George Papaconstantinou, ministro delle finanze greco dal 2009-2011, ricorda il presidente francese Nikolas Sarkozy “che ci diceva ‘ non permetterò mai che il FMI entri in Europa’“. Christine Lagarde, allora ministro delle finanze della Francia e ora a capo del Fondo monetario internazionale, era d’accordo con Sarkozy. Il suo punto di vista, disse a Reuters in un’intervista, era “fondato sulla speranza che gli europei avrebbero messo insieme un pacchetto adeguato, una protezione sufficiente, abbastanza sostegno da dimostrare che l’Europa poteva risolvere da sola i suoi problemi.”
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Secondo l’ex ministro delle Finanze greco Papaconstantinou, a maggio 2011 Strauss-Kahn infine decise di giocare duro con Merkel e insistere sulla ristrutturazione del debito. Poi accadde l’imprevisto: mentre Strauss-Kahn era in viaggio per l’Europa per incontrare il cancelliere tedesco, venne arrestato a New York perché una cameriera d’albergo lo accusò di averla aggredita sessualmente. Sotto una forte pressione dei media, Strauss-Kahn abbandonò. (Nel 2011 i pubblici ministeri di New York ritirarono le accuse contro di lui, che raggiunse un accordo con la cameriera.)
L’incontro sul debito non è mai avvenuto. Alcuni dei partecipanti alle trattative pensano che l’occasione mancata, così come la confusione all’interno del Fondo monetario internazionale dopo la partenza di Strauss-Kahn, abbiano causato un ritardo fatale nel tentativo di convincere l’Europa ad abbracciare la riduzione del debito. “Non sto dicendo che la Merkel si sarebbe convinta“, ha detto Papaconstantinou sulla riunione annullata. “Ma la discussione avrebbe potuto iniziare molto prima.”
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Evangelos Venizelos, che nell’estate del 2011 assunse la carica di ministro delle finanze greco, ha detto che il problema era politico.
“Loro (il Fondo monetario internazionale e l’Europa) insistevano su delle misure che erano atti di crudeltà, perché dovevamo dimostrare loro che eravamo disposti a pagare il costo politico“, ha detto a Reuters. Tali misure comprendevano bruschi licenziamenti nel settore statale e riduzioni degli stipendi nel settore privato – anche se il governo greco opponeva resistenza.
Alla fine la Grecia ha ottenuto qualche alleggerimento sul suo debito, quando gli investitori privati hanno accettato un “haircut” di oltre il 50 per cento su circa 200 miliardi di euro di titoli greci. Allo stesso tempo, la Grecia ha preso in prestito altri 130 miliardi di euro dalle istituzioni statali europee in un secondo piano di salvataggio. Il FMI rimaneva dubbioso sul fatto se il programma avrebbe tirato fuori la Grecia dal pantano.
estratto da http://vocidallestero.it/2015/08/30/ekathimerini-come-la-disavventura-greca-del-fmi-sta-cambiando-il-fondo/