La Russia accelera

Ieri mentre Biden faceva le sue prove d’odio antirusso in Polonia, una salva di missili ha completamente distrutto un enorme deposito di carburante ad appena 130 chilometri di distanza dal luogo dove si trovava la famigerata banda Nato che avrebbe anche potuto vedere il fungo di fumo che si alzava dal deposito: si è trattato probabilmente di un monito per il delirio di parole demenziali a cui il mondo assiste attonito, ma nella giornata anche altre cisterne sono state distrutte, di cui una nei pressi di Kiev. Da venerdì si è intensificata da parte russa la distruzione di depositi di carburante, di munizioni e di armi per accelerare la caduta definitiva dell’esercito ucraino. La tattica sembra funzionare qui è là attorno a Kiev i reparti cominciano arrendersi per mancanza di carburante e di munizioni ( in questo video la resa di un reparto con a capo un tenente colonnello) mentre nella zona di Izyum è in corso un massiccio attacco che ha tagliato le linee di rifornimento delle turppe ucraine facenti parte dell’armata del Donbass che sono in pratica le uniche unità con qualche reale capacità residua e sono anche quelle dove molti reparti sono formati da uomini del Pravy Sector che impediscono sotto minaccia la resa. A Mariupol si sta facendo la pulizia dell’area dell’acciaieria Azov e ci sono video che testimoniano della fuga in abiti civili delle bande naziste ( qui di può vedere uno dei loro comandanti catturati mentre cercava di sgattaiolare fuori della morsa in abiti civili e qui due soldati che cercavano di fare la stessa cosa): la liberazione totale è vicina.

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