Beirut

I media occidentali evitano di ricordare che il Libano è stato invaso già per tre volte negli ultimi anni da Israele e che nel 2006, nel corso dell’ultimo tentativo di annessione del sud Libano, il paese fu bombardato in modo indiscriminato dall’aviazione israeliana per 33 giorni con un altissimo numero di vittime civili e distruzione di abitazioni ed infrastrutture.
Fu Hezbollah in quell’occasione a fermare l’invasione ed a resistere in modo coraggioso al più potente esercito del medio Oriente. Pochi se lo ricordano ma la Storia è Storia e non si può cancellare.

Che sia in atto a Beirut una sobillazione esterna e che questa si svolge alla luce del sole da parte degli agenti provocatori è piuttosto evidente e prova ne sia che, nel corso delle ultime agitazioni di piazza in cui è stato ucciso anche un poliziotto libanese, sono comparse bandiere israeliane fra i manifestanti ed è stato appiccato il fuoco ad un pupazzo raffigurante il leader di Hezbollah, Nassan Nasrallah. Uno scenario simile a quello che si sta verificando ad Hong Kong, salvo le dovute differenze, la strategia del caos risulta analoga.

Alexander Zasypkin, l’ambasciatore russo in Libano, ha effettivamente confermato queste informazioni. Il diplomatico ha dichiarato che, sotto le spoglie di una politica umanitaria, “un paese senza nome sta cercando di interferire negli affari interni del Libano “, come era facile prevederee la conferma viene dagli sviluppi sul terreno del paese arabo martoriato.
La strategia di chi vuole la destabilizzazione del Libano è anche quella di provocare uno scontro fra i vari gruppi etnici presenti nel paese: quello cristiano maronita, quello sunnita e quello sciita principalmente, rompendo quella coesistenza pacifica che fino ad oggi aveva contraddistinto il paese multietnico dopo la fine della guerra civile.

https://www.controinformazione.info/inizia-la-riconquista-del-libano-una-rivoluzione-colorata-a-beirut-con-la-regia-delle-grandi-potenze/

Con permesso

L’attacco saudita contro il Libano usando lo spazio aereo del Sinai egiziano probabilmente partirebbe dalla base aerea Re Faysal, nell’aeroporto regionale di Tabuq, quartier generale del 7.mo Stormo della Royal Saudi Air Force e sede della squadra acrobatica Saudi Hawks. La base aerea ospita gli avanzati F-15 e F-16 dell’Arabia Saudita, nonché gli aerei AWACS E-3A che sarebbero utilizzati per comando, controllo e comunicazioni nell’attacco saudita al Libano. Si ritiene che una “unità di addestramento” di guerra informatica dell’US Air Force sia assegnata alla base aerea. Sono inoltre stati avvistati aerei della Forza aerea israeliana nella base che trasportavano equipaggiamento militare nell’ambito di un accordo segreto tra Arabia Saudita e Israele che consente che la base aerea Re Faysal sia utilizzata da Israele come base d’appoggio per un attacco aereo israeliano all’Iran. Durante le operazioni israeliane nell’aeroporto, i voli civili vengono cancellati e i passeggeri ospitati, a spese del governo saudita, negli hotel a quattro stelle di Tabuq. È ironico che la base aerea Re Faysal venga utilizzata come hub per le operazioni militari israeliane. Re Faysal fu ucciso nel 1975 da un nipote appena tornato dagli Stati Uniti. Faysal, tra tutti i re sauditi era il più pro-palestinese e anti-israeliano, ed era noto che regalasse ai visitatori ufficiali del regno, tra cui il segretario di Stato Henry Kissinger, copie splendidamente rilegate e in rilievo d’oro de “I protocolli degli Anziani di Sion“.Traduzione di Alessandro Lattanzio

https://aurorasito.wordpress.com/2017/11/20/i-sauditi-chiedono-allegitto-il-permesso-di-sorvolo-per-colpire-il-libano/

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