Il giro del mondo in 6 libri

Mercoledì 5 ore 17 – LA COMPAGNIA DEL LIBRO

BUON VIAGGIO! – Il giro del mondo in 6 libri
A cura di Alberto Amorelli e Silvia Lambertini
Viaggi e libri un binomio da sempre ideale, entrambi hanno la capacità di aprirti la mente e conoscere nuove realtà. La Compagnia del Libro, in collaborazione con il Gruppo del Tasso, questa volta si occupa proprio di questo, in Biblioteca Ariostea verranno presentati libri che fanno venire la voglia di viaggiare al lettore, che accendono l’ interesse e la curiosità per i luoghi in essi descritti e per le realtà ad essi collegate. Dall’Alaska di Ivey all’Africa di LeClezio, sei tappe in giro per il mondo alla scoperta di luoghi meravigliosi. Prima tappa dei Mercoledì della Compagnia del Libro, una serie di incontri, almeno uno al mese che ci terranno compagnia fino a Giugno 2013.
In collaborazione con l’Associazione Culturale Gruppo del Tasso di Ferrara

I paesaggi in Antonioni

Martedì 4 ore 17 – INVITO ALLA LETTURA

Maurizio Giovanni De Bonis e Orith Youdovich – COSA DEVO GUARDARE
Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni (Edizioni Postcart, 2012)
Intervengono gli Autori
Cosa esprime veramente un paesaggio? Quali valori contenutistici, estetici e formali comunica? Come si colloca questo elemento nell’ambito dell’evoluzione delle arti figurative e visive tra XIX e XX secolo? Queste le domande da cui è nata l’idea centrale del volume. Gli Autori, grazie a uno studio critico e un lavoro fotografico collegati tra loro, guidano il lettore attraverso l’analisi e l’interpretazione del paesaggio nel cinema prendendo come punto di riferimento creativo la fondamentale figura di Michelangelo Antonioni, cineasta che ha elaborato un concetto espressivo di paesaggio personale e innovativo connesso a un’impostazione artistica di stampo filosofico.
Maurizio G. De Bonis è giornalista, critico cinematografico e fotografico. E’ membro del Comitato esecutivo del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI e Presidente di Punto di Svista. E’ direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive e fondatore della rivista Punto di Svista – Arti Visive in Italia. Dirige la rivista on line CineCriticaWeb. Ha pubblicato nel 2007 L’immagine della memoria – La Shoah tra cinema e fotografia (Onyx Edizioni, Roma) e ha co-curato nel 2009 Il cinema israeliano contemporaneo (Marsilio Editori, Venezia)
Orith Youdovich, è nata a Tel Aviv, vive e lavora a Roma. Fotografa, curatrice, giornalista. Ha esposto in molte mostre personali e collettive. Dal 2000 è caporedattrice della testata giornalistica online CultFrame – Arti Visive e dal 2009 è direttore responsabile della rivista online Punto di Svista – Arti Visive in Italia.
A cura dell’ Associazione Michelangelo Antonioni

La fotografia in Antonioni from fuori quadro on Vimeo.

Ultimi cinque minuti del film "L'eclisse" del 1962 di Michelangelo Antonioni, per dare un'idea del paesaggio utilizzato dal regista come" paesaggio interiore". Il direttore della fotografia era Gianni Di Venanzo.
Lo spezzone è inserito unicamente a scopo didattico per illustrare il discorso svolto dal libro di cui all'articolo:
http://www.bondeno.com/2012/12/04/i-paesaggi-in-antonioni/.
Non ha pertanto l'intenzione di violare i diritti di autore degli aventi diritto.

Il carattere degli italiani

Fulvio Bernabei
LEONARDO SCIASCIA: IL GIORNO DELLA CIVETTA
Coordina Roberto Cassoli
“La verità è in fondo al pozzo: lei guarda in un pozzo e vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c’è più né il sole né la luna, c’è la verità”. È l’enigmatico messaggio dell’anziano capomafia siciliano che suggerisce al capitano dei Carabinieri Bellodi, protagonista del romanzo di Sciascia, che indaga su un omicidio di mafia.

Bellodi scopre la verità, ma questa viene “sfasciata” da un rispettabile personaggio “al di sopra di ogni sospetto”. Bellodi sarà trasferito e la “verità” della mafia prenderà il sopravvento.
A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Con il patrocinio di Comune e Provincia di  Ferrara

Venerdì 30, ore 17 presso Biblioteca Ariostea

Incunabolo

La settimana scorsa abbiamo parlato di codici miniati e adesso è la volta di un altro antenato del libro, con uno scritto di Diego Manzetti:

Il termine “incunabolo” è utilizzato per indicare i primi libri realizzati a caratteri mobili e stampati tra la metà del XV secolo all’inizio del XVI (questi libri sono spesso definiti anche “quattrocentine”). Il riferimento a questo lasso temporale è stato individuato per comodità, potendosi definire come incunaboli anche libri di poco successivi al periodo di riferimento, ma aventi quelle caratteristiche che adesso avremo modo di individuare.

Innanzitutto l’incunabolo ha la caratteristica di non presentare un frontespizio (almeno fino a circa il 1480) . L’invenzione dei caratteri mobili, difatti, seppur avendo rivoluzionato il mondo della produzione libraria, non aveva cambiato gli standard sino allora utilizzati. Gli incunaboli, dunque, cercavano di replicare (o quantomeno imitare) i libri manoscritti, allora ancora molto diffusi e da molti preferiti. Come per ogni innovazione, difatti, anche per i libri a stampa c’è voluto del tempo affinchè le persone si abituassero all’idea di un libro che non fosse manoscritto, spingendo gli editori dell’epoca a voler conferire ai loro libri le sembianze di questi ultimi. Una situazione simile è quella attuale di passaggio dal libro tradizionale (da me preferito) a quello elettronico che tanto si sta diffondendo.

Come ho detto, dunque, l’incunabolo generalmente non aveva un frontespizio, creando in conseguenza non pochi problemi per individuare le varie informazioni che normalmente sono in esso riportate. A tal riguardo, se il nome dell’autore e dell’opera possono spesso essere individuati nell’incipit (prima dell’inizio del testo), ne note tipografiche sono talvolta reperibili nel colophon (quello che per i manoscritti era l’explicit) del libro.

Altre caratteristiche peculiari degli incunaboli consistevano nell’utilizzo di contrazioni ed abbreviazioni, nella suddivisione del testo in colonne, nell’inserimento di note a margine, nonchè nell’utilizzo di capilettera realizzati da artisti specializzati proprio in questo tipo di attività. Il tipografo lasciava lo spazio per il capolettera in bianco (spesso inserendo con caratteri molto piccoli la lettera che l’artigiano avrebbe poi dovuto disegnare.

Il più famoso incunabolo, e forse più in generale il più famoso libro, è la c.d. Bibbia di Gutenberg (denominata anche per il numero di linee in cui ogni pagina era stampata B42 – bibbia a 42 linee), realizzata nei primi anni 50 del XV secolo e da molti considerata come il primo libro realizzato a caratteri mobili. Vi sono pochi esemplari completi esistenti al mondo, e la maggior parte di questi sono in possesso di istituzioni pubbliche. Alcune biblioteche hanno messo a disposizione su internet una versione digitale della Bibbia di Gutenberg, nel caso in cui foste interessati potete fare riferimento al sito della British Library ed a quello del progetto Gutenberg Digital dell’Università di Gottingen. Seguite le indicazioni (in inglese e tedesco) per trovare la digitalizzazione del libro.

Altro famoso incunabolo è il romanzo Hypnerotomachia Poliphili pubblicato da Aldo Manuzio nel 1499, noto per il carattere utilizzato (c.d. Aldino, fatto realizzare da Francesco Griffo su commissione di Manuzio stesso) e per la chiarezza tipografica. La parola Hypnerotomachia è composta dai termini greci hypnos (sonno), eros (amore), e machia (lotta), per cui letteralmente il significato del titolo dovrebbe essere “combattimento amoroso in sogno di Polifilo”. L’opera fu pubblicata in forma anonima ma si ritiene posas essere stata scritta da vari autori, tra i quali forse lo stesso Aldo Manuzio, Leon Battista Alberti, Giovanni Pico della Mirandola, Lorenzo de Medici e Francesco Colonna. Il libro narra le avventure di Polifilo alla ricerca della sua amata, Polia.

Nel prezioso sito Rare Book Room, costruito come un luogo educativo destinato a consentire al visitatore di esaminare e leggere alcuni dei grandi libri del mondo, è possibile sfogliare online l’intero libro, pagina per pagina, ingrandendo o riducendo il formato. Tale importante libro è una copia conservata e che appartiene alla Library of Congress di Washington nella sezione Rare Book and Special Coll. Div.

Patrizia Castelli
ITINERARI TRA GIARDINI D’AMORE E DI LUSSURIA:
LA HYPNEROTOMACHIA POLIPHILI
L’incunabolo della Hypnerotomachia Poliphili, stampato da Aldo Manuzio nel 1499, è stato definito il più bel libro della storia della stampa. L’opera descrive un viaggio iniziatico che ha per tema centrale la ricerca della donna amata, metafora di una trasformazione interiore alla ricerca dell’amore platonico, ed è arricchita da centonovantasei xilografie di autore ignoto, in gran parte dedicate all’idea di giardino rinascimentale.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Giovedì 29, ore 17, Via Scienze 17  Ferrara

Intellettuali nell'Atene classica

Leonardo Fiorentini
LA MORTE DI SOCRATE: VITA INTELLETTUALE NELL’ATENE CLASSICA
Introduce Roberto Rizzo
La critica antica, e ancor più quella moderna, si sono a lungo soffermate su una serie di fonti letterarie che dimostrerebbero come la democrazia di Atene abbia favorito una sorta di libertà intellettuale essenzialmente illimitata. Fatti storici documentati e noti come il processo ad Antifonte, l’autoesilio di Euripide e la morte di Socrate in particolare costituirebbero pertanto eventi importanti in sé, ma irrilevanti nell’ Idealtypus tracciato sinora. Poche le voci discordanti che inducono, se non a una radicale riconsiderazione, almeno a una più cauta osservazione delle cause che hanno portato al processo ed alla condanna a morte del filosofo Socrate.
A cura dell’Accademia delle Scienze di Ferrara

Mercoledì 28, ore 17  presso Biblioteca Ariostea, Ferrara Via Scienze 17

Eros e sessualità in Pascoli

SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
RINNOVO DEGLI ORGANISMI DIRETTIVI e CONFERENZA SU PASCOLI
Presiede Luisa Carrà
Il Comitato ferrarese della Società Dante Alighieri – fondato nel 1897, su impulso di Pietro Niccolini, sindaco della città, dopo che a Roma nel 1889 fu fondato il Sodalizio centrale della Dante, su impulso di Giosuè Carducci e di alcuni intellettuali – si riunisce per eleggere i propri organismi direttivi, che dureranno in carica quattro anni.
– ore 16,30: votazioni per il rinnovo del Direttivo della Dante
– ore 17: conferenza di Paolo Vanelli sul centenario della morte del Pascoli: “Eros e sessualità nella poesia del Pascoli”.
Le vicende traumatiche della vita, le censure del super-io, la presenza
inibente dei fantasmi dei morti, e poi la vicinanza di Mariù col suo sordo
isterismo, tarparono l’eros del Pascoli, che si risolse nelle forme consolatorie e sostitutive della poesia. Esemplare di questo processo è il Gelsomino notturno.
A cura della Società Dante Alighieri

Martedì 27 novembre, ore 16.30 presso Biblioteca Ariostea, Ferrara Via Scienze 17

La poesia oggi

TAVOLA ROTONDA
Coordina l’incontro Camilla Ghedini
Partecipano: Alberto Canetto, Carlo Costanzelli, Roberta Fava, Rita
Montanari, Alessandro Moretti e Edoardo Penoncini
Che alcuni giovani scrivano delle poesie anche questo è un mistero. Potrebbero sorridere a chi gli vuol bene, amare il proprio mestiere, essere cittadini benvoluti erispettati, e, invece, per questa poesia, occhi cerchiati di febbrile amore, gioia smodata e tristezze ignote, smanie di non si sa che cosa, sogni e sogni che s’imbrogliano: disperato inutile te cercare o poesia, abbandonando la realtà. (Mario Tobino)
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

Lunedì 26, ore 16.30 presso Biblioteca Ariostea, Ferrara Via Scienze 17

Codice miniato

Che cos’è un codice miniato?

Il codice miniato è un libro antico scritto a mano e decorato. Non era fatto di carta come i libri di oggi, ma di pergamena, ottenuta con pelli di pecora, capra o vitello trattata in modo da formare fogli su cui scrivere. Alla realizzazione di un codice miniato collaboravano in molti pergamenari, copisti, miniatori e rilegatori.

Durante l’antichità classica il supporto scrittorio principale era il rotolo di papiro, il dittico (in avorio o in legno), sulle cui pagine interne spalmate di cera si potevano tracciare appunti.
Soprattutto tra i cristiani si affermò l’uso del codice di pergamena, più robusto e più pratico. Tale materiale deriva il suo nome dalla città di Pergamo in Asia Minore (nell’attuale Turchia). Le pelli dell’animale venivano lavorate fino a renderle lisce e bianche; poi venivano tagliate in forma quadrata o rettangolare. I fogli così ottenuti venivano piegati, raccolti in fascicoli e cuciti, esattamente come accade ancora nei libri moderni. Dopo la stesura del testo, terminato il lavoro del copista, il miniatore prendeva in carico il manoscritto, decorando le lettere iniziali o i margini o anche l’intera pagina.

Oggi pomeriggio, alle 17, presso la Biblioteca Ariostea, sarà presentata

l’edizione in facsimile dell’Offiziolo di Alfonso d’Este,  che ricompone in unità il ricco codice miniato che conteneva l’opera, composto tra il 1505 e il 1510, e attualmente smembrato e collocato in due diverse biblioteche.

Il volume, recentemente donato alla Biblioteca Ariostea da parte dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea, viene presentato da Ernesto Milano, che ne è stato uno dei curatori.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Ernesto Milano
L’OFFIZIOLO ALFONSINO

Associazionismo femminile

L’EVOLUZIONE DELL’ASSOCIAZIONISMO FEMMINILE NEI CINQUANT’ANNI
DEL SOROPTIMIST CLUB DI FERRARA
A cura di Daniela Fratti, Giovanna Siconolfi, Rosanna Manca, Marisa Fasulo
(Italia Tipolitografia Editore, 2012)
I primi cinquant’anni del Soroptimist Club di Ferrara in un libro e in un album fotografico.
Intervengono Wilma Malucelli, Past Presidente Nazionale, Daniela Fratti e Marisa Fasulo
Introduce Camilla Segre, Presidente Soroptimist Club di Ferrara

MERCOLEDI’ 21 – ORE 17 – PRESSO BIBLIOTECA ARIOSTEA, FERRARA

Letture Antonioniane

LETTURE ANTONIONIANE I
A cura di Paolo Micalizzi
Interviene il vice sindaco Massimo Maisto
Lettori: Stefano Muroni e Romano Sgarzi
Un’interessante occasione per incontrare il Maestro attraverso la lettura del suo racconto “Questo corpo di fango” da lui successivamente trasposto
cinematograficamente nel film “Al di là delle nuvole” (1995).
A seguire letture di importanti testimonianze sull’opera del regista.
In collaborazione con il Gruppo Scrittori Ferraresi

MARTEDI’ 20 – 16.30 – presso BIBLIOTECA ARIOSTEA

LETTURE ANTONIONIANE II
A cura di Paolo Micalizzi
Lettori: Riccardo Roversi e Gianna Vancini
Lettura del racconto del Maestro “Cronaca di un amore mai esistito” da lui poi trasposto cinematograficamente nel film “Al di là delle nuvole” (1995).
A seguire letture di alcuni pensieri del Maestro con contemporanea proiezione di suoi disegni.
In collaborazione con il Gruppo Scrittori Ferraresi

VENERDI’ 23 – ORE 16,30, STESSA SEDE