Smascherati dai libici

L’ultimo episodio avvenuto ieri nelle acque territoriali libiche, a poche miglia dalla costa, smaschera definitivamente le complicità delle ONG con le mafie dei trafficanti e scafisti finalizzate all’immigrazione/invasione delle coste italiane. E’ stata infatti la stessa Guardia Costiera libica ad obbligare le navi delle ONG ad allontanarsi dal limite delle acque territoriali libiche e le stesse ONG sono state accusate di aver ricevuto la segnalazione della partenza dei barconi, ben prima che questi lasciassero la costa della città di Zuara. Una evidente prova della collusione fra ONG e scafisti finalizzata al traffico di carne umana come le Procure di Catania, di Palermo e di Trapani avevano accertato dalle loro inchieste. Su questa vicenda si è avuto anche il comunicato ufficiale dell’autorità militare libica, l’ammiraglio Ayob Amr Ghasem, in quale ha dichiarato che “chiamate wireless sono state rilevate, una mezz’ora prima dell’individuazione dei barconi, tra organizzazioni internazionali non-governative che sostenevano di voler salvare i migranti illegali in prossimità delle acque territoriali libiche. Sembrava che aspettassero i barconi per abbordarli. Le Guardie costiere hanno preso contatto con queste Ong e hanno domandato loro di lasciare le acque territoriali libiche“. Una azione quasi senza precedenti, quella della marina Libica ad eccezione dell’episodio avvenuto nel maggio scorso, quando la Marina libica aveva tagliato la strada ad una delle navi di Sea Watch, rischiando lo scontro in mare. “Il comportamento di queste Ong – ha aggiunto il portavoce della Marina libica – accresce il numero di barconi di migranti illegali e l’audacia dei trafficanti”. I trafficanti, ha aggiunto Ghasem ,”sanno bene che la via verso l’Europa è agevole grazie a queste Ong e alla loro presenza illegittima e sospetta in attesa di poveri esseri umani“. Alla fine gli stessi militari di Tripoli sono riusciti a far riportare indietro 570 persone già pronte ad imbarcarsi per la Sicilia sulla navi delle ONG.  Vedi: Migranti, la Marina libica mette in fuga navi ONG che attendevano barconi… Guarda che “strano”: è stato necessario un comunicato della Marina Libica per confermare quello che i magistrati italiani delle procure siciliane avevano già accertato e che per questo erano stati oggetto di vergognosi attacchi da parte del circo dei politici deMigranti; lla sinistra mondialista, nonostante le abbondanti prove del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attuato da queste finte organizzazioni umanitarie. Gli stessi politici e intellettuali “impegnati” (come  Boldrini, Alfano, Grasso, Saviano e company) che si erano dichiarati “indignati” per le accuse ed i sospetti lanciati contro le “benemerite” ONG che , secondo loro, salvano i migranti in mezzo al mare e non devono quindi essere oggetto di qualunque inchiesta.

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3 thoughts on “Smascherati dai libici

  1. Sgombriamo il campo dagli equivoci: non stiamo effettuando nessun a missione umanitaria, non accogliamo popoli perseguitati o minacciati di genocidio (come yazidi e cristiani caldei massacrati dall’Isis) né popoli in fuga da regimi dispotici (come il migliaio di boat people vietnamiti che tre navi militari italiane raccolsero nel Pacifico nel 1979). Noi accogliamo solo chiunque abbia denaro per pagare lautamente trafficanti collusi col terrorismo jihadista, per oltre il 95% uomini cui non chiediamo neppure di dimostrare la propria reale identità. Respingimenti assistiti e coordinati farebbero cessare le morti in mare (e nel deserto libico) ma anche i flussi poiché nessuno pagherebbe e rischierebbe la vita sapendo che non potrà raggiungere le coste italiane e l’Europa.
    http://www.controinformazione.info/immigrati-illegali-lezione-dalla-libia-allitalia-ambigua/

  2. I trafficanti utilizzano imbarcazioni sempre più fragili e a stento dotate del carburante sufficiente per uscire dal confine delle acque territoriali libiche. I conducenti possono poi togliere il motore dalla barca e ritornare indietro, verso la Libia, con un’altra imbarcazione, lasciando i migranti andare alla deriva fino a che non arrivano i salvataggi…
    Lunghe appena come due automobili berline messe in fila, queste imbarcazioni sono progettate per contenere circa 60 passeggeri. Ma Frontex ha visto oltre 150 persone su ciascuna imbarcazione. E questi numeri, secondo Europol, dal 2015 a oggi sono aumentati.

    “Un gommone con 170 persone a bordo si può rovesciare nel giro di pochi secondi“, ha detto Izabella Cooper, portavoce di Frontex. “E ci vogliono pochi secondi perché le persone anneghino. Molte persone che vengono dall’Africa non hanno nemmeno mai visto il mare nella loro vita“.
    http://vocidallestero.it/2017/06/15/nyt-gli-sforzi-per-salvare-i-migranti-hanno-avuto-conseguenze-inattese-e-fatali/

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