DAL 6 MAGGIO AL 12 GIUGNO 2011 A REGGIO EMILIA SESTA EDIZIONE DI FOTOGRAFIA EUROPEA IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITÀ D’ITALIA DEDICATA A “VERDE, BIANCO, ROSSO. UNA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA” Inaugurazione ai Chiostri di San Pietro venerdì 6 maggio ore 18.00 300 mostre e più di 60 eventi in programma Mostre di grandi fotografi italiani come Mario Dondero, Davide Mosconi, Paolo Roversi, ecc. La mostra bianco papa documenta il mutare dell’iconografia papale dalla presa di Porta Pia fino ai nostri giorni. Conferenze di Enzo Bianchi, Luisa Muraro, Carlo Galli, Roberto Esposito, Alberto Melloni, Gian Antonio Stella, Marco Belpoliti, Andrea Riccardi. Serate con l’Aterballetto e l’Orchestra popolare italiana con Ambrogio Sparagna, Peppe Servillo e Angela Baraldi. Dj set di Andy Butler e di Nicola Conte
Dopo il limite, la condizione urbana contemporanea, il corpo, il tempo, lo sguardo, Fotografia Europea dedica, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la sua sesta edizione, che si svolge dal 6 maggio al 12 giugno a Reggio Emilia, a Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia (Informazioni al numero 0522 456249 – 451152 http://www.fotografia europea.it). LE GIORNATE INAUGURALI Secondo la formula consueta, l’apertura delle mostre istituzionali, che proseguono fino a domenica 12 giugno, è accompagnata da tre giornate inaugurali, da venerdì 6 a domenica 8 maggio, che vedono alternarsi incontri, conferenze, spettacoli, rassegne cinematografiche, dj set, proiezioni, laboratori. Confermando un approccio multidisciplinare, Fotografia Europea ospita artisti e protagonisti del mondo dell’arte e della cultura, invitati a confrontarsi sul tema proposto, con i curatori e i fotografi coinvolti per animare un programma che coniuga diverse forme della creatività e del pensiero: dalla fotografia all’arte, dalla letteratura alla filosofia, dalla musica al teatro, dalla sociologia alla politica. Sabato 7 e domenica 8 maggio al Cinema Rosebud e al Cinema AlCorso è in programma la rassegna Fotografia italiana, una produzione di Giart – Visioni d’arte con il patrocinio della Cineteca di Bologna e la collaborazione con Contrasto, che comprende 8 film documentari dedicati ai fotografi italiani tra i più noti a livello internazionale: Massimo Vitali, Maurizio Galimberti, Piergiorgio Branzi, Mimmo Jodice, Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Ferdinando Scianna. Saranno presenti gli artisti Massimo Vitali, Piergiorgio Branzi e Gabriele Basilico che dialogheranno con lo storico dell’arte Claudio Marra. Arricchiscono il programma ai Chiostri di San Pietro Echi di Patria, brevi oggetti sonori concentrati di volta in volta su momenti diversi e salienti della storia del paese, realizzati per i 150 anni dell’Unità d’Italia dagli studenti dell’accademia Laba di Brescia, per la cura di Dario Bellini. Cronaca, politica, storia, costume, cultura, i documentari sonori della durata di pochi minuti sono costruiti con materiali e documenti raccolti attraverso internet usando la rete e le fonti di youtube come un archivio storico. Il programma delle tre giornate comprende inoltre la seconda edizione della mostra mercato del libro fotografico curata da Silvana Turzio, una serie di seminari e workshop sui temi della fotografia, del video e della grafica, letture portfolio, e una giornata, a cura della Fototeca della Biblioteca Panizzi, con Anne Cartier Bresson (8 giugno) che affronta il tema della matrice fotografica e dei passaggi tecnici e interpretativi per la realizzazione del positivo.
LE ESPOSIZIONI BIANCO PAPA
All’interno della sesta edizione di Fotografia Europea i Chiostri di San Pietro ospitano la mostra bianco papa che documenta il mutare dell’iconografia papale dalla presa di Porta Pia fino ai nostri giorni. L’iniziativa, che si tiene nell’ambito dell’evento Cristiani d’Italia, 1861- 2011 (direzione scientifica di Alberto Melloni), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è curata da Alberto Melloni, Federico Ruozzi e Fabio Nardelli, ed è realizzata dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna e dall’Istituto della Enciclopedia Italiana in collaborazione con Alinari, Ansa, Cinecittà Luce, Fondazione Corriere della Sera, Fondo Rodrigo Pais, Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi, Getty Images, La Grande Storia, Rai Teche, Raitre. L’esposizione prende avvio con la sezione Bianco Padre, che proporrà, nel cortile interno dei Chiostri, cento foto del repertorio Treccani sui pontefici, in una sorta di cronologia che accompagnerà il visitatore nei momenti più significativi che hanno segnato la storia del papato. Le sale affrescate dello storico chiostro reggiano faranno da scenografia alla sezione Papa Giovanni e Hank Walker. Contrappunto per foto di Life e manoscritti Roncalli dove s’incontreranno gli scatti di Hank Walker (1921-1996), uno dei fotografi più importanti di «Life magazine» che, nel 1962, nei giorni dell’apertura del concilio Vaticano II, è in Italia e immortala papa Giovanni XXIII. Assieme agli ingrandimenti dei manoscritti del “papa buono” viene qui esposta l’intera sequenza dal sapore cinematografico che rappresenta una straordinaria interpretazione della figura di Roncalli. Completano bianco papa alcune proiezioni di spezzoni audiovisivi conservati negli archivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce relativi al pontefice e, in collaborazione con Raitre, vengono riproposti cinque documentari realizzati da La Grande storia in prima serata su Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, fornendo così la cornice storica al percorso visivo proposto. Particolarmente suggestiva è l’installazione, allestita nelle giornate inaugurali , 6-8 maggio, al Teatro Cavallerizza,(viale Allegri 8, e in seguito (dal 10 maggio al 12 giugno) all’Università degli studi di Modena e Reggio (viale Allegri 9), tredicimaggiottantuno: una Fiat Campagnola del 1981, abbandonata per anni e ringiovanita per l’occasione – simile a quella su cui viaggiava Giovanni Paolo II, il giorno dell’attentato – fungerà da schermo alle immagini dell’atto terroristico a papa Wojtyla, associate alle radiocronache tratte dai telegiornali e dai radiogiornali dell’epoca. La proiezione si conclude con i fotogrammi dell’attentato al vicepresidente CSM e dell’assassinio di Vittorio Bachelet, ricordato proprio da papa Wojtyla al risveglio dall’anestesia.
SGUARDO ITALIANO
Mario Dondero, Paolo Roversi, Davide Mosconi, Paola Di Bello sono i quattro autori scelti da Elio Grazioli come rappresentanti della fotografia italiana, che coprono i diversi ambiti in cui eccelle: reportage, moda, arte, sperimentazione. I Chiostri di San Pietro ospitano le personali di maestri della fotografia italiana contemporanea: Paolo Roversi e Davide Mosconi. Paolo Roversi (Ravenna, 1947) è uno dei più significativi fotografi di moda contemporanei. Nei suoi scatti appare evidente che la moda non è solo spettacolo, passerella, vetrina, glamour, consumo, ma una questione estetica e il segno dei tempi. Famose sono le sue opere realizzate negli anni ’80 per le campagne di Romeo Gigli, Comme des Garçons e Yohji Yamamoto, in cui appare evidente uno stile estremamente personale che ha influenzato molti fotografi di moda attuali. Il tipo di femminilità prediletto, la particolare luce – definita dai commentatori come propriamente “italiana” – e lo sfocato hanno reso famose le immagini di Roversi che sublimano il corpo verso l’evanescenza e la spiritualità, tanto che le sue modelle sono state chiamate “angeli del desiderio”. Caratteristica delle sue foto è la particolare bellezza delle sue modelle e la dolcezza del fotografo nei confronti del femminile, un esemplare rispetto per la bellezza come riscatto dalla piattezza del mondo. Davide Mosconi (Milano, 1941-2002), artista, fotografo e compositore italiano tra i più enigmatici e poetici. Lavorando sui concetti di ‘contemporaneità’ e ‘casualità’, ha realizzato numerose serie di trittici che uniscono foto trovate a foto originali, nonché foto di materiali e luoghi sfuggenti alla presa della fotografia, come la polvere, il cielo stellato, l’aria stessa. Così la serie Disegnare l’aria è composta di immagini di oggetti lanciati in aria e fotografati mentre disegnano strane composizioni sullo sfondo del cielo. Prima di morire ha realizzato una serie d’autoritratti con il volto bucato, in realtà il foglio stesso rifotografato. La sua sperimentazione è tipica dell’uso della fotografia in ambito artistico dagli anni Settanta alla fine del secolo scorso, con in più quel tocco poetico di sorpresa per la nascita delle forme sotto il segno della casualità. Palazzo Casotti apre le proprie sale alla personale di Mario Dondero (Milano, 1928). Curata da Elio Grazioli, la mostra propone le opere di una tra le più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo, conosciuto in tutta Europa per i suoi reportage che hanno fatto la storia della fotografia d’inchiesta. Da sempre legato a gruppi di intellettuali a Milano, dove frequentava il Bar Jamaica, a Parigi, dove si trasferisce nel 1954, e infine a Roma, dove negli anni Sessanta frequentava personaggi come Pasolini, Moravia o Dacia Maraini, ha collaborato con giornali come L’Avanti!, L’Unità, Milano Sera, Cinema Nuovo, L’Espresso, Le Monde, Le Nouvel Observateur, Le Figaro, La Repubblica, Il Manifesto, Diario, Le Ore. Negli anni Settanta viaggia molto, realizzando reportage sociali e di impegno civile e politico. Durante la sua lunga carriera, Dondero si è occupato di medicina umanitaria in ospedali cubani e africani con Médecins Sans Frontières, e all’ospedale di Emergency a Palermo. Ha trascorso un mese in Afghanistan, soprattutto a Kabul, ma ha attraversato anche altre regioni, come il Panshir, dove ha visitato ospedali di Emergency, scuole e prigioni. Lo Spazio Gerra ospita, sempre per la cura di Elio Grazioli, la serie Rear Window di Paola Di Bello, che consiste in fotografie di paesaggi urbani ripresi dalle finestre di abitazioni di cittadini dove si sovrappongono nella stessa immagine il giorno e la notte. Un lavoro che indaga il paesaggio urbano non da un punto di vista monumentale, ma da quello interno, privato, partecipato, di chi lo abita. La ricerca di Paola Di Bello, lontana dal reportage, tende, a partire da elementi marginali e da dettagli solitamente trascurati, a scardinare la visione abituale delle cose e ribaltare con nuovi punti di vista e formati di lettura i preconcetti visivi e culturali e il rapporto con la realtà che ci circonda. Nel suo lavoro la forma assume un’importanza particolare: l’artista utilizza i caratteri specifici del medium fotografico rimettendoli ogni volta in discussione. Per l’occasione Paola Di Bello ha realizzato nuovi lavori dalle finestre di alcune abitazioni di Reggio Emilia.
STANLEY KUBRICK A PALAZZO MAGNANI
Anche Palazzo Magnani è una delle tappe di Fotografia Europea 2011 con la mostra Stanley Kubrick 1945-50. Cinque anni da grande fotografo in programma dal 7 maggio al 24 luglio 2011. L’esposizione, curata da Rainer Crone, realizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con la Library of Congress di Washington e il Museum of the City of New York, presenta un aspetto finora poco conosciuto della carriera del regista americano, rivelando il suo modo di fare fotografia, una delle passioni che Kubrick sviluppò nell’arco di 5 anni dal 1945 al 1950, collaborando in veste di reporter con la famosissima rivista americana Look. Le immagini testimoniano la sua eccezionale capacità di documentare la vita d’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la vita quotidiana dei musicisti dixieland. Nascono così le prime fotografie di Stanley Kubrick, realizzate nell’America dell’immediato dopoguerra, che sorprendono poiché non si limitano alla rappresentazione di un’epoca, come ci si potrebbe aspettare da un fotoreporter. Le sue istantanee infatti, che stupiscono per la loro sorprendente maturità, non possono essere considerate come archivi visivi della gioia di vivere, catturata dallo spirito attento e pieno di humor di un giovane uomo, ma costituiscono un consapevole invito a confrontarsi con le risorse del mezzo fotografico, con le sue possibilità di rappresentazione e con la propria percezione della realtà: una costante dell’opera artistica di Kubrick che comincia con le fotografie e continua nei film. Tra le fotografie presenti nella mostra compaiono una serie di scatti, come quelli dedicati al pugile Rocky Graziano, che testimoniano come il legame tra l’Italia e l’America abbia ispirato da sempre immagini e filmografie di grande intensità. Kubrick in queste immagini del pugile italo-americano, dal taglio e dalle atmosfere di sapore già cinematografico, mostra tutta l’intensità dell’italianità migrata oltreoceano che, proprio con queste fotografie, sarà punto di riferimento per un film come “Toro scatenato” di Martin Scorsese.
VIAGGIO IN ITALIA
Fotografia Europea secondo la formula ormai consolidata accanto alle mostre personali propone alcune produzioni di artisti europei o italiani sul tema chiave della rassegna. Una novità per l’Italia è costituita dalla mostra ai Chiostri di San Pietro, organizzata in collaborazione con BCLA-Délégation Culturelle/Alliance Française di Bologna e a cura di Togo Visual Action, dal titolo Grand Tour. La continuité d’un regard di François Halard, uno dei più contesi e rinomati fotografi di architetture del nostro tempo, con collaborazioni di lungo periodo con Fabien Baron, Alex Lieberman, Giorgio Armani, Burberry, Ralph Lauren e YvesSaint-Laurent. Il racconto fotografico di Halard, realizzato in Italia attraverso diversi viaggi e nel corso di molti anni, è ricerca intima e personale e insieme reminescenza di un codice dello spazio carico di senso di appartenenza e di memoria sociale, che per secoli ha custodito nel nostro Paese i tratti di una identità collettiva e di un’unità culturale prima che politica. Gran Tour sceglie le antichità classiche accatastate, nei depositi di Cinecittà, entra nelle ville romane e siciliane, Medici e Palagonia e in quelle palladiane. Poi visita le case e gli studi di artisti come Casa Malaparte a Capri, l’appartamento di Carlo Mollino a Torino, lo studio di Cy Twombly a Gaeta e lo studio di Luigi Ghirri a Roncocesi che chiude simbolicamente il viaggio di Halard, per divenire il luogo, forse più di ogni altro, in cui la fotografia italiana ritrova le fila di quel codice dello spazio di cui Gran Tour, in una sperimentazione continua, è pura e personale reminiscenza. I Chiostri di San Pietro ospitano la ricerca dell’artista coreana Hyun-Jin Kwak Girls In Uniform, un progetto nato nel 2003 e sviluppato tra la Svezia, il Sud Corea e l’Italia. Dopo la menzione speciale ottenuta per The Core of Industry, il premio internazionale svoltosi nell’ambito di Fotografia Europea 2008, Hyun-Jin Kwak ha soggiornato per più di un mese a Reggio Emilia, allestendo veri e propri set fotografici all’interno di alcuni dei luoghi tra i più suggestivi della città, tra i quali il Teatro Valli, i Chiostri della Ghiara, i Musei Civici, l’Arena Estiva Stalloni, l’ex Opg e il Mercato Coperto per realizzare una ricerca incentrata sul mito dell’adolescenza e sull’apparenza. La Giovine Italia… è il titolo della collettiva curata da Gigliola Foschi. In mostra fotografie, video, installazioni, disegni di Emma Ciceri, Alessandro Cimmino, Donatella Di Cicco, Alice Guareschi, Paolo Inverni, Valentina Loi, Marcello Mariana, Margherita Morgantin, Claudia Pozzoli, Antonio Rovaldi, Mirko Smerdel, giovani autori che con i loro lavori presentano un’Italia inaspettata, lontana da rappresentazioni retoriche o scontate: una nuova Italia intima e autenticamente sentita, che riesce a staccarsi dalle opacità, dalle pesantezze dei vissuti quotidiani, per dischiudere, in modo al tempo stesso intenso e lieve, inattesi orizzonti di senso per il nostro Paese; accomunati dall’obbiettivo di interrogare un’Italia ormai non più “giovine”, cercando aperture interstiziali, spazi impensati, piccole storie che nessuno sembra voler ascoltare. Anche quest’anno, con due mostre nei Chiostri di San Domenico, Fotografia Europea si propone di mettere a fuoco, con quella capacità propria della fotografia di documentare e interpretare in maniera originale fenomeni umani, storici e sociali della contemporaneità, l’essenza dell’attuale realtà industriale italiana ed europea con particolare riguardo per il contesto ambientale, l’elemento umano e le implicazioni sociali dei mutamenti industriali in atto. La prima esposizione presenta l’antologica dei quattro giovani fotografi – la francese Olivia Gay, il britannico Justin Jin, l’italiano Alessandro Sambini e l’olandese Niels Stomps – vincitori del concorso internazionale La fotografia s’industria. GD4PhotoArt, una selezione biennale a inviti rivolta a giovani fotografi europei, promossa da G.D e Fondazione Isabella Seràgnoli, sul tema “Industria, Società e Territorio”. Quattro maestri Franco Fontana, Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Stanislao Farri sono i protagonisti della seconda mostra, curata da Sandro Parmiggiani, Terre a fuoco, un racconto emozionante del mondo della produzione ceramica catturato dallo sguardo indagatore di quattro grandi fotografi di fama internazionale. La mostra nasce dalla committenza di Casalgrande Padana, colosso industriale profondamente radicato nel territorio tra Reggio Emilia e Modena, che ha commissionato le ricerche fotografiche e il volume omonimo in occasione della celebrazione del 50° anno di attività. I Chiostri di San Pietro ospitano anche la mostra I libri d’artista di Amandine Nabarra- Piomelli, a cura di Silvana Turzio, dedicata alla ricerca dell’artista francese i cui lavori nascono da un progetto complesso che coinvolge sia la tattilità, con l’uso di carte rare, come quelle giapponesi preparate a mano, che lo sguardo che genera il lavoro fotografico. Tutto il programma dettagliato delle mostre e degli incontri su http://www.fotografiaeuropea.it
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