“Anche se le elezioni continuano a svolgersi e condizionare i governi – ha scritto, nel 2003, Crouch (“Postdemocrazia”) il dibattito elettorale è uno spettacolo saldamente controllato, condotto da gruppi rivali di professionisti esperti nelle tecniche di persuasione e si esercita su un numero ristretto di questioni selezionate da questi gruppi. La massa dei cittadini svolge un ruolo passivo, acquiescente, persino apatico, limitandosi a reagire ai segnali che riceve. A parte lo spettacolo della lotta elettorale, la politica viene decisa in privato dall’integrazione tra i governi eletti e le élite che rappresentano quasi esclusivamente interessi economici.”
La sostituzione della politica da parte della tecnocrazia è l’ultima, estrema, fase del processo di erosione delle tradizionali forme di rappresentanza democratica. E’ “L’ingranaggio del potere”, titolo di un recente saggio di Lorenzo Castellani, studioso di orientamento liberale, nel quale viene stigmatizzata la crisi della politica, ormai incapace di assumere decisioni coraggiose, coerenti rispetto a specifiche visioni del mondo, a tutto vantaggio del potere dei tecnici, legittimato – scrive Castellani – dalla competenza cioè dalla “conoscenza specialistica degli individui, fornita e certificata dalla struttura stessa della società attraverso istituzioni educative, programmi di studio, titoli, esami e concorsi. (…) Di conseguenza i poteri non-elettivi, a carattere tecnico, oggi condizionano la vita dei cittadini e le scelte politiche allo stesso modo, se non forse ancor di più, di quelli elettivi e rappresentativi”. Al fondo c’è “la riduzione della società a un unico criterio di gestione”, nella pretesa di depoliticizzazione delle decisioni da parte dei fautori della tecnocrazia e nell’ottica di una uniformazione del tutto, al fine di attuare una regolare amministrazione dell’esistente priva di qualsivoglia conflitto politico, ideologico o culturale.
Mario Bozzi Sentieri
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/democrazia-senza-popolo
DIRITTI CIVILI
Purtroppo tra i ministri riconfermati, c’è anche Speranza che vietò le autopsie e le visite familiari (anche in assenza di Covid); come già per Conte si configura il reato di sequestro di persona…