I fautori del Ttip ammettono che il loro principale obiettivo non è quello di alleggerire i vincoli doganali, comunque insignificanti, ma di imporre «l’eliminazione, la riduzione e la prevenzione di politiche nazionali superflue», dal momento che viene considerato “superfluo” «tutto ciò che rallenta la circolazione delle merci, come la regolazione della finanza, la lotta contro il riscaldamento climatico o l’esercizio della democrazia».
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Gli orrori di Omega
Ma una volta rimesso piede sul pianeta originario, Will si troverà di fronte a qualcosa di ancora più pericoloso dei “giochi” di Omega: il condizionamento terrestre e soprattutto l’esasperato conformismo di una civiltà che, nel raggiungimento della perfezione tecnologica, sembra essersi definitivamente insabbiata.
Bologna comics
Palanord via Stalingrado, 81. Sabato ore 9-19, domenica ore 9-18.
Info: http://www.kolosseo.comFERRARA COMICS & GAMES
FERRARA, sabato 13 e domenica 14 ottobre 2012
Fiera di Ferrara, Via della Fiera 11, Autostrada A13, uscita Ferrara Sud. All’interno di Ferrara Colleziona. Ore 9-19. Info: http://www.expositionservice.it
Elara editrice ci comunica:
Michelangelo Miani espone a Bondeno
In occasione della manifestazione “Ricominciamo dal futuro”, nella sede della manifestazione, in Viale Repubblica 26, saranno esposte alcune opere del pittore e illustratore professionista.
Autore d’immagini molto coinvolgenti, Miani si occupa di fantascienza e in genere del fantastico, ma anche di astronomia, illustrazioni storiche e per ragazzi. La sua tendenza verso l’immaginario spazia in un’ampia gamma di linguaggi espressivi tra realismo e astrazione, tra complessità e minimalismo.
La partenza di Michelangelo Miani è legata al mondo letterario, all’illustrazione, una forma d’arte molto antica, nata addirittura sui papiri dell’antico Egitto.
“Si tratta di un’illustrazione di grande qualità e raffinatezza formale, indirizzata verso l’universo reinventato eppure plausibile del migliore immaginario fantascientifico.” (Edoardo Di Mauro).
Da questo portfolio d’ illustrazioni, caratterizzate da una perizia ammirevole con un gioco di sfumati straordinario, il percorso dell’artista affronta in seguito la pittura da cavalletto.
“Nelle mie illustrazioni il fantastico e il narrativo si misurano sempre con un elemento realistico, scientifico e tecnologico. Confrontarmi con la sfera pittorica ha significato in primo luogo una assoluta libertà di espressione, una manualità più libera e “distesa” e il poter lavorare su dimensioni sensibilmente maggiori (…) L’elemento centrale, problematico e irrisolto, è proprio nell’ambiguità, anche percettiva, tra il mondo artificiale, tecnologico e quello naturale, biologico, organico e inorganico.” (Michelangelo Miani).
Passando dalla sfera letteraria del libro a quella architettonica della parete, le immagini di Miani diventano più astratte, come in un continuo fluire di fibre innaturali, pur mantenendo l’altissima qualità tecnica che lo contraddistingue, in una sorta di cifra stilistica. Alla base della ricerca pittorica c’è un processo di sintesi, così la descrizione analitica di forme, superfici, materiali perde ogni riferimento a mondi o realtà naturali pur mantenendo una forte visione tridimensionale.
“L’immagine indubbiamente è sempre finzione — dopo Magritte chiederselo è semplicemente ingenuo o in mala fede — ma l’occhio tende ancora a cascarci. (…) In un certo senso si può parlare di visione ravvicinata, ma anche di horror vacui, di saturazione pittorica della superficie, contro qualsiasi esigenza di descrizione o di naturalismo.” (Martina Corgnati). Alla tradizionale tecnica pittorica di gran parte della sua produzione Michelangelo Miani ha aggiunto recentemente una rielaborazione digitale dei suoi stessi lavori, attivando un ulteriore livello di riflessione sull’arte visiva e la sua riproducibilità.
Tutto, comunque all’insegna di quella tendenza alla fantasia che nell’arte permette di leggere dentro, proprio nel profondo di noi.
Orario:
Giovedì 27, 17-19
Venerdì 28, 20.30-22
Sabato 29 , 15-19
Domenica 30 settembre 2012 , 10-13/15-19
Potete vedere le foto qui: https://picasaweb.google.com/114816629130043718564/RicominciamoDalFuturo?authuser=0&feat=directlink
Italcon 38
Italcon 38,
Bellaria 24-27 maggio:
Definito il programma e il roster degli ospiti
Grandi notizie per l’Italcon 38, in programma a Bellaria dal 24 al 27 maggio, in particolare per il settore fantascientifico, la Italcon, che ha completato il numero degli ospiti d’onore, che sono:
David Gerrold e Paul DiFilippo per gli Stati Uniti;
Renato Pestriniero, Gianni Montanari, Luigi Cozzi e Roberto Vacca per l’Italia.
Un roster di tutto rispetto, tanto che il preannunciato confronto tra Gerrold e DiFilippo, moderati da Armando Corridore, sulle sorti della fantascienza in America, si prospetta come uno dei momenti di più alto livello e di massimo interesse nella storia delle Conventions europee.
Renato Pestriniero merita davvero il ruolo di ospite d’onore per la narrativa italiana, essendo l’autore dalla più lunga, costante e coerente carriera che la nostra storia fantascientifica annoveri.
Gianni Montanari, uno dei nomi più prestigiosi che da più anni non si facevano vedere alle Convention, sarà protagonista di rievocazioni della storia di Galassia e di Urania, e di vari dibattiti. Particolarmente stimolante l’incontro tra lui, Luigi Cozzi e Giuseppe Lippi, ciascuno protagonista o testimone di un’era di Urania, in occasione del sessantesimo anniversario della rivista mondadoriana.
Con Luigi Cozzi, poi, il Cinema entra prepotentemente dalla porta principale nel mondo della Convention. Perché a differenza di chi scrive, colleziona, discute di cinema, Luigi è il protagonista di una lunga parte del cinema fantastico e orrorifico italiano, sia come regista, dai tempi de Il tunnel sotto il mondo – oggetto di una riscoperta-dibattito che affascinerà i presenti – attraverso opere come Star Crash, Contamination, ecc., sia come sceneggiatore e aiuto regista di prestigiosi nomi quali Dario Argento, sia come realizzatore, con la Libra e Ugo Malaguti, delle mitiche Rassegne Cinematografiche degli anni ’70, sia come importatore e salvatore di pellicole che altrimenti sarebbero state dimenticate, sia come creatore e animatore di Profondo Rosso, il negozio dell’étrange che ha acquisito fama mondiale… A Luigi Cozzi dobbiamo addirittura la prima fanzine italiana, Futuria Fantasia, iniziative quali Futuria, Proxima, la stessa Galassia, organizzatore di eventi, critico attento e preciso, collaboratore storico di Nova Sf*, mai subordinato al grigiore e alla mediocrità, sempre protagonista. Nel bene e nel male, tutto ciò che in Italia è stato ed è cinema di fantascienza, e non solo, si riferisce a questo pioniere e nello stesso tempo realizzatore che sfugge alla mediocrità, non è mai demagogico né banale, e affascinerà i presenti con il suo sottile umorismo, con il suo gusto per il paradosso, con la sua capacità di ricordare gli eventi salienti per diretta conoscenza, non per sentito dire o per riflesso di luce altrui.
E Roberto Vacca? Autore, da Il robot e il minotauro e Il medioevo prossimo venturo, di una straordinaria capacità di simbiosi tra scienza e fantascienza, scienziato e divulgatore che tutti abbiamo conosciuto per le sue frequenti e mai indifferenti partecipazioni ai maggiori programmi televisivi, è questa volta ospite di una Italcon, con la sua arguzia, la sua veemenza, il suo sapere, il suo prestigio. Roberto Vacca incarna una figura che nel nostro paese è rara se non unica, quella dello scrittore che vede il lato letterario della scienza, e ne usa la conoscenza per tracciare ipotesi, per fare etica severa, quasi swiftiana, per immaginare il nostro futuro, vederne i pericoli ed esaltarne i meriti.
Da quanti anni una Italcon non poteva annoverare un così vivace, variegato, appagante numero di ospiti davvero di spessore?
E comunque, il contorno sarà assolutamente di prim’ordine anch’esso. Ci saranno i nomi più significativi della fantascienza italiana, ci saranno le presentazioni degli editori specializzati e non, ci sarà cinema e televisione, e mescolandosi anche con il variegato e colorato mondo dei Trekkers, l’Italcon darà ai partecipanti emozioni e conoscenze che tutte insieme è impossibile immaginare.
Per chi volesse avere notizie più dettagliate sul programma, indichiamo la pagina STICCON che riporta completamente le meraviglie di Bellaria: http://www.stic.it/eventi/STICCON/sticcon.html con loghi e ospiti.
Il modulo d’iscrizione si trova qui: http://www.stic.it/eventi/STICCON/Iscrizione/Iscrizione.html
Ugo Malaguti
Battlestar Galactica a Ferrara
Jamie Bamber, conosciuto dagli appassionati di Battlestar Galactica per il ruolo di Lee Adama, figlio del Comandante Adama, non potrà esserci per impegni di lavoro.
Jamie Bamber, 38 anni, è nato a Londra e ha esordito nella serie di film per la TV dedicati al Capitano Hornblower (ruolo interpretato da Ioan Gruffudd). Dopo essere apparso in diverse serie britanniche è stato chiamato a Hollywood (o meglio, a Vancouver) da Ron Moore per ricoprire il ruolo che lo avrebbe consacrato al pubblico degli appassionati della fantascienza. Di recente è comparso anche nell’episodio pilota della serie inglese Outcasts.

Dirk Benedict
Dirk Benedict, 66 anni del Montana, è ricordato dagli appassionati di fantascienza per il ruolo di Scorpion nella serie classica di Battlestar Galactica, ma è certamente più famoso presso il grande pubblico per aver interpretato “Sberla” (“Faceman” in originale) nella serie A-Team. È comparso in un breve cameo anche nel recente film in cui la sua vecchia parte era ricoperta da Bradley Cooper. Benedict ha criticato il film, ma decisamente più duro è stato con la serie prodotta da Ron Moore, nella quale tra l’altro il personaggio che era stato suo era diventato una donna, Kara Thrace. Dopo A-Team non ha più avuto ruoli di rilievo.
La Galacticon è organizzata dalla Associazione Culturale USS Arecibo e dal Battlestar Galactica Italian Club ed è giunta alla quinta edizione, e per la seconda volta si svolgerà presso il Teatro Boldini di Ferrara, dal 4 al 6 novembre.
Nella tre giorni oltre agli incontri con gli attori la convention ospiterà conferenze sul doppiaggio, giochi, e proiezioni inedite e la possibilità di divertirsi assieme, e conoscere altri appassionati.
Il principale obiettivo della manifestazione è la diffusione, non solo di Battlestar Galactica, ma anche della fantascienza in generale; infatti si parlerà delle webseries e di questo nuovo mezzo d’espressione che sembra destinato a divenire sempre più un’alternativa alla televisione.
Il venerdi l’ingresso sarà gratuito, e terminerà con la sfilata in costume per le vie di Ferrara per poi proseguire il sabato e la domenica con la presenza degli ospiti stranieri e italiani.
Nel programma sono da segnalare il grande gioco a premi “Chi vuol essere ammiraglio” in cui gli appassionati potranno cimentarsi in una gara a quiz al fine di conquistare l’ambito grado e assicurarsi il grande premio finale che varia a ogni manifestazione, la Vanguard School War, un gioco di interpretazione in cui ogni giocatore interpreterà un civile volontario che decide di arruolarsi nella flotta coloniale, e il New Caprica Shodown 2011, un torneo di Pyramid classico, un gioco di carte della serie simile al poker.
Tutte le novità sulla convention si possono trovare sul sito www.galacticon.it.
Fantascienza canadese
Tre racconti e uno speciale per dimostrare che la fantascienza canadese c’è e conta più di quanto ci si aspetti. E poi, il grande ritorno di Vittorio Curtoni.
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La grande notizia di questo numero di Robot è lui: Vittorio Curtoni dopo le tante traversie di salute che lui stesso ha raccontato nei suoi editoriali torna a occupare il palcoscenico con un nuovo racconto, inedito, scritto nei primi mesi del 2011. Ed è solo l’inizio: altri racconti sono in lavorazione, tanto che è già annunciata per settembre una nuova antologia personale, la terza dopo Retrofuturo (Shake) e Ciao Futuro (Urania). Uscirà in Odissea Fantascienza e si intitolerà probabilmente Bianco su Nero.
Il numero 62 di Robot è per la prima volta un po’ uno speciale, quasi monotematico. L’argomento è il Canada: questa grande nazione di cui si parla molto poco, spesso senza rendersi conto che molti autori, protagonisti o produzioni che per default classifichiamo come “americane” vengono in realtà dalla porzione più settentrionale del continente americano.
Scrittori come A.E. Van Vogt o William Gibson, attori come William Shatner, serie tv come Andromeda, Blood Ties, Regenesis, vanno ad arricchire il parco già cospicuo di autori e prodotti la cui origine è decisamente più evidente. Come i tra grandi autori che ospita questo numero, l’acclamato Robert J. Sawyer, uno degli autori di science fiction più popolari, qui presente con un bellissimo racconto seguito di Furto d’identità, Tanya Huff, che ambienta le storie dei suoi vampiri a Toronto e che qui ci offre un racconto di fantascienza; entrambi li incontreremo di persona a giugno all’Italcon a Milano. E Peter Watts, vincitore del Premio Hugo col racconto L’isola, che ha persino avuto guai al confine con gli USA.
Ma soprattutto c’è il lungo e appassionato saggio sulla fantascienza canadese di Salvatore Proietti, che in Canada ha vissuto per un periodo e che non ha cessato di amare quella fredda ma affascinante terra lontana.
Per il cinema l’intervista è con Zach Snyder, di cui esce in questi giorni in Italia Sucker Punch. Giuseppe Lippi invece intervista due editori che provengono in modi diversi dall’amatorialità: Andrea Vaccaro di Hypnos e Silvio Sosio di Delos Books.
La splendida illustrazione di copertina è di Brian Despain.
Robot 62, Delos Books, 192 pagine, 9,90 euro.
» Robot 62 sul Delos Store http://www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=38339
Un'ambigua utopia
Nel dicembre del 1977 apparve in alcune librerie milanesi un modesto fascicolo, con pagine ciclostilate e pinzate, senza neppure dorso. Era il primo numero di una rivista chiamata “Un’ambigua utopia”, che sarebbe durata sino al 1982, prodotta da un collettivo di ex militanti di organizzazioni dell’estrema sinistra e si proponeva di “colmare la lacuna che esisteva nella cultura di sinistra nei confronti della fantascienza”. Si trattò di una delle tante esperienze di cui fu ricca la diaspora politico-culturale nata dal cosiddetto “movimento del 77”, una delle più bizzarre forse, ma anche, paradossalmente, delle più fertili. Tentando infatti una rivalutazione ma anche una lettura critica di un genere letterario e cinematografico tradizionalmente considerato “d’evasione”, e quindi guardato con sospetto tanto dagli intellettuali “impegnati” quanto dagli accademici, quella rivista si trovò a incrociare, con molte ingenuità ma anche con qualche insospettabile intuizione, molte delle strade del rinnovamento culturale italiano, a sinistra, di quel periodo. Se oggi è scontato, nelle Università e sui media, trattare la fantascienza come un genere “adulto”, se non è più scandalo considerare Philip K.Dick e James G.Ballard come grandi scrittori, lo si deve certamente a Umberto Eco e a intellettuali come lui, ma in parte anche a questo collettivo di (allora) trentenni.
A cura di Antonio Caronia e Giuliano Spagnul. Ristampa integrale dei nove numeri della rivista (1977-1982) con introduzione dei curatori. In appendice un dibattito su Internet (1999-2001). 2 volumi
Palinsesto
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Una incredibile storia del futuro della Terra, costruita come soltanto un grande scrittore avrebbe potuto concepire. PREMIO HUGO 2010In un futuro non determinato, la fantomatica Stasis, un’agenzia segreta che opera attraverso il tempo, si è assunta il compito preservare la specie umana fra gli infiniti spazio-tempo che si susseguono. Il processo di ripopolamento della Terra, che viene definito Nuova Semina, consiste nel clonare ogni volta gli umani, invece di consentire un’evoluzione esterna al sistema solare, verso nuovi mondi e uomini evoluti. Abbonati a Odissea FantascienzaRicevi tutti i numeri prima che escano in libreria, senza spese di spedizione e a prezzo scontato, comodamente a casa! |
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Il gregge alza la testa
“Ecco tutta la verità su un futuro possibile. L’esportazione del sistema di vita americano incontra ampi ostacoli tutt’ intorno al globo, ma è stato appena eletto un nuovo Presidente, simpatico, piacevole, di una rassicurante stupidità, e capace di pronunciare giudizi lapidar! e orecchiabili. Spetta a lui portare il popolo degli Stati Uniti alle soglie dell’anno 2000: «Padre Nostro che sei a Washington…» Le grandi società industriali e finanziarie, ivi compreso il Sindacato (che ricicla in attività lecite il denaro accumulato un tempo con il gangsterismo), tengono saldamente le leve del potere. I giovanotti di buona famiglia, usciti brillantemente dall’accademia militare fanno rapida carriera presso i generali che formano la “diga del Pacifico”, cioè un’alleanza bianca, comprendente l’Australia, la Nuova Zelanda e le superstiti dittature di destra dell’America Latina. La popolazione americana continua ad adattarsi alla normalità di condizioni di vita sempre meno normali, nonostante i cibi adulterati, l’insicurezza drammatica dell’ordine pubblico, l’aria e il mare e il suolo inquinati, la brusca caduta dell’indice medio della durata della vita, l’alta percentuale di neonati malformati. Ma altrove, specialmente nei paesi sottosviluppati, la situazione precipita. Sulle rive del Mediterraneo, ridotto a una fogna, è scoppiata una crisi che tra l’altro ha spinto le popolazioni dell’Africa settentrionale a una disastrosa guerra con i vicini a sud. In questo mondo che diventa, con progressione geometrica, sempre più ingovernabile, i fatti privati e quelli pubblici s’intrecciano in una fitta rete d’influssi reciproci, di corresponsabilità, di errori di giudizio, in cui persino alle vittime ed agli alleati accade di sterminarsi fra loro, in cui le verità sono, a conti fatti, delle bugie e in cui certe menzogne sono tuttavia vere. Il cataclisma è clamoroso, inarrestabile, un vero crepuscolo degli dèi che travolge i duecento milioni di esemplari più stravaganti e nocivi della nostra specie”.
Così diceva la presentazione di questo libro di John Brunner, uscito nel 1972.
Era l’ultimo di 4 libri “distopici” in cui si illustrava una società alla quale, per molti aspetti, ci stiamo paurosamente avvicinando; bisognerebbe fermarsi a riflettere e rileggere quanto è già stato scritto, invece di voltare sempre pagina nel tentativo di ignorare certi segnali autodistruttivi.
Ovviamente l’idea di leggere molto, ma sempre gli stessi libri, non piace al mercato per cui, attualmente il libro si trova, forse, solo su qualche bancarella.
Seguite i link, per saperne di più.