VELIERO

L’organizzazione e la gestione del VELIERO sono ispirate a modelli non istituzionalizzati e a criteri di flessibilità. L’utilizzo degli spazi è reso compatibile con l’autonomia personale di vita e per dar libertà a momenti comunitari.

La Casa, come un gruppo di convivenza familiare, non avrà orari particolarmente rigidi per regolare la vita degli ospiti che si svolgerà, quanto più possibile, in modo comunitario, fermo restando il rispetto per il riposo altrui. L’accesso di parenti e amici sarà, come di consueto, oggetto di valutazione da parte dell’equìpe che gestisce il gruppo.

Il Progetto è realizzato in collaborazione con: Cooperativa Sociale “ la Città Verde” e la Cooperativa

Servizi Assistenza Domiciliare AIDE.

RF/rf Ufficio Stampa

Progetto anziani

Giovedì 3 Febbraio 2011. Salute e qualità di vita tra i 65 e gli 84 anni: questo il Progetto MentDis_ICF65+ che nel primo semestre del 2011 approfondirà, con un team di medici e psicologi, le interviste al campione ferrarese di una popolazione rappresentativa di cittadini di età compresa tra i 65 e gli 84 anni. L’innalzamento dell’età media della popolazione italiana sta, infatti, aumentando considerevolmente la complessità degli interventi clinico-terapeutici creando nuovi bisogni per i cittadini e le comunità locali.

L’Unione Europea ha deciso, quindi, di finanziare il progetto MentDis_ICF65+ curato sul piano scientifico dal Prof. Luigi Grassi, ordinario di psichiatria e direttore U.O. Clinica Psichiatrica, Sistema Emergenze-Urgenze, Università degli Studi di Ferrara – Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, AUSL Ferrara.

“Con un indice di vecchiaia  – spiega il Prof. Grassi – pari al 236 contro la media nazionale di 146 in un rapporto tra persone sotto i 14 anni e sopra i 65, Ferrara, tra le province italiane, è quella in cui tale aspetto è particolarmente presente. Per tale motivo l’Unione Europea ha scelto la nostra città per condurre uno studio di tipo internazionale sulla popolazione ferrarese al fine di capire i bisogni e la Qualità della Vita delle persone tra i 65 e gli 84 anni che vivono nel nostro territorio. Nella letteratura scientifica, al momento, vi è, infatti,  una carenza di dati riguardanti questa fascia di età, dal punto di vista della definizione e frequenza dei problemi psico-sociali, delle risorse e dell’utilizzo dei servizi”.

Obiettivi di questo studio sono la formulazione e la validazione (la conferma dell’efficacia, n.d.r) di strumenti diagnosi e valutazione adattati a persone oltre i 65 anni, la stima dell’incidenza e prevalenza dei problemi psicosociali, del livello di funzionamento dell’anziano, e la determinazione dei bisogni a livello di servizi sanitari, di utilizzo dei servizi stessi,  di eventuali barriere d’acceso e delle possibili soluzioni da adottare.

La popolazione ferrarese – conclude Grassi – è particolarmente interessata per l’alta prevalenza di persone in età anziana, il 18% in crescita, e, proprio per questo motivo, vi è la necessità di comprendere più a fondo fenomeni psico-sociali importanti oltre al problema del deterioramento cognitivo, quale depressione, ipocondria e somatizzazione.

L’Azienda USL ed i medici di medicina generale convenzionati, unitamente ai sindaci dei comuni del ferrarese, hanno accolto favorevolmente l’iniziativa, attivandosi per agevolarne lo sviluppo, ben consapevoli  del possibile miglioramento dei servizi offerti sul territorio per le persone over 65 anni”.

Sono intervenuti alla Presentazione del progetto MentDisICF65+:

Francesco Di Virgilio Direttore Dipartimento Medicina Sperimentale e Diagnostica, Delegato del Rettore alla Ricerca e  trasferimento tecnologico, spin-off, brevetti

Massimiliano Fiorillo, Vicepresidente Provincia di Ferrara con deleghe alla Sanità, Servizi sociali, Politiche abitative, Associazionismo, Politiche giovanili

Luigi Grassi Direttore, Dipartimento Discipline medico-chirurgiche della Comunicazione e del Comportamento, Direttore della Sezione di Psichiatria, Università degli Studi di Ferrara

Chiara Sapigni, Assessore Comune di Ferrara Salute, Servizi Persona Immigrazione e Sicurezza

Alberto Tinarelli, direttore Distretto Centro-Nord Ausl Ferrara

Fernando Anzivino, Presidente Associazione Psico Geriatria Emilia Romagna

Adello Vanni, AUSL Ferrara, Direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Patologiche

QUALCHE INFORMAZIONE SUL PROGETTO: http://www.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2011/progetto-europeo-201cmentdis_icf65-201c/view

ELEMENTI DI SCENARIO:

• Invecchiamento della popolazione in molti Paesi Europei

• Difficoltà ad avere dati su prevalenza e incidenza di disturbi mentali negli anziani e sull’impatto sociale (inclusa richiesta ai servizi)

• Popolazione di Ferrara e provincia particolarmente interessata per l’alta prevalenza di persone in età anziana (18% della popolazione)

• Necessità di comprendere più a fondo fenomeni psicosociali importanti (oltre a problema del deterioramento cognitivo), quale depressione, ipocondria e somatizzazione

• Necessità di strutturare piani collaborativi tra Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale – AUSL di Ferrara e servizi sanitari per gli anziani  (bisogni e costi sanitari; psicogeriatria)

PARTNERS

• Italia: Sezione di Psichiatria, Università di Ferrara, unico centro in Italia

• Germania. Centro coordinatore: Institute of  Medical Psychology – University Medical Centre Hamburg-Eppendorf;  Institute of Clinical Psychology – Technical University of Dresden

• Spagna: Faculty of Psychology – Universitad Complutense Madrid

• Svizzera: Department of Psychiatry, University Hospital of Geneva

• Regno Unito: The Royal College of Psychiatrists

• Israele: Department of Psychiatry, Hadassah University Hospital

OBIETTIVI

• Valutazione della incidenza e prevalenza dei disturbi mentali e psicosociali nelle popolazioni studiate e del livello di funzionamento dell’anziano.

• Valutazione dei bisogni a livello di servizi sanitari, del livello di utilizzo dei servizi stessi, di eventuali barriere e possibili soluzioni alle stesse.

COME RAGGIUNGERLI ?

• Somministrazione di strumenti adattati ad almeno 500 persone in ogni Paese in due fasi:

– in un periodo indice (sei mesi) (T0 o baseline);

– a un anno di distanza (T1 o follow-up)

Prevenzione infezioni

Il nuovo reparto Odontoiatrico di Villa Verde dell’Ospedale SS. Annunziata di Cento, dove sono operativi 4 ambulatori, si è dotato di un sistema di disinfezione di nuova concezione che provvede al trattamento dell’acqua della rete idrica per ridurre il rischio d’infezioni crociate.

La diffusione d’infezioni crociate in ambito odontoiatrico, è un rischio molto elevato e ampiamente documentato proprio per il tipo d’attività, per l’utilizzo di strumenti taglienti, la produzione d’aerosol microbici, la presenza di circuiti idrici contaminati e la rapida successione dei pazienti.

Nell’acqua, nell’aria, negli strumenti e nei tubi, si possono introdurre batteri e virus che sono in grado di trasmettersi ai pazienti, al personale ausiliario e all’odontoiatra stesso.

L’adozione di specifici protocolli d’igiene, la sterilizzazione dello strumentario, l’utilizzo di tutti i dispositivi di protezione individuale disponibili, riducono sensibilmente il rischio di contaminazioni, ma non intervengono sulla principale fonte di contaminazione, costituita, appunto, dagli aerosol per opera degli strumenti rotanti. Per questo motivo, il trattamento dell’acqua all’interno degli ambulatori odontoiatrici assume particolare importanza.

Durante l’utilizzo degli strumenti rotanti del riunito e dei generatori d’aerosol, batteri, detriti e residui organici, contenuti nel biofilm (comunità di cellule batteriche aderente ad una superficie inerte o vivente, n.d.r.). che si forma all’interno del circuito idrico dei riuniti odontoiatrici, possono venire espulsi e nebulizzati nell’ambiente contaminando chi è presente.

Questo accade perché nella rete idrica del riunito (“riunito” è il nome tecnico della poltrona odontoiatrica, n.d.r.) avviene un riflusso, con la conseguenza che nell’acqua possono essere presenti tracce di saliva, sangue, ecc. dei vari pazienti che si susseguono nelle cure.

Il rischio di contaminazione rimane, quindi, elevato, perché si rischia d’interviene nella bocca del paziente con strumentario sterile, sì, ma con acqua potenzialmente contaminata da agenti infettivi particolarmente pericolosi come: Legionella, Pseudomonas, virus HIV e dell’Epatite C.

L’Azienda USL di Ferrara, per limare tali rischi, ha, quindi, deciso d’installare il sistema Osmo Steril Attila di Ecoplus che utilizza la tecnologia dell’osmosi inversa per la filtrazione dell’acqua della rete idrica in ingresso allo studio odontoiatrico essendo l’unico metodo di filtrazione oggi in grado di eliminare dall’acqua tutti i potenziali inquinanti organici ed inorganici presenti e, in modo completamente automatico, la addiziona di biossido di cloro stabilizzato (ClO2), il miglior chemiosterilizzante chimico a freddo disponibile.

La soluzione acquosa di biossido di Cloro miscelata all’acqua d’osmosi è attiva per 30 giorni. Trascorso tale termine, la soluzione è sostituita per assicurare una disinfezione sicura ed efficace; il biossido di cloro utilizzato “in continuo” garantisce, infatti, un’ottima azione antibatterica e aggressiva anche nei confronti del biofilm, fino ad eliminarlo completamente in un periodo di tempo variabile secondo la consistenza dello stesso.

Questo sistema ad osmosi inversa presenta alcuni benefici, il primo dei quali è quello di creare una barriera in ingresso allo studio odontoiatrico che impedisce all’acqua di importare “dall’esterno” carica batterica e sali inorganici. In tale modo, s’inibisce la formazione del biofilm molecolare, ottimo substrato per la crescita dei microrganismi, oltre che frequente causa d’incrostazione alle tubature.

Il sistema Osmo Steril Attila adottato, essendo completamente automatico e procedendo alla disinfezione in continuo, riduce le attività manuali degli operatori aumentando le possibilità di intervenire sui pazienti. Infine, eliminando i problemi d’incrostazione delle tubature, annulla gli interventi tecnici con il conseguente fermo dell’ambulatorio, per problemi derivanti dal calcare, riducendo sensibilmente il costo delle manutenzioni.

Ausl Ferrara ha introdotto questo sistema a Cento, anche a seguito delle valutazioni seguite ad una ricerca recentemente svolta nell’Azienda USL di Bologna, in collaborazione con ARPA e Università di Bologna, che ha messo a confronto i vari metodi di disinfezione dei riuniti odontoiatrici. I risultati della ricerca hanno dimostrato che, per quanto riguarda la contaminazione batterica dell’acqua dei circuiti interni, i riuniti con sistemi di disinfezione continua hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelli con disinfezione intermittente e che il riunito alimentato con il sistema dell’osmosi inversa e biossido di cloro stabilizzato aveva a fine sperimentazione rimosso, in modo quasi completo, il biofilm presente ad inizio sperimentazione.

Ufficio Stampa RF/rf