Le ragioni dell’1%

Passare l’aliquota massima su i redditi, dall’80% al 28% come fece Reagan, va letto solo e soltanto come esplicito incentivo alla delinquenza.

Pensare che nel capitalismo, qualcuno becchi un sacco di soldi senza motivo per così lungo tempo solo perché i controllori dell’impresa non sono più controllati o perché imperversa una ideologia estremistica del merito (apparente) è assai ingenuo. Passando dal profitto della produzione, alla produzione di profitto in sé per sé, la nozione di merito è passata ai valori della furbizia, della apparenza seducente, della intraprendenza delinquenziale. L’inflazione dei mercati della droga, delle cure psichiche, della farmaceutica dell’umore nelle capitali anglosassoni, si spiega direttamente con l’evidente crisi dell’anima che questo circo della “malavita del valore” produce. Del resto, una disciplina, l’economia, che nasce nella filosofia morale e da questa si emancipa per liberarsi da vincoli ritenuti restrittivi non può che giungere a questi esiti di morale negativa. Altresì, questa deriva non è reversibile, non si è trattato di uno sbandamento in curva correggibile ma del portato inevitabile della necessità di lasciare l’economia di produzione e scambio ai nuovi paesi emergenti e garantirsi un posto al sole, sovraintendendo la circolazione del capitale finanziario.

estratto da http://pierluigifagan.wordpress.com/2014/10/20/la-razionalita-dell1/

Spreco e parassitismo

Chi abbia vissuto a Los Angeles, Londra o New York ha notato come ci sia oggi questo esercito che serve i ricchi e benestanti, in dozzine di mestieri che qui in Italia o non esistono o esistono in modo marginale. E sono lavori, ad esempio quelli nel settore “retail”, dove prendi 25 mila dollari LORDI e non mantieni una famiglia, se lavori a Wall Mart devi chiedere i “food stamps”…

Questi però NON SONO IMPIEGHI PUBBLICI, rientrano quindi nel “libero mercato”, sono lavori nel settore privato, in cui puoi essere licenziato dall’oggi al domani e non hai contributi, garanzia del posto di lavoro. Quindi forse a te sembrano una cosa “efficiente”. Ma consistono in pratica in 200 persone in giro per la città che, in tante occupazioni e mansioni diverse, servono direttamente e indirettamente una singola famiglia ricca che ha 70 milioni di dollari e ne spende mezzo milione l’anno per mantenere le sue cinque case con 12 bagni ciascuna. Questa è un economia “privata”, ma simile a quella che hai in Dubai o Messico che sono anche loro economie private dove lo stato non pesa molto e però piuttosto parassitarie perchè hanno un elite che vive di rendita e che impiega tanti servitori

Ma se poi vuoi parlare del settore pubblico, che ne dici degli impiegati federali che in USA media guadagnano più di 70 mila dollari l’anno in media, ad esempio Michelle Obama che si occupava, all’ospedale di Chicago, delle “relazioni con la comunità nera” e veniva pagata 250 mila dollari l’anno (nei nostri ospedali non abbiamo ancora uffici che hanno come compito “tenere le relazioni con le diverse comunità etniche” della città che l’ospedale serve). E lasciamo stare le università che costano 40mila dollari l’anno di tuition perchè hanno creato un sistema di prestiti agli universitari che è arrivato a 1,000 miliardi di debito totale (per pagarsi gli studi)

estratto da: http://www.appelloalpopolo.it/?p=9833

Call center

Call center

Ecco cosa significa in pratica la libera circolazione di capitali e merci: si tratta di mettere generazioni che per decenni hanno lottato e ottenuto risultati contro generazioni che si sono appena affacciate nel mondo delle lotte sindacali, il tutto per garantire il massimo profitto per le elites che gestiscono gli investimenti e lasciare lentamente affondare i popoli nelle sabbie mobili della conflittualità inter pares.