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SCEC
Banche del Tempo e SCEC insieme. Perché no?
SCEC significa “Solidarietà o Sconto ChE Cammina”. È un’economia che si contrappone all’economia globalizzata creata sul debito infinito ed insostenibile. Un modo per essere protagonisti e non subire il tracollo del vecchio sistema.
È tempo di crisi e il futuro si prospetta grigio per tutti. Per i giovani come per i pensionati, per i cinquantenni come per le giovani coppie. Salvi solo i grandi manager e le ricche professioni, oltre ai privilegiati della politica e le mafie. In un quadro senza troppe speranze, ognuno deve offrire il suo contributo. Mentre alcuni hanno già buttato la spugna, sopraffatti dai debiti e dalla disperazione, altri reagiscono rivendicando il diritto di non pagare debiti fatti da altri.
E noi cosa possiamo fare?
Accontentarsi del sopravvivere quotidiano, non può bastare. Ricordate il testo del Pastore protestante Martin Niemöller : “Prima vennero ad arrestare i comunisti, ma io non ero comunista e non dissi nulla. Poi vennero per i socialdemocratici, ma io non ero socialdemocratico e non feci nulla. Poi vennero per i sindacalisti, ma io non ero sindacalista. Poi vennero per gli ebrei, ma io non ero ebreo e feci pochissimo. E allora, quando vennero a prendere me, non c’era più nessuno che si levasse a difendermi.” Ovvero: non chiediamoci se spetta proprio a noi fare qualcosa in più. Tutti dobbiamo responsabilizzarci davanti alle emergenze. È un nostro dovere, non una semplice possibilità.
Le Banche del Tempo sono una bella realtà, ma che incide marginalmente nella società. L’economie bancarie invece si uniscono per condividere le competenze e diventare più grandi. Perché allora anche noi non sognare in grande. Un sogno possibile perché già sperimentato da altre realtà, in Italia ed all’estero. L’Argentina è uscita dalla recente crisi economica, che l’aveva portata al default, anche grazie ad una moneta locale chiamata “CREDITO”, simile allo SCEC. Attualmente in Argentina usano il “CREDITO” come moneta alternativa 1.500 gruppi e circa due milioni di persone…
Ma come funziona lo SCEC?
Lo SCEC è un buono sconto perfettamente legale. Il valore stampato sul buono va da mezzo SCEC fino a 20 SCEC. Un negozio o un professionista che lo riceve in pagamento, abbuona il valore degli SCEC come un normale sconto. Quindi emette lo scontrino o la fattura al netto dello sconto. Lo sconto in SCEC comunemente offerto va dal 10% al 30%, ma può essere anche maggiore. Spendere gli SCEC in un acquisto significa spendere di meno. Chi accetta gli SCEC fa uno sconto che non è a fondo perduto, ma che può essere speso presso altri negozi o professionisti associati.
All’iscrizione ogni nuovo socio riceverà gratuitamente i suoi primi cento SCEC e potrà cominciare a scambiare: in ore o in sconti. Allora lo SCEC è un buono sconto con una particolarità: una volta emesso può continuare a girare e, girando, rafforza l’economia locale piuttosto che quella globalizzata.
Ma quando finiscono i primi cento SCEC, come si fa? Se non si ha una attività che incassa SCEC offrendo sconti, si rischia di rimanere al palo. Qui entra in aiuto la Banca del Tempo. I suoi soci hanno dei valori da scambiarsi in grado di aprire la partecipazione a tutti. |
Come può una Banca del Tempo utilizzare gli SCEC?
Cos’è la Banca del Tempo è presto detto. Tutti noi abbiamo delle competenze e delle capacità che desideriamo condividere. Iscrivendosi alla Banca del Tempo si può offrire le proprie competenze e richiedere di usufruire delle competenze degli altri soci. Ogni competenza ha lo stesso valore: il tempo. Man mano che aumentano i soci della Banca, aumentano le competenze e le abilità offerte. Si può arrivare così a coprire ogni esigenza di una famiglia, con un semplice “do et des”, un dono reciproco che fa a meno del denaro e, alla lunga, potrebbe rivoluzionare il nostro concetto di società.
Attualmente gli scambi di servizi fra soci della Banca del Tempo sono espressi in ore ed emessi tramite assegni. Questo strumento funziona: permetterà infatti di accumulare un monte ore che a sua volta può essere speso in servizi. Ma gli assegni che i soci della Banca del Tempo si scambiano, non servono ad altro che per essere contabilizzati. È un processo lento, che non incentiva gli scambi. Diverso sarebbe se i pagamenti fra i soci della Banca del Tempo si facessero in SCEC.
Basta stimare il valore di ogni ora spesa o ricevuta per una qualsiasi prestazione fra i soci della Banca del Tempo, in “sei SCEC all’ora”. Chi riceve gli SCEC avrà così due possibilità: o di spenderli per un’altra prestazione fra soci della Banca del Tempo, oppure di spenderli presso un negozio o un professionista convenzionato col circuito SCEC. Altra comodità sarà la snellezza burocratica. Nessun bisogno di recarsi alla banca del Tempo per contabilizzare le proprie ore. I buoni sconto sono immediatamente fruibili.
Che fare adesso per promuovere l’idea?
Premetto che non è necessario abolire completamente gli assegni: chi vuole può continuare tutto come prima. Ma chi vuole osare il passo del cambiamento, perché negarglielo? Le Banche del Tempo insieme al progetto SCEC, possono infatti coinvolgere molte più persone. Restare ancorati al passato, timorosi di ogni novità, tradisce gli stessi principi della Banca del Tempo, che è nata come soffio di novità in una società consumistica ed egoista.
Possiamo anche fare un incontro con esperti delle due realtà per chiarirci tutti i dubbi. Poi bisognerà darsi da fare per raccogliere adesioni, sia come soci che come negozi e professionisti.
Per contatti Banca del Tempo di Modena: Guido Guidotti 334-1732927 Per Arcipelago SCEC Emilia Romagna: Massimiliano De Cò 348-2253503
Nota: Anche l’associazione culturale Araba Fenice aderisce al progetto
Vicini di casa, vicini di vita
l’associazione Solidaria presenta il progetto di
coabitazione solidale/cohousing a Malborghetto
corte colonica Il duchino
aperto a famiglie interessate ad uno stile abitativo basato sulla
collaborazione e la solidarietà,
il rispetto dell’ambiente e la decrescita dei consumi
sabato 31 marzo 2012, ore 9.30
presso Sala della Musica di via Boccaleone 19, Ferrara
(laterale al chiostro di San Paolo)
Interverranno:
Gustavo Zanoli – associazione Cohousing Solidaria
Marcella Zappaterra – presidente della Provincia di Ferrara
Paolo Ermani — presidente di PAEA — autore del libro “Pensare come le montagne”
Dina Pasqualetti—Rete Nazionale Cohousing
Alida Nepa -associazione Cohousing Solidaria
Giovanni Franceschelli – Architetture Rizoma
Roberto Pennini – impresa Par.co
Marco Denunzio — studio legale Denunzio
Rosa Maria Amorevole – consigliera di Parità Regione Emilia Romagna
Tiziano Tagliani – sindaco del Comune di Ferrara
coordinerà i lavori del convegno l’assessore all’urbanistica del Comune di Ferrara –
Roberta Fusari
ore 14,30 Assemblea della Rete Italiana Cohousing
esperienze e realtà di cohousing in Italia
ATTENZIONE !!!
INGRESSO RISERVATO
a persone allegre, ottimiste e desiderose di cambiare vita
ASTENERSI cupi, musoni e polemici col mondo intero
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Debtocracy
Circolo Arci Bolognesi
Piazzetta San Nicolò, 6a Ferrara
ore 18.00 Proiezione film-documentario “Debtocracy”
ore 19.30 Aperitivo cena con gli ospiti Bruno Amoroso e Giulietto Chiesa
ore 21.00 Incontro-discussione con
Giulietto Chiesa e Bruno Amoroso
Crisi del debito, crisi globale.
Quale futuro?
Debito ed interessi sul debito strangolano la società italiana.
Le arti, la cultura, i servizi sociali e sanitari, il lavoro e i diritti sono tagliati, compressi e progressivamente smantellati in nome della stabilità finanziaria, di rendite e profitti. La fine della sovranità nazionale non è sostituita da nuove forme di democrazia e rappresentanza europee ma da una tecnocrazia diretta emanazione dei poteri bancario e finanziaro.
A Ferrara come altrove la crisi morde e produce disoccupazione, nuove povertà, crisi di settori centrali dell’economia locale, dall’agricoltura ormai in ginocchio, al commercio, all’industria chimica e meccanica, al turismo e alla produzione di conoscenza, formazione, ricerca, università, conservazione e fruizione dei beni culturali. Sul piano locale e su quello nazionale le risorse sono indirizzate a grandi opere inutili o di discutibile ulilità e sono alimento indispensabile di un sistema politico tangentizio aperto alle infiltrazioni della criminalità organizzata attivi nel gestire la privatizzazione e spoliazione dei beni comuni (acqua, trasporti, energia, patrimonio ambientale). Aumentano solo le spese milititari e il protagonismo armato del nostro paese che dopo le avventure irakena, afghana e libica è impegnato nel sostenere l’apertura di nuovi drammatici conflitti in Siria e Iran. Per queste ragioni pensiamo urgente moltiplicare gli spazi di discussione e di iniziativa pubblica per tentare di rispondere ad un quesito: quale futuro?
Proponiamo la visione del fim documentario “Debtocracy” di Katerina Kitidi e Aris Hatzistefanou, una produzione indipendente che indaga la crisi greca e propone possibili alternative alla morsa del debito sull’esempio di alcune democrazie latinoamericane come Argentina ed Ecuador. Nel corso del documentario intervengono economisti, scientziati e attivisti sociali come: Samir Amin, Alain Badiou, David Harvey, Manolis Gelzos (eroe della Resistenza greca al nazifascismo) il regista Fernando Solanas. Durata 74 minuti.
A seguire dopo l’aperitivocena , l’incontro con l’economista Bruno Amoroso (docente di economia internazionale all’Università di Roskilde in Danimarca, autore di “Euro in bilico”, Castelvecchi editore 2011) e Giulietto Chiesa giornalista e autore del film inchiesta sulla tragedia dell’11 Settembre 2001 “Zero”.
Giovedì 29 Marzo
Circolo Arci Bolognesi
Piazzetta San Nicolò, 6a Ferrara
ore 18.00 Proiezione “Debtocracy”
ore 19.30 Aperitivo cena con gli ospiti Bruno Amoroso e Giulietto Chiesa
ore 21.00 Incontro-discussione con
Giulietto Chiesa e Bruno Amoroso
Crisi del debito, crisi globale.
Quale futuro?
Proiezione e incontro sono promossi dal laboratorio politico culturale Alternativa nato a Ferrara per favorire il confronto pubblico e l’iniziativa condivisa sui temi della crisi e della transizione.
Per info: Alessandro 340-6494998
Verso la transizione
24 marzo ore 16

Una delle poche costanti è il cambiamento, come possiamo immaginare l’economia, il clima, l’energia e la transizione verso il nostro futuro?
Incontro con Vincenzo Balzani, Università degli studi di Bologna
Sabato 24 marzo alle ore 16
Auditorium Biblioteca Bassani
via G. Grosoli 42 – Piazza Emilia 1 (Barco) – Ferrara
Programma Ariostea-Bassani energia.pdf
Informazioni:
http://ferraraintransizione.wordpress.com
mail: ferraraintransizione@gmail.com
http://www.comune.fe.it/ecoidea
http://www.comune.fe.it/artecultura

Una delle poche costanti è il cambiamento, come possiamo immaginare l’economia, il clima, l’energia e la transizione verso il nostro futuro?
Incontro con Cristiano Bottone,
Transition Italia
Sabato 21 aprile alle ore 16
Auditorium Biblioteca Comunale Bassani
via G. Grosoli 42 – Piazza Emilia 1 (Barco) – Ferrara
Programma Ariostea-Bassani transizione.pdf
Informazioni:
http://ferraraintransizione.wordpress.com
mail: ferraraintransizione@gmail.com
http://www.comune.fe.it/ecoidea
http://www.comune.fe.it/artecultura
Comune di Ferrara
Servizio Biblioteche e Archivi
Biblioteca Comunale Ariostea
Biblioteca Comunale Bassani
Centro Idea
Centro Polivalente del Grattacielo
Ferrara in Transizione
Biblioteca Comunale Bassani
via Giovanni Grosoli, 42 – 44122 Ferrara
tel. 0532 797414 – fax 0532 797417
mail: info.bassani@comune.fe.it
Orari
lunedì chiuso
mattino: dal martedì al sabato 9-13
pomeriggio: dal martedì al giovedì 15-18:30
Quale economia?
CICLO DI INCONTRI E PROIEZIONI PRESSO LE BIBLIOTECHE ARIOSTEA E BASSANI E PRESSO IL CENTRO POLIVALENTE DEL GRATTACIELO
“In un contesto in continuo movimento come il mondo contemporaneo, come possiamo immaginare l’economia, il clima, l’energia e la società del futuro? E’ pensabile un futuro a partire dallo stato attuale dell’economia?…”
Un ciclo di proiezioni e incontri per riflettere, confrontarsi e ripensare, in maniera attiva e nel proprio territorio, l’ambiente e la qualità di vita in relazione al sistema economico, organizzato da Ferrara in Transizione, il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara, il Centro IDEA e con la collaborazione di Ferrara Città Solidale e Sicura.Sabato 28 gennaio, ore 16 – Auditorium Biblioteca Bassani – via Grosoli 42-Piazza Emilia 1 (Barco) – Ferrara
Quale economia? Pierluigi Paoletti proviene dal mondo finanziario di cui ha scoperto i reali meccanismi che stanno alla base di espansioni e crisi economiche, quindi i veri interessi che muovono l’attuale sistema. Da allora divulga ciò che ha imparato con un linguaggio semplice ed accessibile su http://www.centrofondi.it Dal 2008 pur continuando a fare divulgazione economica e finanziaria è passato a progettare e costruire un mondo diverso dove l’essere umano e la natura tornano ad essere al centro e tutto il resto diventa strumentale.! Ha contribuito a costruire la rete di Arcipelago SCEC e a ricostruire comunità sociali ed economiche con progetti di economia solidale. Nel 2011 è stato fra gli ideatori e fondatori di NOInet!e fa parte di Sargo,!due cooperative nate dalla filosofia di Arcipelago SCEC.
Ferrara verso la Transizione
Le Città di Transizione (Transition Towns) rappresentano un movimento fondato in Irlanda a Kinsale e in Inghilterra a Totnes dall’ambientalista Rob Hopkins negli anni 2005 e 2006. L’obiettivo del progetto è di preparare le comunità ad affrontare la doppia sfida costituita dal sommarsi del riscaldamento globale e del picco del petrolio. Il movimento è attualmente in rapida crescita e conta comunità affiliate in molte parti del mondo.
Finora l’unica città italiana internazionalmente riconosciuta è il comune di Monteveglio (BO), ma qualcosa si sta muovendo anche a Ferrara:
Mercoledì 14 luglio in corso porta Mare 121, ci sarà un incontro alle 20 (i particolari qui)
E dal 20 al 25 agosto, a Trecenta, ci sarà un corso di permacultura urbana.