Claudio Borghi, per sventare questo (come chiamarlo? Colpo di mano di un direttore generale?) ha scritto ufficialmente a Centeno, il portoghese capo dell’Eurogruppo, per avvisarlo che qualunque approvazione da parte italiana del MES avveniva senza la legittimazione parlamentare, anzi contro la volontà del parlamento.
La verità è che in questo momento di crisi globale straordinaria possiamo cogliere l’occasione di effettuare un riassetto economico, monetario, produttivo e geopolitico per superare il vecchio paradigma in cui è ingabbiata l’Italia e adottare un sistema più sostenibile.
Se non ora quando
Se non ora quando è il momento di superare i vecchi schemi delle teorie monetariste e neoliberiste che hanno creato la crisi del sistema, prima ancora che scoppiasse la pandemia con la stagnazione perdurante e con il lento ma inesorabile processo di deindustrializzazione del paese.
Occorre uscire dai vecchi modelli antidistributivi basati sull’equilibrio dei mercati, sulla scarsità artificiale della moneta e della supremazia della finanza sulla produzione reale. Sfatare i dogmi del liberismo: la politica deve governare la moneta e non l’economia. La finanza deve ridimensionarsi e tornare al servizio del lavoro e della produzione e non viceversa.
Questo ci consentirà di approdare ad un sistema economico basato sulle comunità, nazionali e regionali, sulla preminenza dell’interesse nazionale e collettivo, mettendo il lavoro e le persone al centro di tutto, come è stabilito anche dalla Costituzione italiana, calpestata a più riprese da questa classe politica.
https://www.controinformazione.info/il-governo-dei-pieni-poteri-conte-gualtieri-mette-le-imprese-italiane-nelle-mani-delle-banche/
Accresciuto indebitamento pubblico e privato unito a crollo produttivo e occupazionale, produrrà immancabilmente, dall’autunno in poi, una marea di insolvenze delle imprese, di rivalse sullo Stato, e un calo del gettito tributario, sicché lo Stato, per far quadrare il bilancio, dovrà procedere alla definitiva campagna di privatizzazione e di riforme dei servizi e della previdenza, mentre i capitali dei paesi egemoni, Germania in testa, si prenderanno sottocosto quanto resta da prendere, anche senza bisogno del MES.
http://marcodellaluna.info/sito/2020/04/07/i-soldi-di-conte/