Contro lo Stato (e gli statali)

Per quanto riguarda l’attacco al lavoro dipendente, nel nostro paese, possiamo distinguere tre fasi principali, dell’ampiezza di una decina di anni ciascuna, con la prima che è cominciata quando il neocapitalismo, di là a un paio di decenni dominante, era ancora in embrione:

1)    Anni ottanta, con l’avvio simbolico dato dalla celebre marcia dei quarantamila fiat, orchestrata dall’azienda contro il pci di Berlinguer, la fiom di Galli e la cgil di Lama, e l’esiziale attacco alla scala mobile del 1984.

2)    Anni novanta, per intenderci quelli di Biagi consulente governativo, dal 1995 del ministro del lavoro Tiziano Treu, e del famigerato pacchetto Treu, legge n.196 del 24 giugno 1997, che ha introdotto in Italia il lavoro interinale (o somministrato), garantendo, per gli anni a venire e senza toccare lo Statuto dei Lavoratori (aggiramento) lavoro a termine sottopagato a volontà.

3)    Primi duemila, fino ad oggi, anni in cui la precarietà è entrata in circolo come un veleno nel sistema – senza alcun duraturo beneficio per la produzione e l’occupazione, non evitando le chiusure aziendali, distruggendo il futuro di molti e limitandone la professionalità – e in cui è iniziato l’attacco al lavoro dipendente che gode dei “vecchi contratti” a tempo indeterminato, con un’estesa complicità sindacale, fino alla minaccia dell’assalto finale neoliberista all’ultimo santuario degli stabilizzati, cioè l’impiego pubblico.

estratto da: http://pauperclass.myblog.it/archive/2013/08/21/agosto-statale-mio-non-ti-conosco-di-eugenio-orso-anatolio-a.html