Chi perde e chi vince

Nelle dichiarazioni ufficiali dell’amministrazione Biden era stato enunciato chiaramente: l’obiettivo di questa guerra è prolungarla a tempo indefinito per far logorare la Russia e ottenere un cambio di regime al Cremlino.
Quello che non era stato detto è chi guadagna e chi perde dl conflitto, oggi tutto è invece molto più chiaro.
Si è capito che una delle cause del conflitto tra Russia e Ucraina è la continua espansione verso est della NATO sotto la guida degli Stati Uniti ma il costo del conflitto è principalmente a carico dell’Europa, la cui economia gli interessi sono del tutto divergenti da quelli degli Stati Uniti.
Appare evidente che l’Europa sta sopportando pesanti costi politici, economici e sociali, gli Stati Uniti stanno raccogliendo dividendi.

I trafficanti d’armi americani, le grandi corporation dell’apparto industriale militare USA, hanno festeggiato con champagne gli enormi profitti, le industrie alimentari ed energetiche negli Stati Uniti, i produttori di gas scisto in particolare, hanno realizzato ricavi record e il governo degli Stati Uniti ha accettato solo poche decine di rifugiati ucraini all’interno delle sue frontiere. I milioni di rifugiati ucraini restano a carico dei paesi europei e sono un problema loro, non certo degli Stati Uniti che hanno istigato per anni questo conflitto.
I fatti hanno dimostrato che imporre sanzioni alla cieca non è un modo efficace per risolvere i conflitti e continuare a inviare armi ed armi sempre più potenti non può far raggiungere la pace. Conflitti prolungati e complicati avranno conseguenze incalcolabili. I cittadini dei paesi europei sopporteranno un prezzo maggiore e anche il mondo dovrà affrontare sfide gravi come la crisi energetica e la crisi alimentare.

La Germania, il principale concorrente industriale degli USA in Europa, con il costo crescente dell’energia, diventerà meno competitiva e di questo profitteranno le corporation d’oltre Atlantico, in concorrenza con le industrie tedesche. Soltanto gli ingenui possono pensare che questa sia una semplice coincidenza.
I cittadini europei e non solo quelli si troveranno con costi crescenti e perdite di posti di lavoro, una crisi economica profonda e difficoltà negli approvvigionamenti.
Saranno invece i profittatori e gli speculatori d’oltre atlantico, in primis, i trafficanti di armi e di petrolio e gas, quelli che trarranno i massimi benefici dal conflitto.

L’amministrazione USA ottiene così “due piccioni con una fava” :
grandi profitti per le sue multinazionali e stretto controllo sull’Europa che rimane sempre più subordinata e sottomessa alle direttive di Washington. Questo obiettivo include la totale identificazione fra la UE e la NATO come collegate da un legame indissolubile.
In definitiva gli Stati Uniti stanno ottenendo quello che volevano ed in particolare sono riusciti a spezzare ogni legame fra la Russia e l’Europa, la vecchia fisima delle potenze anglosassoni che hanno sempre odiato e temuto l’Impero russo fin dai tempi dello Zar.

Soltanto una vittoria in tempi brevi della Russia sull’Ucraina potrebbe mandare all’aria il piano anglo Americano di logorare e mettere all’angolo la Russia e questa, dagli ultimi avvenimenti sul terreno di battaglia, sembra avvicinarsi nonostante il mastodontico sforzo fatto dagli USA e dalla NATO per sostenere militarmente l’Ucraina.

4 thoughts on “Chi perde e chi vince

  1. Putin ha offerto aiuto a Draghi nella lotta alla crisi alimentare dopo la revoca delle sanzioni
    MOSCA, 26 maggio – RIA Novosti. I problemi con la sicurezza alimentare nel mondo si sono aggravati a causa delle sanzioni contro la Russia da parte di Stati Uniti e UE, ha detto Vladimir Putin in un’intervista al primo ministro italiano Mario Draghi, le sue parole sono citate dal servizio stampa del Cremlino.
    https://www.controinformazione.info/putin-aggravata-la-crisi-alimentare-per-le-sanzioni-anti-russe/

  2. Il comandante in capo delle forze armate ucraine Zaluzhny chiede agli Stati Uniti di esercitare pressioni su Zelensky per consentire il ritiro delle truppe da Severodonetsk, Lysichansk, Seversk, Artemovsk, Kramatorsk a Dnepropetrovsk o Pavlograd (regione di Dnipropetrovsk).
    https://www.controinformazione.info/war-zone-il-comandante-in-capo-delle-forze-armate-ucraine-chiede-agli-stati-uniti-di-consentire-il-ritiro-delle-truppe-ucraine-dal-fronte-nel-donbas/

  3. Ricordiamo che il 24 maggio, intervenendo al World Economic Forum di Davos, Kissinger ha invitato i paesi occidentali a influenzare Kiev e trasmettere alle autorità ucraine la necessità di tornare al tavolo dei negoziati, anche se l’Ucraina dovrebbe fare concessioni per questo.

    L’Occidente, secondo Kissinger, deve smettere di cercare di “sconfiggere la Russia in Ucraina”, poiché una tale strategia sarebbe dannosa per la stabilità a lungo termine in Europa.

    Il Cremlino ha convenuto che le autorità ucraine devono accettare e valutare con sobrietà la situazione attuale.

    Fonte: https://rusvesna.su/news/1653566547

  4. l’Italia è un paese a sovranità limitata, ossia inesistente, perché occupata militarmente da oltre 100 basi statunitensi e governata politicamente da decisioni che vengono prese fuori dai suoi confini in sedi atlantiche ed europee. Usa una moneta emessa e controllata da altri, e altri dettano le condizioni della sostenibilità del suo debito pubblico. Si distingue anche per una scarsa libertà di informazione e per una giustizia da quarto mondo. E’ in declino costante da 30 anni. Il suo governo, sulla questione Ucraina, esegue passivamente le direttive di Washington, e in generale amministra e addirittura legifera senza quasi controllo del parlamento, un parlamento popolato di mercenari obbedienti che non rappresentano gli interessi e la volontà del Popolo ma servono quelli delle segreterie che li mettono in lista. La Costituzione viene ampiamente ignorata. L’Ucraina era ed è qualcosa di simile, stato vassallo degli USA, però con praticamente un partito unico e poca o nulla libertà di dissenso e informazione, con una forte persecuzione dei dissidenti e della minoranza etnica russa, che la ex premier Timoshenko nel 2014 dichiarò di voler bruciare con bombe atomiche. Il mondo occidentale è inoltre tutto sottoposto a una crescente trasformazione in senso orwelliano, cioè diviene una tecnocrazia controllante attraverso strumenti informatici, con progressiva elisione della libertà e della privacy. Quindi in prospettiva non è migliore della democratura russa.

    Questi dati di realtà sull’Italia e sull’Ucraina tolgono dal campo le mistificazioni di valori da difendere e con cui legittimare la semi belligeranza della semi sovrana Italia, e in generale dei paesi occidentali.

    5 maggio 2022

    Marco Della Luna

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