Il Montenegro è stato invitato ad entrare nella NATO,(il 2 dicembre 2015 n.d.r.) che lo voglia o no: il paese è russofono e cirillico, e le sue installazioni militari furono bombardate come la Serbia durante le guerra dell’Alleanza contro Milosevic. Ora, queste sue installazioni, specie i bunker sotterranei, serviranno a immagazzinare migliaia di tonnellate degli Usa contro la Russia. Come volete che si opponga un paese di 650 mila abitanti?

Il Montenegro (in rosso)
Ora sappiamo che è stata la Mogherini ad eseguire gli ordini di Washington. Come ha scritto il Manifesto, “Federica Mogherini, visitando il Montenegro in veste di ministro degli esteri nel luglio 2014, ribadiva che «la politica sull’allargamento è la chiave di volta del successo dell’Unione europea — e della Nato — nel promuovere pace, democrazia e sicurezza in Europa» e lodava il governo montenegrino per la sua «storia di successo». Quel governo capeggiato da Milo Djukanovic che perfino l’Europol (l’Ufficio di polizia della Ue) aveva chiamato in causa già nel 2013 perché il Montenegro è divenuto il crocevia dei traffici di droga dall’Afghanistan (dove opera la Nato) all’Europa e il più importante centro di riciclaggio di denaro sporco. Una «storia di successo», analoga a quella del Kosovo, che dimostra come anche la criminalità organizzata può essere usata a fini strategici”.
estratto da http://www.maurizioblondet.it/ue-come-si-decidono-le-sanzioni-alla-russia-renzi-non-ostante/